Torino
accoglie gli ambasciatori di pace “PEACE DREAMERS”
La pace nel mondo. Il sogno dei
sogni che non è utopia, ma qualcosa che prima o poi si avvererà. Ne siamo
sicuri. Si deve però lavorare col pensiero di crederci tanto, senza riserve.
Sì, perché è obbligo credere con tutte le proprie forze a questo sogno di pace
universale, desti come siamo nel compenetrarci nella parte di chi sa che certi
obiettivi si raggiungono soltanto attraverso l’amore, l’unione d’intenti, la
fratellanza. La pace globale è un lungo cammino, un percorso da fare in una
strada impervia, che spesso s’interseca tra ripide salite e angoli oscuri che
non lasciano intravvedere la dirittura d’arrivo. Ma “IL DIRITTO DEI POPOLI ALLA
PACE” è il Diritto dei Diritti della giurisprudenza che riconosce il valore
della persona umana nei suoi bisogni più essenziali, non solo relativi al
benessere materiale ma, soprattutto, allo sviluppo del cuore e dell’anima. Già,
lo sviluppo del cuore e dell’anima, due elementi sostanziali per sensibilizzare
le coscienze in un mondo che mette in evidenza, troppe volte davvero, la parte
più negativa dell’uomo; la sopraffazione e quindi la mancanza di rispetto. E
allora, per ovviare a questo meccanismo perverso che attenta continuamente la
pace nel mondo, si deve alimentare la speranza nell’esaltazione dei valori
umani. Ad esempio, il conflitto tra Israele e la Palestina non influenza
solamente la regione medio orientale. Molte iniziative sono state fatte negli
anni per portare la pace, dare speranza e alleviare la sofferenza delle persone
nelle zone in conflitto. Tuttavia, anche se le soluzioni politiche sono
indubbiamente importanti, non sono efficaci se non c’è fiducia e
riconciliazione tra la popolazione. E così si è pensato allo sport e al calcio
in particolare, quale veicolo pregnante per fare incontrare i ragazzi, aiutarli
a creare armonia ed abbattere le barriere della diversità che, apparentemente,
sembrano insormontabili. Il calcio, questo straordinario mezzo di aggregazione
sociale che ci fa abbracciare, gioire per un gol fatto e unirci attraverso lo
spirito di squadra, nella speranza di pareggiare e magari vincere la partita
dei sogni. Sentimenti che solo il pallone riesce a dare. Proprio quel pallone
che racchiude il mondo, non solo nella sua forma naturale, ma anche come
passione comune. Il progetto della Universal Peace Federation (l’Organizzazione
che lavora per la Pace nel Mondo) vuole essere di supporto nel creare le
condizioni, affinché si costituisca una piattaforma di riconciliazione ed
educazione verso i giovani, proprio attraverso quel calcio ispiratore di
unione. L’idea, nata nel 2008 a seguito di un incontro con il Ministro
Palestinese dello Sport Abu Daqqa e poi con il Ministro Israeliano dello Sport
Majadle, si sintetizzava nel suggerimento che una ONG – Organizzazione non
Governativa - Internazionale, potesse creare un punto d’incontro in una zona
neutrale fra Israele e la Palestina. E così, da quell’incontro, nel mondo si è
perfezionata questa straordinaria idea verso lo sport, quale strumento di Pace.
Dal 20 al 25 Marzo 2015, a Torino si realizzerà l’evento: “Un Calcio per la Pace”. 14 bambini (7 arabo – israeliani e 7 ebreo
– israeliani) dell’età di 11 anni, vivranno una settimana di soggiorno sotto la
Mole. Un allenamento insieme per costruire fiducia reciproca da parte della
delegazione mista di 18 persone composta da 14 giovani e 4 adulti, tutti
provenienti dall’area israelo – palestinese. Nutrita l’agenda degli appuntamenti
sportivi e culturali della città di Torino, in cui sono previsti gli incontri
con la Juventus, con il Torino, ma anche la visita presso società di calcio
dilettantistiche di Torino e provincia. Ma ci saranno anche incontri culturali,
quali ad esempio la visita ai musei dello sport, (Juventus Museum e Museo del
Grande Torino), al museo dell’automobile e altre innumerevoli iniziative che si
stanno sviluppando in questi giorni.
