LA JUVENTUS DI BERNARDESCHI


Il 24enne di Carrara sbalordisce per la sua improvvisa maturazione.
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Torino, 24/09/2018 -


Chi pensava alla Juve di Cristiano Ronaldo si trova inaspettatamente ad ammirare la crescita esponenziale di Federico Bernardeschi. In una Juventus che marcia a punteggio pieno ma che latita nel gioco, questo 24enne di Carrara è in grado di accollarsi sulle spalle la squadra, prendersi delle responsabilità da vero campione e tamponare le macroscopiche magagne di una Juventus strapiena di campioni che vincono e annoiano. Evidentemente la Vecchia Signora ha preferito fin dall’inizio optare sempre per la vittoria come il senso di ogni cosa. Il gioco? Beh quello verrà! Chissà come, chissà quando! E nell’attesa ci si affida a Bernardeschi. Ma l’avete visto cos’è in grado di fare e come cambia la Juventus quando Allegri si decide a farlo entrare in campo? Avete visto la prelibatezza dei suoi tocchi con la suola della scarpa, i dribbling, la velocità che imprime in ogni azione e la capacità di verticalizzare il gioco di una Juve che in maniera sonnolenta e farraginosa propone sempre idee monotematiche, costruite su un gioco elementare? Migliaia di passaggi sull’esterno ad Alex Sandro, che arranca con la bava alla bocca, arriva in fondo alla sua sinistra e crossa spesso in chiara difficoltà di ossigeno. Azioni ripetute e stucchevoli, cui anche l’avversario più sprovveduto sa prevedere. Ma dov’è la fantasia se ci si affida sempre a giocatori di quantità che garantiscono interdizioni ma non costruzione di gioco? E così anche a Frosinone la Juve ha sofferto e ci sono voluti ben 80 minuti di partita per sbloccare uno squallido 0 a 0 che avrebbe fatto comodo ai padroni di casa, i quali hanno fatto la loro onesta partita, disponendosi tatticamente a cercare di inibire il gioco della Juve. Ma di queste situazioni quest’anno ne vedremo tante, perché è legittimo per ogni avversario di livello inferiore, affrontare i bianconeri come se fosse la loro partita della vita. Dunque, il problema non sta nell’avversario che si chiude a riccio e cerca di non darti modo di mettere in luce il divario tecnico, ma sei tu, Juventus, che devi imporre il tuo gioco attraverso le idee e la qualità dei tuoi campioni. Ad oggi tutto questo non si è visto, nonostante la Juventus sia corsara e viaggi a punteggio pieno. Ma basta tutto questo a una compagine che tra il campo e la panchina ha due squadre che possono vincere scudetto e coppa? Per il momento la fantasia non c’è e il vero gioco del calcio è racchiuso nei sogni di chi vorrebbe spellarsi le mani per applaudire CR7, Dybala e compagni. Ma per fortuna c’è Bernardeschi, il vero Cristiano Ronaldo della situazione!

Salvino Cavallaro              

Salvino Cavallaro