SUPERCOPPA, IL NAPOLI MINACCIA DI NON ANDARE IN CINA


Supercoppa,il Napoli non vuole giocare in Cina
tempo: 43ms
RSS
Pechino, 28/07/2012 -

Sfida prevista l'11 agosto a Pechino, la scelta del Napoli già comunicata a Juventus e Lega.
De Laurentiis shock: «La Supercoppa non voglio più giocarla in Cina».


Con una lettera indirizzata alle autorità cinesi, il presidente del Napoli ha spiegato che dal punto di vista organizzativo la trasferta a Pechino comporterebbe molte difficoltà per i tifosi azzurri, che sarebbero praticamente impossibilitati a riempire le tribune dell'avveniristico Nido d'Uccello, lo stadio che dovrebbe ospitare la partita. Costosissima la trasferta in Cina per i tanti tifosi che avevano ormai rinunciato all'ipotesi di essere al fianco della squadra nel primo impegno ufficiale della nuova stagione.

Ovviamente, De Laurentiis ha informato della sua iniziativa sia la Lega che la Juventus visto che la macchina organizzativa per la Supercoppa si è già messa in moto da un pezzo (il Napoli ha il volo prenotato per il 3 agosto). Tuttavia, anche sotto questo profilo il presidente del Napoli ha riscontrato problemi, stavolta legati ai visti di ingresso in Cina per tutti i componenti della spedizione azzurra a Pechino. Così, l'idea di De Laurentiis sarebbe adesso quella di trovare una soluzione alternativa, anche se il tempo a disposizione è davvero poco ed inoltre c'è un accordo tra la Lega e le autorità locali per disputare a Pechino tre edizioni della Supercoppa tra il 2011 ed il 2014 (lo scorso anno si è giocata lì la sfida tra Milan ed Inter).

La Juventus aveva inizialmente chiesto di giocare a Torino, salvo poi accettare di venire incontro alla volontà del Napoli annullando anche la tournèe americana pur di arrivare in forma l'11 agosto a Pechino. Adesso, De Laurentiis spera di convincere Agnelli a disputare una Supercoppa con partite di andata e ritorno così da non scontentare i tanti tifosi del Napoli che vorrebbero essere presenti all'evento e magari riuscire a riempire il San Paolo anche in piena estate. Ma il nodo, in questo caso, è nel regolamento.

Antonio Ioppolo