Nello sport, come nella vita di ognuno di noi, arriva il momento di guardarsi indietro alla ricerca del tempo perduto, alla ricerca di ciò che è stato e non sarà mai più, anche fosse solo per curiosità, per sapere cosa siamo diventati e quale cammino intere generazioni hanno percorso per giungere dove siamo, nell'era dell'informazione usa e getta che ci rende più "informati" e, al contempo più soli e deboli nei confronti degli avvenimenti che cambiano le sfaccettature del mondo, presentandosi come piccoli cambiamenti, che alla lunga condizioneranno il nostro stile di vita e di percepire le cose, senza, nel momento in cui li viviamo, nemmeno accorgercene.

Il legame è vitale per chi frequenta i media, e nel proprio piccolo cerca di fare del "giornalismo", e per chi ricerca il tempo perduto dello sport contemporaneo. E' un dato di fatto indissolubile e indispensabile per chi vive di sentimenti. Lo sport in generale nei decenni è stato calpestato dai media, eppure senza media ripiomberebbe nel semi-dilettantismo, le prospettive economiche si ridimensionerebbero e invece di attirare pubblico (come molti pensano) allo stadio, allontanerebbe ancora di più il tifoso medio, non più attratto dalla patina mediale che si costruisce intorno agli eventi sportivi. Dall’altra parte anche i media, e la televisione in particolare, non potrebbero vivere a questi livelli senza i soldi e l’interesse che lo sport in tutto il mondo si porta dietro.

Anche in Italia ci fu una prima volta e ci riporta indietro di ben 59 anni. Correva il 13 dicembre 1953 e veniva trasmesso in televisione il secondo tempo di Italia-Cecoslovacchia, terminata 3-0 con i gol di Cervato, Ricagni e Pandolfini. Fu la prima telecronaca sportiva trasmessa in Italia su scala nazionale, con la telecronaca di uno dei pionieri della televisione italiana, Carlo Bacarelli. Fu il prodromo di ciò che siamo oggi, la cesura tra un mondo in bianconero e quello a colori e satelittare.

Link partita: http://www.youtube.com/watch?v=XA_byaraU7g