PIERFILIPPO CAPELLO: «MIO PADRE VUOLE TORNARE IN ITALIA»


Non è elegante dirlo ma in questo punto della carriera mio padre può permettersi di rinunciare a un certo compenso a fronte di quello chiamato progetto
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23/04/2012 -

Pierfilippo Capello, figlio e avvocato di Fabio Capello, ci fa luce sul padre, presente a San Siro in occasione di Milan-Bologna, chiarendo la posizione attuale e le future aspirazioni del tecnico di Pieris, che con i rossoneri ha ottenuto i suoi primi successi che l'hanno consacrato come uno dei migliori allenatori del mondo.

Pierfilppo Capello, suo padre a San Siro ha lasciato immaginare un importante scenario per la prossima stagione. C'è la possibilità di un Capello-tris sulla panchina del Milan?
"Vuole sapere perché mio padre era a San Siro? Semplicemente ha voluto fare un regalo ai suoi nipotini, che gli hanno chiesto da tempo di portarlo allo stadio. Così lui stesso ha chiesto al Milan se ci fosse la possibilità di accontentarli, magari in un pomeriggio di una partita tranquilla, non particolarmente piena di spettatori. Era una cosa programmata con Braida e Galliani da tempo ed è stata una gentilezza che ci ha fatto la Società".

Il fatto che fosse presente proprio quando le voci su un suo ritorno al Milan e con la panchina di Allegri messa in pericolo ha aumentato le supposizioni
"Mi creda, è stato solo un caso. Era programmato che mio padre fosse in Italia in questi giorni, è persino passato in sede a prendere i biglietti e Braida e Galliani, visti gli ottimi rapporti che hanno con mio padre hanno fatto questa gentilezza".

Dopo l'Inghilterra Fabio Capello sembra in ogni caso pronto a rimettersi in gioco. Come allenatore o come dirigente?
"Lui vuole tutte e due le cose. Se ci fosse un bel progetto, una bella avventura fatta e programmata come si deve tornerebbe in panchina anche allenando tutti i giorni, non come in una Nazionale. Dall'altra parte se ci fosse qualcuno che dicesse: "Ti propongo un ruolo dietro la scrivania, scegliamo allenatore e giocatori" potrebbe anche interessargli e forse sarebbe anche più facile, considerato che trovare una squadra che possa permettersi di affidargli la panchina non è semplice. In ogni caso posso assicurare che adesso è carico e pronto a rimettersi in gioco".

Dopo l'esperienza inglese sarebbe disposto a continuare all'estero?
"Stare per 4-5 anni fuori dall'Italia è tanto tempo, una vita se circoscriviamo la cosa in ambito calcistico. Lui ha sempre detto di voler qualcosa di nuovo e questo può significare anche un ritorno in Italia, perché anni di distanza ritroverebbe un calcio decisamente diverso e quindi per lui nuovo. Poi, ripeto, può essere una panchina ma anche una scrivania da consulente, assistente o dirigente".

In pochi possono permettersi Fabio Capello in panchina, visto che parliamo di Italia e che lui stesso aveva detto no all'Inter il cerchio sarebbe molto ristretto
"Non è elegante dirlo ma in questo punto della carriera mio padre può permettersi di rinunciare a un certo compenso a fronte di quello chiamato "progetto". Può anche dire: "Se il problema è lo stipendio parliamone, sempre che ci sia la possibilità di fare qualcosa di bello insieme". Poi, lo sappiamo bene, non ci sono più le disponibilità economiche di un tempo e in ogni caso, ribadisco, mio padre non è alla ricerca del contratto milionario, cerca qualcosa di più".

C'è stato mai qualche contatto anche per la scrivania della Juve?
"Di tutte queste cose non ne so nulla, non ne sono stato coinvolto come avvocato. È capitato in passato che i contatti iniziali li abbia tenuti mio padre da solo e solo successivamente noi consulenti siamo stati chiamati in causa. Perciò a oggi non so se Milan, Inter, Juve, Real o Chelsea abbiano effettivamente contattato mio padre ma per quello che mi riguarda a oggi non ci sono trattative in piedi". (milannews)

IlCalcio24 Redazione