TORINO IN CRESCITA: SONTUOSO A SAN SIRO CONTRO L`INTER


Torino
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28/01/2013 -

Inter Torino finisce 2 a 2, ma che Toro superbo abbiamo visto! Ci sono stati momenti della partita di San Siro in cui ci siamo stropicciati gli occhi per capire se quello era realmente il Torino o, piuttosto, un’altra squadra che gli somigliasse. Possesso palla, grinta, determinazione, fluidità di manovra, pressing alto e continuo movimento senza palla, sono state le caratteristiche dei granata che hanno offuscato la superiorità tecnica dell’Inter. La squadra di Ventura ha ben ragione di recriminare su un pareggio che avrebbe potuto e forse dovuto tramutarsi in vittoria. Meggiorini sugli scudi, un giocatore criticato fino a ieri che va a San Siro, segna una doppietta, fallisce per poco la tripletta e fa la differenza per la sua squadra. Lui che è un ex interista proveniente dal Settore Giovanile nerazzurro, sembra avercela con la sua ex società per non aver creduto in lui in tempi passati. Situazioni che sconvolgono una certa logica del calcio, ammesso che il calcio abbia una sua logica ben precisa. Il brutto Toro visto fino all’incontro con il Catania non c’è più, oggi si è tramutato per incanto in una squadra che fa calcio a buoni livelli. Roba da non credere. Eppure, non possiamo pensare che il solo acquisto di Barreto abbia contribuito a una metamorfosi così radicale e positivamente sconvolgente nell’assetto della squadra di Ventura. Certo, nel suo scacchiere tattico contraddistinto dal 4-2-4, un giocatore dalle caratteristiche tecniche di Barreto contribuisce positivamente alla fluidità del gioco di centrocampo e d’attacco. Ma non può essere solo questo, perché da qualche partita a questa parte si è notata una certa fluidità nell’intercambiabilità dei ruoli, soprattutto tra esterni bassi e alti, con un centrocampo capace di interdire e costruire con profitto a beneficio delle punte, siano esse costituite da Meggiorini, Barreto, Bianchi, o, a supporto, Cerci e Santana. E, mentre si aspetta a ore la definizione del rinnovo del contratto di Bianchi, pensiamo che, dopo aver visto il Toro contro l’Inter, ci siano meno ansie da parte dei tifosi granata, i quali temono di vedere partire per altri lidi il proprio capitano. Dunque, non più dipendenza da un unico calciatore se pur rappresentativo, ma la sostanza e la concretezza di un più redditizio gioco di squadra, dove non c’è una prima donna e dove tutti devono poter fare la propria parte. Questa, in sintesi, è la filosofia calcistica espressa dal Toro di Ventura visto prima a Pescara e poi a San Siro contro l’Inter. Noi diciamo che questa sembra essere finalmente la strada giusta, la via maestra a lungo cercata dal Toro e mai trovata. Adesso che è stata individuata, è importante proseguire con continuità, senza cadere al primo ostacolo. La concezione di gioco di squadra ci piace proprio, crea autostima e voglia di osare con chiunque, anche con i primi della classe. Questo è il calcio e, soprattutto, questo è fare calcio!

Salvino Cavallaro


Salvino Cavallaro