A sette giornate della
fine del Campionato di Calcio di Serie A, sono emersi tanti spunti da
analizzare. Diciamo subito che non è stata una giornata felice per gli arbitri,
che in quasi tutti i campi hanno lasciato la propria impronta di negatività. Udine
e Milano sono stati i terreni in cui i fischietti sono andati maggiormente nel
pallone. Rigore sì o rigore no, simulazione o non simulazione, fatto sta che
assistenti di linea e addizionali di porta, spesso non sanno dare le giuste
indicazioni all’arbitro della gara. Ma a prescindere da queste annose
considerazioni che potranno essere almeno attenuate dalla moviola in campo,
possiamo affermare che la Juventus si è quasi aggiudicata il suo quinto
scudetto consecutivo, vincendo in casa con un Empoli per nulla rinunciatario
nel gioco e nell’agonismo. Quella dello Juventus Stadium non è stata una bella
partita, tutt’altro, ma era la vittoria che contava più di ogni altra cosa. E la
Juve l’ha ottenuta. Bella o brutta che sia, l’ha ottenuta. Il Napoli, dal canto
suo, è incappato in un mezzogiorno di fuoco di un’apparente domenica tranquilla,
che alla vigilia sembrava di normale amministrazione. Ma, con nostra sorpresa, abbiamo
subito notato in Higuain e compagni un nervosismo esagerato, una straripante ansia
da risultato che si è manifestata nel desiderio affannoso di voler chiudere
subito una partita, che avrebbe dovuto riportare i partenopei a tre i punti di
distacco dalla Juve, già vincitrice sabato sera. E’ vero, l’arbitro e i suoi
collaboratori hanno sbagliato molto, tuttavia, l’esasperato nervosismo del
Napoli ha dimostrato che questa squadra non è abituata ad amministrare certi
stress provocati da un lungo ed estenuante campionato che li ha obbligati ad
inseguire sempre quella Juve che non molla mai. Sarri e Higuain si sono fatti
espellere, creando ancor più un clima di nervosismo e, nel caso dell’argentino,
anche uno spettacolo poco edificante per un giocatore che, pur avendo subito un’ingiustizia,
appare rissoso e non limita mai il suo carattere focoso da contestatore.
Eppure, lui che è l’emblema del Napoli e dei napoletani, dovrebbe in qualche
modo calmare certi bollenti spiriti che danneggiano la squadra. Così, l’Udinese,
rinfrescata nella mente e nei muscoli da mister De Canio che ha sostituito l’esonerato
Colantuono sulla panchina dei friulani, ha sfoderato una prestazione di grande
spessore agonistico, vincendo la partita per 3 reti a 1. A Milano, l’Inter di
Mancini perde contro un Torino che aveva assoluto bisogno di muovere una
classifica che si stava facendo pericolosa. I nerazzurri hanno chiuso la prima
parte della gara in vantaggio, per effetto di un rigore ( che non c’era) realizzato
da Icardi. Poi, nel secondo tempo, il Toro di Ventura è entrato in campo deciso
a rimontare lo svantaggio. Così è andato in gol, prima con Molinaro e poi con
Belotti, che trasforma un rigore (che non c’era), assegnato dall’arbitro Guida
per atterramento in area di rigore dello stesso Belotti, ad opera dell’incolpevole
Nagatomo che è stato pure espulso. Insomma, errori su errori marchiani,
madornali. Errori che hanno falsato una partita che avrebbe potuto essere
descritta in maniera diversa. Nelle altre gare, si è evidenziato il derby di
Roma che non ha detto altro che quello che si prevedeva alla vigilia. Di gran lunga
superiori sono stati i giallorossi di Spalletti, che vincono 4 a 1 un derby
senza storia. Esonerato Stefano Pioli, adesso la Lazio si affida a Simone
Inzaghi in un ritiro punitivo. Stessi problemi per il Milan di Sinisa Mihajlovic,
apparso addirittura imbarazzante nel gioco e nelle idee, contro la pimpante
Atalanta che, vincendo 2 a 1, raggiunge quota salvezza. Per il resto c’è da
annotare il pareggio casalingo di una calante Fiorentina che pareggia 1 a 1
contro la Sampdoria dell’ex Montella. Il Chievo batte 3 a 1 un Palermo che
sente già odore di Serie B, mentre il Genoa di Gasperini trafigge 4 a 0 il
Frosinone, mettendo sugli scudi un Suso che, con una splendida tripletta, mette
in evidenza tutto il suo potenziale tecnico che gli ha dato un meritato 8 in
pagella e una ferrea risposta al Milan che non ha creduto in lui. Intanto,
anche il Sassuolo di Di Francesco prosegue il suo brillante campionato, andando
a vincere 3 a 1 sul campo di un Carpi che crede ancora in un’esigua speranza di
salvezza. A chiusura della 31ma giornata di Serie A, resta ancora il posticipo
tra Bologna e Verona che, tuttavia, non ha più nulla da dire ai fini del
campionato.
Salvino Cavallaro
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