RUGBY, NEW GENERATION


Al suono della campanella i bambini e i ragazzini dodicenni lasciano i banchi di scuola per inseguire una palla ovale
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25/03/2013 -

Al  suono della campanella i bambini e i ragazzini dodicenni lasciano i banchi di scuola per inseguire una palla ovale. A Milazzo le lezioni non finiscono mai per le nuove generazioni,maschi e femmine si badi bene, perché sale in cattedra il maestro Attilio D’Asdia  e sotto il cielo azzurro del campo del Fossazzo,con il volto bagnato dagli schizzi del mar di Ponente ,che maestoso si fa sentire per l’infrangersi delle sue temibili onde sul ghiaioso arenile mamertino, spiega a dei meravigliosi ed attentissimi alunni di dieci e dodici anni ,che con la loro divisa a strisce orizzontali già sognano di partecipare un giorno al trofeo “sette nazioni”, le regole di un gioco nobile ed antico,come la leggenda dei  cavalieri della tavola rotonda, sua maestà :”Il Rugby”.
Finito il momento dei racconti ,tocca però scendere in campo per conquistare la meta ,non prima di aver catturato la palla ovale ed averla difesa con il proprio corpo. Si ritrovano in più di cento;vengono da Milazzo,Barcellona e Messina senza distinzione di sesso o di religione,piccoli,alti,magri,grassi,veloci o lenti. Cercano di non tradire gli insegnamenti del loro maestro e ,come i cavalieri della tavola rotonda,rispettano l’avversario ma  non gli lasciano scampo se si tratta di conquistare la meta. Proibito dire parolacce e rifilare colpi di nascosto agli avversari ,perché c’è il rischio di essere espulsi o di essere puniti con una meta concessa agli avversari.Ma
volendo fare un po’ di cronaca ad un pomeriggio di stupefacente ,almeno a queste latitudini,esaltazione dei valori dello sport, diciamo che in campo ci sono state le squadre del Rugby Milazzo,dell’Amatori Messina,della Scuola Media “Vittorini” di Messina e della Tritium Messina.
Strano a dirsi,ma alla fine delle sfide,accesissime e tirate fino alla fine,non s’infortunerà nessuno dei bambini,neanche lievemente, in un campo fra l’altro in terra battuta,e quando si sbucciano le ginocchia,gli basta mettersi sotto una fontana per ritornare di corsa in campo a gettarsi di nuovo sotto la mischia. La finale sarà fra il Milazzo Rugby e la “Vittorini” di Messina con la vittoria,che arriderà ai mamertini rossoblu per il secondo anno consecutivo. Naturalmente anche per questi campioncini c’è stato il terzo tempo,ma,vista l’età, hanno preferito farlo a base di merendine e crostate di marmellata;ci sarà tempo,se cresceranno bene, per la birra e la salsiccia!
Poiché non c’era nessuna coppa da consegnare,nessun trofeo da conquistare riteniamo che l’unico premio  sia nominarli uno per uno per la gioia di loro e dei genitori,che li seguono senza alcuna forma di apprensione o di paura,ma ,mi pare,con la ferma convinzione di ritrovarseli dopo la lezione di rugby più temprati a superare le difficoltà,che potrebbero incontrare lungo il percorso della loro  vita.
 Mylae Rugby:Angemi- Bertè Marco- Bertè Giuseppe- Billa- Calabrò- Formica- Idove- Impollonia- Lo Duca- Messina- Morgana- Stancanelli- Torre- Vento- Sofia.
                                           

 Attilio Andriolo


IlCalcio24 Redazione