UN TORINO SFORTUNATO PERDE CONTRO L`ATALANTA


Ko del toro a Bergamo
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02/09/2013 -

KO del Toro a Bergamo contro l’Atalanta ma, questa volta, non ci sentiamo di infierire contro i granata per  il 2 a 0 subito. Diciamo subito che la squadra di Ventura è apparsa più sfortunata che incapace, avendo colpito i legni della porta degli orobici per ben due volte e per aver subito il gol decisivo ad opera di Stendardo, viziato da un evidente fuorigioco non rilevato dalla terna arbitrale. Ventura ha inizialmente dovuto rinunciare a Cerci per un indolenzimento muscolare che si è evidenziato durante la rifinitura. Larrondo e Immobile hanno guidato gli attacchi granata in una partita che ha visto un iniziale predominio territoriale dei bergamaschi che sono apparsi molto decisi a voler far sua la posta in palio. Ma il Toro non ci sta e negli ultimi dieci minuti del primo tempo El Kaddouri impegna severamente Consigli in una difficile parata. Poi Darmian colpisce la prima traversa del match a seguito di un calcio d’angolo mentre D’ambrosio si è visto negare il gol da un bellissimo intervento di Consigli.  All’inizio della ripresa le due squadre appaiono con ritmi più lenti e meno propensi al gioco offensivo. Poi sugli sviluppi di un calcio di punizione, Stendardo trova quasi casualmente il gol in una mischia in area di rigore granata e porta in vantaggio l’Atalanta. In quest’occasione non è stato rilevato dall’arbitro Bergonzi una chiara posizione di fuorigioco di Yepes. Intanto, al 14’ mister Ventura cerca di correre ai ripari inserendo Cerci al posto  del capitano Glik. Ma la serata sembra davvero stregata per il Toro che, proiettato alla ricerca del pareggio, coglie un’altra traversa con El Kaddouri. Poi sugli sviluppi di un’azione seguente, Immobile calcia alto da buona posizione. Al 36’ l’Atalanta raddoppia con Lucchini che si rende protagonista di un gran colpo di testa cui Padelli non può far nulla per neutralizzarlo. Intanto il nervosismo sale e Ventura è espulso nella fase finale della partita, proprio nei minuti di recupero. Il Toro esce così battuto oltre i suoi demeriti dal campo degli orobici. In sintesi possiamo dire che ha vinto la squadra che ha avuto il merito di essere più cinica e fortunata. Ma al di là di ogni considerazione relativa alla sfortuna che nel calcio è spesso ricorrente, pensiamo che il Toro di Ventura debba assumere più convinzione e carattere soprattutto nella fase offensiva, lasciando da parte l’eccessivo timore di subire il gioco degli avversari. E’ un obbligo mentale che i granata devono imporsi, almeno per quanto riguarda gli incontri con squadre alla sua portata. Un atteggiamento essenziale che il Torino deve acquisire, indipendentemente se gioca in casa oppure fuori dalle mura amiche. E’ la ricerca di un nuovo vestito mentale, capace di condurre verso la risalita di un Toro importante come la sua storia.

Salvino Cavallaro

 


 

Salvino Cavallaro