E TU, SEI SEEDORFIANO OPPURE NO?


Il Milan, alle prese con la fine di un ciclo ed un inizio da riorganizzare
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Milano, 22/05/2014 -


Sembra essere questo l’amletico dilemma di casa Milan. Una incertezza sull’attuale allenatore dei rossoneri che fa capire quanto siano poche e ben confuse le idee della società milanista. Berlusconi convocherà probabilmente a rapporto tutti i componenti del consiglio direttivo, soltanto la prossima settimana. E intanto, in base a ciò che succede all’interno della squadra, sembra evidente il serpeggiare di un certo malessere chiamato nervosismo. Infatti, dopo la presentazione di Casa Milan, sul pullman che riportava indietro la squadra, sono volati ceffoni tra Amelia e Bonera. Un episodio scatenato dopo l’invito di Amelia a tutti i suoi compagni, di presentarsi ai tifosi e firmare gli autografi, così come lui aveva già fatto. Pare che questa cosa abbia indispettito Bonera, forse anche a causa di vecchie ruggini. Alla luce dei fatti, si percepisce lo scollamento di un gruppo che risente di inevitabili malumori tra seedorfiani e antiseedorfiani. Come se ci fosse una netta spaccatura tra coloro i quali vogliono Seedorf anche per la prossima stagione e chi invece vorrebbe fosse sostituito. Sì, nel calcio succedono queste cose da sempre, non è una novità, tuttavia, quando i calciatori litigano tra loro è perché la società è distante, si estromette dalle proprie responsabilità. Tutto questo nonostante le apparenze di una Casa Milan che, a detta di Barbara Berlusconi, dovrebbe rappresentare l’inizio di un’organizzazione perfetta, più moderna, che pur conservando la sua antica e gloriosa storia fatta di Coppe e Trofei vinti, si prefigge l’obiettivo di diventare un luogo in cui si esaltano gli incontri e le relazioni con l’esterno. Ma, al momento, l’unico fatto sicuro è il caos, è l’insoddisfazione di non aver raggiunto neanche la partecipazione all’Europa del prossimo anno. Un fatto che brucia in modo speciale in casa Milan, perché della partecipazione alla Champions o comunque all’Europa League, il club rossonero ne ha fatto da sempre l’orgoglio del quale non poter fare a meno. Era un fatto di stile, un qualcosa che ha distinto per tanti anni il club del presidente Berlusconi, che adesso sembra essere allo sbando di idee e di organizzazione interna proprio nel cuore della società stessa. Noi siamo dell’avviso che prima di sistemare la parte tecnica, è essenziale fare chiarezza sui ruoli dei quadri dirigenziali che sembravano essere definiti ma che, alla luce di quanto succede all’interno della società, non sembra essere stato risolto. A Galliani la responsabilità del settore tecnico e a Barbara Berlusconi quella commerciale. Ma è proprio così? C’è qualcosa nel panorama calcistico rossonero che non ci convince, perché nel calcio non sempre gli insuccessi dovuti a un ciclo che finisce sono imputabili esclusivamente alla squadra e all’allenatore. La società rossonera sembra essere in forte ritardo sull’aspetto di una riorganizzazione di un ciclo che deve ricominciare e non si capisce da dove e con chi. Intanto, in questa lunga fase di transizione rossonera che sembra davvero interminabile, le crepe e i malumori dello spogliatoio contrastano visibilmente con quello che nelle conferenze stampa di Milanello dichiara Clarence Seedorf : “Il gruppo è unito, altrimenti non avrebbe raggiunto certi risultati”. E chissà quali sono questi risultati, diciamo noi.

Salvino Cavallaro                 

Salvino Cavallaro