Quarto pareggio consecutivo per il Cagliari, che blocca l'Inter al "Rocco" di Trieste sull'1-1. Stavolta però, contrariamente a quanto accaduto contro Sampdoria e Livorno, si tratta di un punto guadagnato. C'è voluta una grande prova di carattere, determinazione e orgoglio da parte dei rossoblù per frenare la corsa di un'Inter, come previsto rigenerata dall'arrivo in panchina di Mazzarri. Il Cagliari ha avuto il merito fondamentale di non perdere mai la testa, nemmeno nei momenti di maggior pressione interista, concentrati all'inizio dei due tempi. Ci ha messo spesso una pezza Agazzi, autore di interventi provvidenziali. Dopo il gol di Icardi, è venuto fuori ancora una volta il cuore dei rossoblù, che hanno continuato a giocare con la giusta convinzione. Il pareggio di Nainggolan è arrivato grazie a una deviazione di un difensore, dunque un pizzico di fortuna ha inciso, ma la fortuna bisogna anche sapersela guadagnare; e il Cagliari se l'è ampiamente meritata. Un'impresa, anche in considerazione delle condizioni ambientali: il campo fradicio di acqua, che non permetteva gli scambi bassi e in velocità prerogativa dei rossoblù e il fatto di avere giocato praticamente in trasferta, dato che il pubblico era composto prevalentemente da tifosi dell'Inter. Nerazzurri subito pericolosi con tre tiri nei primi dieci minuti, di Nagatomo e due volte di Guarin: Agazzi è attentissimo. Si supera il portierone rossoblù al 27': cross di Nagatomo, deviazione ravvicinata di Belfodil e respinta miracolosa. Poi lo stesso Belfodil manda fuori il tap-in. Alla mezz'ora si fa vivo il Cagliari: cross di Conti per lo stacco di Pinilla, deviazione di testa velenosa, Handanovic risponde da campione. Al 44' iniziativa di Alvarez che prende palla dalla destra, si accentra e tira, trovando una deviazione: Agazzi, fuori causa, può solo trattenere il fiato mentre il pallone scende un pelo sopra la traversa. Subito dopo l'intervallo, Mazzarri mette dentro Icardi al posto proprio di Alvarez. La pressione dell'Inter si fa opprimente, Nagatomo e Pereira sulle due fasce spingono come ossessi. Il Cagliari è costretto sulla difensiva e raramente riesce a uscire palla al piede; pure Pinilla e Ibarbo devono sacrificarsi a dare una mano all'indietro. Intorno al quarto d'ora entra Palacio al posto di Belfodil. Lopez ridisegna l'assetto della squadra, spedendo dentro Ibraimi al posto di Cabrera e passando al 4-3-3. Il macedone entra subito in partita e ha sul piede una grande occasione per segnare, ma il suo tiro al volo, dopo un disimpegno pasticciato di Cambiasso, si perde alto. Al 74' Lopez dà respiro a Pinilla, inserendo Sau. Un minuto dopo l'Inter passa. Una triangolazione sulla destra taglia fuori Avelar e libera al cross Nagatomo, una spina nel fianco: Icardi da due passi deve solo spingere di testa in rete. Il pareggio arriva all'82': Ibraimi dalla sinistra tocca dietro per Nainggolan che carica il destro. La palla incoccia il corpo di Rolando e finisce la sua corsa nell'angolino, Handanovic non ci può fare niente. Non è finita, perchè l'Inter reagisce con rabbia. Palacio si libera in area con un gioco di prestigio e fortunatamente calcia alto. Dall'altra parte replica Sau, che va via e cerca Ibraimi, ma all'ultimo ferma tutto un difensore. Entra anche Milito per l'ultimo assalto interista, e proprio Milito dopo una mischia paurosa viene chiuso da Conti. 1-1, il Cagliari sale a quota 7. In attesa di tornare davanti alla sua gente.
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