“REPORT DEL CALCIO”, LO SPORT ANALIZZATO PER CAPIRE IL SUO CONTINUO CAMBIAMENTO


Presentato il 14 aprile l`indagine della FIGC su calcio nostrano e internazionale, presenta ancora adesso tanti importanti dati per capire il nostro sport nazionale.
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13/07/2014 -

Il calcio è fatto da passioni, emozioni, tecnica...e anche numeri e statistiche. Mai come oggi, infatti, il ruolo dell'analisi è fondamentale in questo sport che coinvolge appassionati in tutti e cinque i continenti, dove sempre più le cifre delineano la salute di questo o quel campionato o coppa che sia. 

 
Lo sa bene l'AREL e il Centro Studi Sviluppo ed Iniziative Speciali (CSSIS) della FIGC che, da quattro anni ormai, realizzano una delle più esaustive ricerche sul pallone e sui suoi derivati. È il “Report del Calcio 2014”, in collaborazione con PWC, ossia una vera e propria “fotografia” dello sport più amato al mondo che non si ferma a una semplice lista di dati ma va ben oltre. Sono stati studiati i dati relativi alla stagione 2012-13, comparandoli a quelli delle precedenti tre. 

L'indagine propone anche considerazioni sulle implicazioni sociali ed economiche che il calcio presenta, andando a osservare l'impatto che esso ha sulla vita quotidiana dei 38 milioni di tifosi della nostra Serie A (stime Lega Calcio). Tutto ciò offre, quindi, un censimento su: la gigantesca struttura della FIGC, profilo delle Nazionali, dati relativi a settore giovanile e dilettantistico, analisi economica-finanziaria del calcio professionistico (introiti, rapporto stadi italiani, spettatori) non solo nostrano ma dei principali campionati continentali. 
 
Uno strumento indispensabile, quindi, per comprendere la complessità che il calcio ha raggiunto in questi ultimi anni e utilissimo per conoscere le mille ramificazioni che l'organizzazione calcistica italiana più importante presenta al proprio interno. Si scopre così che i calciatori tesserati erano oltre 1 milione, nulla in confronto ai 17,7 milioni in tutta Europa nel 2011-12. A livello giovanile-dilettantistico le società iscritte quattro anni fa erano poco meno di 14.000, con un incremento del +1,7% rispetto all'annata precedente. 
 
Per quanto riguarda i piani alti, invece, è del +23% il numero di gare ufficiali giocate dalle nostre Nazionali (maggiore e giovanili) tra il 2010-11 e il 2012-13, con audience tv di 7,6 milioni di spettatori in media nel 2013 per guardare gli undici di Prandelli, all'epoca. E le partite in televisione e radio rappresentano anche una grossa fetta dell'economia della Serie A, con un'incidenza dei ricavi del 43% sul proprio valore di produzione. Che è la bellezza di 2.473 milioni di euro, con una perdita netta di 202 milioni, in calo rispetto a un anno prima.
 
Ci sarebbero ancora tantissime curiosità da citate, come il numero totale di arbitri in Italia: 34409. E sono quasi 2000 quelli designati a livello nazionale, il 6% dell'intera “torta”. Un organo molto giovane peraltro, visto che sono più di 8 mila i tesserati tra i 15 e 19 anni, seguiti dalla fascia dei 20-24 anni con 7.483 componenti. A livello internazionale sono 36 i nostri fischietti, primi in Europa con dietro Spagna (35) e Francia (34). 
 
Il Report, consultabile interamente sul sito della FIGC, si ripropone anche quest'anno arricchito da nuovi dati e con informazione sempre più approfondite (a livello regionale, impatto delle coppe europee sui club, ecc...) per capire uno sport in mutazione continua. Sperando che almeno le emozioni rimangano le stesse, con fuoriclasse che sapranno entusiasmare i tifosi sul rettangolo di gioco più di semplici numeri.  

Timothy Dissegna