ANDREA AGNELLI, “MAI INCONTRATO BOSS MAFIOSI”


“Mai incontrato boss mafiosi”. Queste sono state
le parole del presidente della Juventus Andrea Agnelli, che nel corso dell’inchiesta
sull’infiltrazione della ‘ndrangheta nella curva e sulla cessione dei biglietti
agli ultrà, era intervenuto con assoluta chiarezza. Oggi, a distanza di molti
mesi, il capo procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro ha chiesto due anni e
mezzo di inibizione per il presidente bianconero, al tribunale federale
nazionale nel processo a porte chiuse per la nota vicenda di cui sopra. La
stessa procura federale ha inoltre disposto una multa di 50 mila euro a carico del
presidente e chiesto l’estensione del provvedimento anche alle competizioni FIFA
e UEFA, mentre entro 30 giorni è attesa la sentenza di primo grado del
tribunale federale nazionale. Intanto, l’avvocato Franco Coppi, che è il legale
del pool difensivo ha così commentato: “La Procura fa il suo mestiere, queste
sono solo richieste, noi puntiamo a un’assoluzione piena”. Una vicenda che è
ancora tutta da chiarire in sede legale, visto che la procura federale, davanti
all’Antimafia, aveva fatto riferimento ai documenti arrivati dalla procura di
Torino, in cui si faceva riferimento a presunti rapporti di alcuni esponenti
della ndrangheta con la dirigenza della Juventus. Tuttavia, dobbiamo dire che
il presidente Agnelli fin dall’inizio si è dichiarato innocente: “Nel rispetto
di organi inquirenti e giudicanti, ricordo che non ho mai incontrato boss
mafiosi. Ciò che leggo è falso”. Così scriveva in un tweet il maggiore
esponente della Juventus che usa molto raramente i social. Dunque, come
dicevamo pocanzi, ad oggi la questione è ferma alla richiesta della pena di
inibizione per Agnelli da parte della procura Figc. Adesso si attendono gli
sviluppi della questione che prevede un ricorso da parte dei legali difensori
del presidente della Juve.
Salvino
Cavallaro