IL TORO CHE NON TI ASPETTI E LA JUVE CHE VINCE IL DERBY


Un derby combattuto da parte del Torino, ma che accontenta soltanto la Juve.
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Torino Stadio Grande Torino, 16/12/2018 -


Un controsenso, ma questo è il calcio. Per quello che si è visto in campo, se il Torino avesse pareggiato la partita nessuno avrebbe urlato l’ingiustizia. Due rigori non concessi ai granata (uno su Zaza ad opera di Alex Sandro e l’altro su Belotti che su calcio d’angolo si alza al cielo e viene spinto alle spalle da Matuidì) e uno giustamente assegnato dall’arbitro Guida alla Juve per atterramento di Mandzukic in area di rigore ad opera di Ichazo. Il Toro è apparso sveglio, muscolare, deciso a vendere cara la pelle, mentre la Juve (almeno fino a quando Ronaldo non ha segnato il rigore) è apparsa la stessa di Berna. Da parte juventina sono stati tanti i passaggi sbagliati a centrocampo, con l’ormai consueta e offuscata perdita di qualità che viene compensata dal cinismo e dalla buona sorte. Detto questo, dobbiamo dire che nel calcio come nella vita sono i risultati che contano, e la Juve, in questo, è davvero capace di impartire lezioni a chiunque. Resta il fatto che, in un’analisi oggettiva del derby della Mole, il Torino avrebbe meritato di più per avere preparato la partita con la consapevolezza di essere inferiore tecnicamente alla Juve, ma che (ed è quello che ha fatto) se avesse impostato il mach sulla fisicità e l’aggressività, probabilmente avrebbe avuto le sue belle chance da giocarsi. Era l’unico modo per affrontare una Juve supportata da un altissimo tasso tecnico, ma che ultimamente pecca di qualità in un gioco che delude gli esteti del bel calcio. E non è un caso che anche da più parti del mondo bianconero si avvertono timidi mugugni che, tuttavia, sono sopraffatti da una situazione di classifica e di Champions che fa dire: Chapeau Juventus! Da parte granata resta invece il rammarico di aver perso un derby in cui non si sono evidenziati i recenti timori reverenziali al cospetto di una Vecchia Signora che resta più forte ma non imbattibile, almeno in questo periodo della stagione in cui avverte una probabile stanchezza. Ma il Toro di Mazzarri ha trovato finalmente il filone del gioco tra difesa e centrocampo. Manca soltanto il gol, questo sì! Manca Belotti e manca anche Zaza, che avrebbe dovuto fare la differenza in Toro da sempre alla ricerca dei gemelli del gol. Mazzarri è stato incerto fino alla fine se preferire il trequartista Iago Falque a Zaza, da accostare al gallo Belotti. Poi, un po’ per le non perfette condizioni fisiche dello spagnolo e un po’ per il desiderio di affrontare la Juve con due punte effettive, il tecnico toscano ha optato per quest’ultima soluzione. Peccato che Zaza e Ichazo (che ha sostituito Sirigu per infortunio in partita in corso) ne hanno combinate più di…. “Bertoldo”. Alla squadra di Mazzarri, dunque, resta l’amaro in bocca per avere perso un derby che era alla sua portata. Tuttavia, le ultime prestazioni offerte dai granata fanno intendere finalmente un ritrovato gruppo capace di fare gioco e potere ambire all’entrata in Europa. Per quanto riguarda la Juve, invece, siamo convinti che la squadra di Max Allegri stia arrancando fino all’interruzione natalizia, con la certezza di laurearsi sicuramente campione d’inverno. Ma il gioco e i suoi campioni di alta classe li deve ritrovare presto, almeno se veramente vuole fare l’accoppiata vincente tra Champions e Campionato.

Salvino Cavallaro         

Salvino Cavallaro