DELUDENTE INTER, MA QUAL È IL TUO VERO MALE?


Non è il gol di Callejon e non è neppure l’errore
di Nagatomo che ha regalato il vantaggio al Napoli. Il problema deve essere
rivisto attentamente a fondo e non fa capo a questo o quell’allenatore, a
questo o quel calciatore dell’Inter, ma alla società e al suo staff
manageriale. Nel calcio non s’è mai vista una grande squadra senza avere alle
spalle una grande società; e l’Inter non ce l’ha! E’ vero che i nuovi
acquirenti cinesi hanno bisogno di tempo per capire bene le situazioni italiche
di un pallone così lontano dalla loro cultura, ma certe figure all’interno
della società nerazzurra cosa ci stanno a fare? Partendo dal vicepresidente
(carica più onorifica che di peso effettivo) Javier Zanetti, abbiamo un
consiglio di amministrazione composto da vari nomi cinesi, Erick Thohir, Handy
Soetedjo e Nicola Volpi, più il collegio sindacale che comprende Luca Nicodemi,
Giacomo Perrone e Alessandro Padula. Poi, a completamento di altre cariche
sociali che non abbiamo citato, ma basta visionare l’organigramma dell’Inter
per averne conoscenza, c’è il Direttore Sportivo Piero Ausilio. Evidentemente
qualcosa non va proprio all’interno di quella che è la testa della società, perché
non si capisce come una squadra con allenatori più volte avvicendati nell’arco
degli anni seguenti la conquista del triplete non abbia saputo restare a
livello delle grandi squadre italiane, scivolando negli abissi di una
mediocrità che stride al cospetto della gloriosa storia nerazzurra. Nel dopo
Mourinho tanti allenatori si sono avvicendati sulla panchina dell’Inter, mentre
la società in tutte le sue scelte ha fatto emergere più confusione che altro. Benitez,
Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, Mancini, De Boer, Pioli,
e cioè la sostanza della lavorazione di un cantiere che continua ad essere
aperto, che insiste e che non finisce mai perché si ricomincia sempre d’accapo.
E’ il segnale emblematico di una società che stenta ad avere le idee chiare
impartite dai suoi vertici. Nel frattempo, tanti giocatori hanno vestito la
maglia dell’Inter continuando ad accrescere quella confusione di cui parlavamo
pocanzi, aumentando lo sperpero di denaro scialacquato prima da Massimo Moratti
(quasi alla conclusione della sua presidenza) poi da Erick Thohir e adesso dai
rappresentanti Suning. Dunque, mettere ordine cominciando dall’alto, dai suoi
vertici più intoccabili, resta secondo noi la strada da seguire nel processo di
riorganizzazione di questa Inter incapace di vedere la luce e di ritornare ai fasti
che le competono per la sua lunga storia. Quando hai cambiato così tanti
allenatori, acquistato e rivenduto fior di giocatori che hanno creato minusvalenze
societarie e incapacità di costruire un progetto nell’immediato futuro, ebbene,
la società è l’unica vera responsabile.
Salvino
Cavallaro