JUVENTUS, ARCHIVIATO IL PESCARA: ORA TOCCA AL BAYERN MONACO


“Juve, storia di un grande amore, bianco che abbraccia il nero, coro che si alza davvero per te”
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07/04/2013 -

“Juve, storia di un grande amore, bianco che abbraccia il nero, coro che si alza davvero per te”. E’ una delle frasi che compongono il ritornello dell’inno della Juventus, che è cantato dai tifosi bianconeri nel rito di apertura e chiusura di tutte le partite disputate dalla Vecchia Signora tra le mura dello Juventus Stadium. Già, lo Juventus Stadium. Un palcoscenico che si apre sempre a un football inteso come spettacolo. E non importa se in campo c’è la prima squadra contro l’ultima della classe, perché l’atmosfera è sempre vibrante, intensa, intrisa di emozioni che anche se le vivi con fede sportiva diversa, resti coinvolto nel frastuono del dodicesimo giocatore in campo rappresentato dai tifosi. E noi che siamo seduti nella bellissima tribuna stampa a esplicare il nostro lavoro di giornalisti, non siamo indenni dal pensare come questo stadio costruito in maniera avveniristica, sia sempre occupato in tutti i suoi posti a prescindere dall’importanza dell’evento calcistico. Detto questo, veniamo alla cronaca della partita Juventus – Pescara. Diciamo subito che la squadra di Conte, reduce dalla brutta partita disputata all’Allianz di Monaco contro il Bayern, aveva necessità di conquistare contro il Pescara i tre punti in palio, e li ha ottenuti anche se non con la facilità sperata. Alla vigilia Conte temeva questa partita, e il campo ha confermato queste previsioni. La Juve ha giocato quasi tutta la partita sotto la porta degli abruzzesi ma, non trovando il gol fino al 70’, ha rischiato d’impantanarsi. Per lunghi tratti i bianconeri hanno giocato contro un Pelizzoli in giornata di grazia, poi sul finire del match il Pescara è persino riuscito ad impensierire gli avversari. La Juve si presenta in campo con il suo solito 3-5-2, privi di Buffon (in panchina), degli squalificati Barzagli e Chiellini e senza Pirlo che aveva bisogno di rifiatare. Il Pescara di mister Bucchi, invece, adotta un più prudente 4-2-3-1. Iniziale prevalenza territoriale della Juve che dà subito la sensazione di voler chiudere in fretta la partita contro il Pescara. Al 7’ un tiro di Pogba sorvola la traversa e un minuto dopo anche Vucinic tira alto. All’11’ gran palla gol della Juve. Lichsteiner involatosi sulla destra, crossa al centro per Giaccherini che in mezza rovesciata lascia partire un tiro che, se il pallone fosse entrato in porta sarebbe apparso negli annali di tutti i tempi. Passano i minuti e la fisionomia della partita non cambia. Juve che attacca con veemenza e Pescara che sembra uno sparring partner. Al 16’ ancora Juve vicina al gol con Giovinco che s’incunea bene nell’area avversaria, ma Pelizzoli respinge con sicurezza. Al 24’ Vidal, su passaggio di Vucinic sfiora il gol ma, sottoporta, il portiere abruzzese gli nega il gol con un ottimo guizzo in tuffo. Al 26’ ancora Pogba tira da fuori area, ma è impreciso. Al 27’, magistrale suggerimento di Vidal a Lichsteiner il quale passa a Giovinco che, nel tentativo di tirare in porta, impatta con il ginocchio di Capuano e si procura uno stiramento del collaterale della gamba destra. Lascia così il campo in barella e ne avrà per qualche settimana. Al suo posto entra Quagliarella. Si gioca a una sola porta, ma la Juve produce il solito immenso volume di gioco che non si termina in gol. E la storia si ripete al 37’ quando Lichsteiner da destra crossa per Giaccherini che titubante inciampa sulla palla, rendendo vano ogni tentativo di andare in gol. Al 38’ palo di Quagliarella che tira da fuori area, ma Pelizzoli in uscita manda a sbattere la palla sul palo di destra. Il gol sembra essere nell’aria, tuttavia tarda ancora ad arrivare. Al 43’ Pelizzoli (ancora lui) si supera sul tiro da fuori area di Giaccherini. Finisce intanto il primo tempo con il risultato di 0 a 0. Nella ripresa, al 53’ spettacolare azione della Juve; Vidal passa a Quagliarella che al volo tira in porta e Pelizzoli in tuffo si supera ancora una volta. La Juve continua ad aggredire l’avversario con un gioco asfissiante e con un super Vidal che sale in cattedra come suggeritore e finalizzatore del gioco. Al 58’ il Pescara sostituisce Quintero con Bjarnason. Al 61’ il Pescara si affaccia in area di rigore della Juventus, ma il calcio d’angolo battuto da Caprari non subisce nessun effetto. Al 65’ gli abruzzesi sostituiscono Caprari con Cascione. Al 68’ registriamo l’ennesima palla gol della Juve. Lichsteiner giunto in area di rigore, invece di tirare in porta passa la palla al centro e l’azione s’infrange nel nulla. Intanto il Pescara provvede a un’altra sostituzione con Kroldrup che viene rilevato da Bianchi Arce. Al 71’ la Juve approfitta di un calcio di rigore assegnato dall’arbitro Peruzzo, per atterramento in area di rigore di Vidal per opera di Rizzo che viene espulso. Batte Vucinic e segna il tanto sospirato gol della Juventus. E’ stata esagerata la sua gioia, nel togliersi i pantaloncini e sbandierarli ai tifosi come di solito si fa con la propria maglia. Ma Conte non ha gradito questo gesto ritenuto poco serio e, pur felice del gol, ha inveito contro il montenegrino. Al 75’ Juve ancora in gol con Vucinic, ma l’arbitro annulla per fuorigioco dello stesso giocatore. Ma due minuti dopo ancora Vucinic sigla la sua doppietta personale e raddoppia per la Juve dopo essersi liberato dell’asfissiante marcatura degli abruzzesi sferrando un tiro di destro nell’angolino basso di Pelizzoli. Al 78’ esce Vucinic ed entra Matri; mentre due minuti dopo Bonucci lascia il posto a Isla. All’82’ il Pescara va in gol con Cascione che da 30 metri lascia partire un tiro che s’infila nel sette della porta di Storari. Incredibile ma vero! E, sul finire del match, ancora il Pescara fa venire i brividi a Conte e alla sua squadra con Sculli, che da fuori area impegna severamente Storari in quella che è l’ultima occasione della partita. Vince dunque la Juventus 2 a 1 contro il Pescara e adesso il pensiero corre già all’attesissimo scontro contro il Bayern.

Salvino Cavallaro

 

 

 

Salvino Cavallaro