SPALLETTI, SE NON PORTI L’INTER IN CHAMPIONS HAI TOPPATO


Lo ritenevamo (e forse lo riteniamo ancora)
il salvatore della patria interista. Un allenatore capace di apportare ordine
in una società e uno spogliatoio non sempre esemplare nelle idee da seguire. Luciano Spalletti è arrivato quest’anno
sulla panchina nerazzurra, reduce da un anno di Roma in cui pur avendo fatto
sostanzialmente bene, è stato coinvolto da mille polemiche e contrasti con i
tifosi per la questione legata a Totti. Da quest’anno, come dicevamo, è
arrivato a Milano in quella sponda nerazzurra che essendo fuori da ogni
competizione europea, vuole raggiungere un posto per la partecipazione alla
Champions League del prossimo anno. A questo punto del campionato, Lazio, Roma
e Inter si giocano l’accesso alla coppa più importante che garantisce prestigio,
ma soprattutto quegli introiti economici che sono importantissimi per queste tre
società. Più che la Lazio di Inzaghi che è la vera novità non prevista all’inizio
di campionato, per Roma e Inter se dovessero fallire l’obiettivo Champions si
potrebbe parlare di fallimento. Ma la squadra che domenica scorsa ha deluso le
aspettative dei suoi tifosi è stata maggiormente l’Inter di Spalletti che non
ha saputo approfittare della sconfitta della Roma, la quale contro la Fiorentina già pensava al ritorno
del match di Champions contro il Barcellona. Ebbene, l’Inter di Spalletti che
aveva fatto un’ottima partita nel recupero del derby infrasettimanale, nonostante
non fosse riuscita ad andare oltre lo 0 a 0, ha perso malamente il match fuori
casa contro un Torino che ha sfoderato una prestazione maiuscola. Questa
debacle della squadra di Spalletti, si pone davanti a un quadro di situazioni
che lasciano pensare a momenti in cui il coach toscano non riesce a costruire
un gruppo capace di ottenere continuità di risultati. Infatti, non
dimentichiamo la positiva partenza dell’Inter all’inizio di campionato, che si
è protratta fino a metà dicembre. Poi, un lungo periodo di crisi di risultati
ha fatto temere i tifosi nerazzurri di non potere più recuperare i punti persi
per entrare all’interno della quarta posizione. Ma da tre partite a questa
parte Spalletti ha sostituito Borja
Valero e Vecino, spostando
davanti alla difesa quel Brozovic che aveva fallito come trequartista e
inserendo Raphina a centrocampo. Così l’Inter ha subito ripreso il cammino
interrotto e ritrovato gioco e risultati. E, visto i buoni risultati ottenuti,
non capiamo perché il tecnico nerazzurro contro i granata abbia deciso di
rimettere in squadra Borja Valero,
lasciando in panchina Raphina. Secondo
noi è stata una decisione errata, visto che il giocatore brasiliano ha
dimostrato di essere in forma e di aver capito come inserirsi nella manovra d’attacco
interista. E’ vero, Sirigu ha fatto delle grandissime parate, ma l’Inter di
Spalletti non era la stessa, perché mancava l’inventiva in un zona del campo
nevralgica per aiutare gli attacchi di Icardi,
apparso troppo solo e mai supportato dagli avanti nerazzurri. Riteniamo dunque
che l’apparente sicurezza di mister Spalletti, questa volta si sia tramutata in
una sorta di chissà quale improvviso pensiero nel rispolverare un Borja Valero visibilmente avulso dal
gioco. E adesso che mancano sette partite alla fine del campionato, pensiamo
che se Spalletti porterà l’Inter in Champions avrà raggiunto quell’obiettivo
minimo che la società nerazzurra si era prefissata all’inizio. Se invece non
dovesse riuscirci, allora si parlerà giustamente di flop e cioè di un
fallimento che ridimensionerà il mister toscano tanto osannato inizialmente, come
fosse la soluzione necessaria per risolvere tutti i mali dell’Inter. Vedremo
cosa accadrà!
Salvino
Cavallaro