Questo
è il nutrito programma nel dettaglio:
Venerdì
20 Marzo – Visita della città di Torino e incontro dei bambini e
della delegazione con il Sindaco della città, on. Piero Fassino.
Sabato
21 Marzo – Giornata Internazionale contro le Discriminazioni
Razziali indetta dalle Nazioni Unite. I bambini del progetto “Gioca con me”
incontrano sul campo i Peace Dreamers presso lo Juventus Football Club – Via Stupinigi
182 Vinovo.
Domenica
22 Marzo – I bambini e la delegazione incontrano il settore
giovanile del Torino FC: i pulcini 2004 allenati da Gianluca Cabella incontrano
in un match amichevole i Peace Dreamers presso il Centro Sportivo Blu Station,
Via Gozzano, 11 Orbassano. I bambini assistono come spettatori alla partita di
campionato Juventus – Genoa presso lo Juventus Stadium. Visita Juventus Museum.
Lunedì
23 Marzo – Visita della città – Lucio Stella presidente dell’Antico
Borgoretto organizza la partita dei pulcini 2004 contro Peace Dreamers. Campo
di Santa Maria, Via Saluzzo 6 Moncalieri. Poi, presso il Cinema Fratelli Marx,
Corso Belgio, 53 a Torino, ci sarà il dibattito organizzato da Gaetano Renda e
proiezione del docu film Walk on regia di Michele Michelazzo.
Martedì
24 Marzo – Arrivo a Bruzolo (TO) e incontro con gli alunni delle
scuole elementari di Bruzolo. Partita amichevole Peace Dreamers vs Union Valle
di Susa 2004.
Mercoledì
25 Marzo – Incontro con la squadra del Torino e il Mister Gianpiero
Ventura (in alternativa visita al Museo del Grande Torino e/o Basilica di
Superga). Poi UN CALCIO PER LA PACE al CIT TURIN, Corso Ferrucci 63, Torino.
Saranno presenti il sindaco di Torino, on. Piero Fassino, l’assessore allo
sport del Comune diTorino Stefano Gallo, l’Assessore allo Sport della Regione
Piemonte Giovanni Maria Ferraris
Dunque, una grande iniziativa
che Torino, Capitale Europea dello Sport 2015, si avvia ad attuare tra i tanti
appuntamenti sportivi di un anno che sarà sicuramente da ricordare. Così si
esprime in merito all’evento il sindaco di Torino on. Piero Fassino: “Semi di pace: chi meglio dei bambini può
rappresentare la speranza che possa esserci un futuro senza conflitti? Quale
strumento meglio del gioco di squadra può rappresentare la capacità di superare
le fratture, le divisioni? E’ questa l’immagine che crediamo debba accompagnare
l’iniziativa “Un calcio per la Pace”, con la quale Torino Capitale Europea
dello Sport guarda fuori dai propri confini e getta – appunto- un seme di
amicizia. Lo sport può e sa essere dialogo, accoglienza, coscienza civica e
solidarietà. Una partita che veda insieme bambini israeliani e palestinesi, rappresenta
un motivo di fiducia. Quella stessa fiducia che guida l’impegno di molti di noi
per raggiungere la pace in quella
terra”. E, in effetti, ospitare il pallone che arriva da luoghi così
lontani, che sono eternamente in conflitto tra loro, è un’opera sicuramente
significativa nell’intento di essere buoni intermediari per la pace. E non è un
caso che gli ospiti saranno proprio dei giovani di 11, simbolo di
incolpevolezza della cattiveria degli adulti. Ma il tentativo è proprio questo,
e cioè di integrare i più piccoli, educandoli in maniera tale da costruire una
forma mentis che sia l’emblema dell’unione, della fratellanza, dell’amore
reciproco quale essenza di pace. Questa, naturalmente, è soltanto una goccia
nel mare del conflitto dell’area israelo – palestinese. Tuttavia, desideriamo
promuovere a pieni voti una iniziativa di nobili pensieri che, siamo certi, non
andrà dispersa nel nulla. Tutto ciò che sembra apparentemente impossibile, deve
dare maggiore forza per renderlo possibile. E la passione per il gioco del
calcio sicuramente ci aiuterà. Nel
mondo siamo tanti “PEACE DREAMERS”. E
allora uniamoci!
Salvino
Cavallaro
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