UDINESE, IL MISTERO DEL DOPO-TOTÒ


A Udine il calcio è una cosa seria, e Di Natale esalta da anni i tifosi con le sue prodezze. ma ormai è prossimo a finire la carriere e più volte l`Udinese ha sofferto senza di lui. Cosa succederà dopo il suo ritiro?
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Udine, 14/02/2014 -

Giocare a calcio è uno sport, giocarci bene è un'arte. E non sono molti gli artisti, oggigiorno, che veramente incantano i cuori dei tifosi con le loro prodezze in campo. 


E a Udine i tifosi delle zebrette friulane hanno avuto il privilegio di avere alcune delle più grandi stelle del football di tutti i tempi. Basti pensare all'ormai dimenticato Josiah “Paddy” Sloan, irlandese, che nel 1950 portò l'Udinese a suon di gol per la prima volta in Serie A. 

Ma senza andare così tanto indietro negli anni c'è ancora vivido il ricordo in molti friulani del “Galinho” Zico, detto anche il “Pelè bianco”, arrivato in Italia dal Flamengo dopo che i più prestigiosi club italiani (come Milan e Fiorentina) gli avevano fatto la corte senza successo. 

E chi si scorda della carica da “panzer” del bomber tedesco Oliver Bierhoff, che fece vincere alla Germania l'Europeo del 1996, partendo dalla panchina? 

Ma colui che più di tutti ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della squadra friulana è IL capitano, Antonio Di Natale.Con i suoi oltre 150 gol in Serie A, Totò è stato per anni il motore e la macchina da gol dell'Udinese, ed è grazie a lui che l'Europa si è trasformata da sogno a una realtà molto più che ipotetica. 

Ma oggi, dopo tante stagioni con la maglia bianconera, dopo aver rifiutato più volte le proposte di grandi club come Juventus e Milan, ci si chiede cosa succederà quando il capitano appenderà le scarpette al chiodo. 

Con quasi 37 anni sulle spalle, infatti, non è facile mantenere il ritmo della massima serie ad alti livelli. Certo, Di Natale è ancora oggi più agile e scattante di molti giovani che si stanno affacciando al nostro campionato. Ma tutti sappiamo che Totò (come peraltro ha dichiarato lui stesso) non giocherà ancora per molto. Il sogno sarebbe concludere la carriera nel nuovo stadio, ma la chiusura dei lavori andrà probabilmente per le lunghe. Difficile che accada, dunque. 

La speranza nel trascinatore di un domani della nostra Udinese è da riporre nel talentuoso Muriel, protagonista però di troppi sbalzi nelle sue prestazioni. L'importante è che si stabilisca sul livello che aveva qualche tempo fa a Lecce con Cosmi, potendosi così affermarsi veramente come grande stella. Ci sono poi i vari Vydra e Ighalo, giovanissimi, che all'estero stanno facendo bene, e un Nico Lopez scuola Roma che può fare la differenza in futuro. 

Ma a Udine serve un punto fisso in attacco, che non se ne vada alla prima offerta di una grande squadra. Certo, quando il grande nome chiama è difficile non rispondere, e nessuno è costretto a fare il santo. Però la speranza per i tifosi bianconeri è l'ultima a morire. 

Sognando il Totò di domani.  

Timothy Dissegna