SPALLETTI, SE NON PORTI L’INTER IN CHAMPIONS HAI TOPPATO


Il tecnico toscano non sembra indenne da colpe che evidenziano la mancanza di continuità di risultati.
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Milano, 10/04/2018 -


Lo ritenevamo (e forse lo riteniamo ancora) il salvatore della patria interista. Un allenatore capace di apportare ordine in una società e uno spogliatoio non sempre esemplare nelle idee da seguire. Luciano Spalletti è arrivato quest’anno sulla panchina nerazzurra, reduce da un anno di Roma in cui pur avendo fatto sostanzialmente bene, è stato coinvolto da mille polemiche e contrasti con i tifosi per la questione legata a Totti. Da quest’anno, come dicevamo, è arrivato a Milano in quella sponda nerazzurra che essendo fuori da ogni competizione europea, vuole raggiungere un posto per la partecipazione alla Champions League del prossimo anno. A questo punto del campionato, Lazio, Roma e Inter si giocano l’accesso alla coppa più importante che garantisce prestigio, ma soprattutto quegli introiti economici che sono importantissimi per queste tre società. Più che la Lazio di Inzaghi che è la vera novità non prevista all’inizio di campionato, per Roma e Inter se dovessero fallire l’obiettivo Champions si potrebbe parlare di fallimento. Ma la squadra che domenica scorsa ha deluso le aspettative dei suoi tifosi è stata maggiormente l’Inter di Spalletti che non ha saputo approfittare della sconfitta della Roma, la quale  contro la Fiorentina già pensava al ritorno del match di Champions contro il Barcellona. Ebbene, l’Inter di Spalletti che aveva fatto un’ottima partita nel recupero del derby infrasettimanale, nonostante non fosse riuscita ad andare oltre lo 0 a 0, ha perso malamente il match fuori casa contro un Torino che ha sfoderato una prestazione maiuscola. Questa debacle della squadra di Spalletti, si pone davanti a un quadro di situazioni che lasciano pensare a momenti in cui il coach toscano non riesce a costruire un gruppo capace di ottenere continuità di risultati. Infatti, non dimentichiamo la positiva partenza dell’Inter all’inizio di campionato, che si è protratta fino a metà dicembre. Poi, un lungo periodo di crisi di risultati ha fatto temere i tifosi nerazzurri di non potere più recuperare i punti persi per entrare all’interno della quarta posizione. Ma da tre partite a questa parte Spalletti ha sostituito Borja Valero e Vecino, spostando davanti alla difesa quel Brozovic che aveva fallito come trequartista e inserendo Raphina a centrocampo. Così l’Inter ha subito ripreso il cammino interrotto e ritrovato gioco e risultati. E, visto i buoni risultati ottenuti, non capiamo perché il tecnico nerazzurro contro i granata abbia deciso di rimettere in squadra Borja Valero, lasciando in panchina Raphina. Secondo noi è stata una decisione errata, visto che il giocatore brasiliano ha dimostrato di essere in forma e di aver capito come inserirsi nella manovra d’attacco interista. E’ vero, Sirigu ha fatto delle grandissime parate, ma l’Inter di Spalletti non era la stessa, perché mancava l’inventiva in un zona del campo nevralgica per aiutare gli attacchi di Icardi, apparso troppo solo e mai supportato dagli avanti nerazzurri. Riteniamo dunque che l’apparente sicurezza di mister Spalletti, questa volta si sia tramutata in una sorta di chissà quale improvviso pensiero nel rispolverare un Borja Valero visibilmente avulso dal gioco. E adesso che mancano sette partite alla fine del campionato, pensiamo che se Spalletti porterà l’Inter in Champions avrà raggiunto quell’obiettivo minimo che la società nerazzurra si era prefissata all’inizio. Se invece non dovesse riuscirci, allora si parlerà giustamente di flop e cioè di un fallimento che ridimensionerà il mister toscano tanto osannato inizialmente, come fosse la soluzione necessaria per risolvere tutti i mali dell’Inter. Vedremo cosa accadrà!

Salvino Cavallaro       

Salvino Cavallaro