NAPOLI, TRA STORIA, CULTURA E PASSIONI LEGATE AL CALCIO.


Azzurro come il cielo e
il mare di Napoli. Questo è il colore delle maglie della squadra partenopea,
questa è la tinta, la cromatura che maggiormente si confà a tutta una città. E
come poteva essere interpretata in maniera diversa la cultura popolare e
l’orgoglio di sentirsi napoletani. La complessità delle storiche problematiche
sociali della città di Napoli, si concentrano quasi tutte nella propria squadra
di calcio e ne fanno l’orgoglio di un contesto sociale, in cui i sentimenti e
anche i risentimenti sono spesso in contraddizione tra loro. Ma questa squadra,
questo Higuain e prima ancora quel Maradona, sono i simboli di una sorta di
rivincita contro un destino non sempre premiante. E qui,in questo angolo di
mondo in cui l’allegria e l’ottimismo si contrappongono allo sconforto e al
pessimismo, si vive tra mille problemi in un quotidiano non sempre facile da
vivere. Ma per fortuna arriva la domenica e si può andare allo stadio San
Paolo a godere del gioco del calcio, ad appassionarsi alla propria squadra, ad
amare i propri beniamini, tra uno sventolio di colori azzurri che sono cielo e
mare di Napoli, che sono canto, poesia, cuore. E’ Napoli, è terra di arte, di
poeti, di romanticismo, ma anche di angoli di povertà che è segno di disagio
sociale. Al di là del fenomeno calcio, a Napoli non c’è nulla che crei lo
stesso interesse, proprio perché si intende come forza d’urto nel rappresentare
i propri risentimenti verso chi pensa che questa particolare terra del sole,
del mare e del cielo azzurro, sia da considerare da serie B. E invece no!
Napoli è una città da serie A, come la sua squadra che quest’anno aspira
giustamente alla vittoria dello scudetto, una gioia vissuta in tempi ormai
troppo lontani; quelli di Diego Armando Maradona. Ma Napoli da allora non è
cambiata, è rimasta sempre la stessa. Piena di passione, esaltazione,inventiva,
talento canoro e poetico, ma capace anche di varcare le soglie del precario equilibrio,
sprofondando nella delusione e nello sdegno per il minimo insuccesso. Sono le
radici di questo popolo napoletano tutto cuore e sentimento, che crede, sogna e
poi è capace di piangere, di commuoversi per poco, per niente. Nelle sfide
calcistiche con le grandi città del Nord d’Italia, c’è stato da sempre una
sorta di rivincita sociale attraverso un pallone che parla di voglia di
dimostrare che il Sud, nonostante i suoi mille problemi, non è inferiore al
Nord. E’ giustamente orgoglioso questo napoletano, che attraverso questa passione
vuol far vedere che non esiste alcun gap da colmare, perché Napoli è anche
calcio ad alti livelli. Certo, la sconfitta subita allo Juventus Stadium contro
la Vecchia Signora d’Italia, assume i connotati di una delusione cocente. Ma ci
può anche stare,non deve essere un dramma per Napoli e i napoletani. In fondo
la squadra è sempre lì, ai vertici della classifica, a un solo punto dalla
Juventus. Ma adesso bisogna pensare al Villarreal. L’aspetta la Spagna,
l’aspetta l’Europa League, ma l’aspetta soprattutto il confronto con sé stessa.
Sì, perché il Napoli e i napoletani devono ritornare a credere nella propria
squadra con l’entusiasmo di sempre, nonostante quel piccolo incidente di
percorso che è avvenuto a Torino. Niente drammi, niente delusione e musi lunghi,
il Napoli di Sarri con il suo gioco spettacolare saprà divertire ancora quel
popolo napoletano fatto di poeti, di cantanti, di sognatori solari che si tingono d’azzurro come il cielo e il mare
di Napoli. Una città e un popolo straordinario.
Salvino
Cavallaro