Abbiamo contatto in esclusiva per Ilcalcio24, Salvatore Bagni, ex giocatore dell'Inter e del Napoli. L'ex centrocampista, che ha vestito per 3 anni i colori nerazzurri e per 4 quelli del Napoli vincendo 1 scudetto con i campani e 2 coppe italiane, una con l'Inter e l'altra con i partenopei, ha vestito per ben 41 volte la maglia della Nazionale e da un paio d'anni è ormai opinionista e commentatore per le partite proprio degli azzurri con la Rai. Per lui anche un'esperienza da dirigente con il Bologna durata però solo qualche mese. Abbiamo chiesto all'ex Napoli cosa ne pensasse del Napoli e delle altre protagoniste del nostro campionato, rispolverato un pò della sua esperienza da calciatore e confrontato, come ormai tutti fanno, il suo ex compagno Diego Armando Maradona a quello che sembra essere l'erede naturale dell'argentino, Lionel Messi.
Come vede l'inserimento di Cassano negli schemi della nuova Inter di Stramaccioni?
"Credo che per rendere al meglio Cassano debba essere felice. Lui all'Inter è felice, si trova bene, forse non ha mai avuto un inizio di stagione così brillante e direi proprio che sia per lui che per l'Inter questo è davvero positivo".
Il Napoli continua ad andare sempre più in alto, grazie anche alle reti di Cavani, ormai diventato un vero leader. Dove possono arrivare gli azzurri?
"Credo che i partenopei possanno assolutamente ambire alla vittoria del campionato. E' una squadra che è attrezzata, hanno 22 titolari, una squadra che quindi può far riposare i giocatori il giovedì quando è impegnata in Europa League, cosa che la Juve non può fare dato che la Champions è una priorità. Poi ci sono da considerare varie varianti, l'anno scorso per il Napoli la Champions aveva la priorità, come per la Juve quest anno.. comunque le squadre che però possono vincere il campionato, al momento, sono solo due, o vince l'una o vince l'altra (Juve o Napoli ndr)".
Lei è stato un forte centrocampista ai suoi tempi. Oggi vede qualcuno che si potrebbe definire il suo erede?
"Non saprei, so che sono stato fortunato perché nasco attaccante e quando mi hanno portato a centrocampo dovevo gestire le due fasi (difensiva-offensiva), ed è stata anche questione di fortuna. I centrocampisti di oggi però sono o più offensivi o più difensivi, difficilmente riescono a giostrare bene entrambe le fasi. Il Conte di una volta, quelli che si inserivano e poi riuscivano anche a difendere, è difficile da ritrovare, però già fare una delle due fasi bene è importante e fondamentale".
Qual'è il suo ricordo più bello dell'esperienza da calciatore?
"Non c'ho un ricordo specifico a cui sono particolarmente legato. Il ricordo è propria tutta la bellissima esperienza della mia carriera da calciatore. Ho avuto l'opportunità, per fortuna, di poter giocare a buoni livelli, ma credo che sarebbe stata la stessa cosa se avessi giocato a livelli diversi".
Lei ha detto che vede il Napoli come unica rivale al dominio della Juventus nel nostro campionato. Chi potrebbe fare però da terzo incomodo? Una delle milanesi?
"Forse l'Inter. Ma c'è solo ed assolutamente l'Inter che credo possa disturbare Juve e Napoli".
Proprio l'Inter è guidata da Andrea Stramaccioni, un tecnico giovane ma che sembra poter riportare i nerazzurri sui binari giusti. Che ne pensa del tecnico romano?
"Stramaccioni è alla prima esperienza, ha l'appoggio da parte della società, onestamente non penso che possa vincere il campionato come ho detto, ma già arrivare tra i primi tre per lui, che è al primo anno in una stagione "completa", credo sarebbe un successo".
Cosa pensa della nuova nazionale di Cesare Prandelli che sembra essere pronto a lanciare diversi giovani?
"Credo che lui non voglia anticipare i tempi, del resto ha fatto bene agli Europei. E' ovvio che quando ci sono partire che, almeno sulla carta, sembrano più abbordabili, come quella giocata a Modena, è ovvio provare qualche giovane alle prime esperienze in nazionale maggiore, ammettendo però la possibilità che possano toppare la partita. Ma in ogni caso l'obiettivo del tecnico, ovviamente, è quello di costruire una squadra forte da poter portare ai Mondiali".
Nel corso della sua carriera vinse lo scudetto col Napoli, che poteva vantare in squadra un certo Maradona, da tutti considerato il giocatore più forte della storia del calcio. Oggi invece i campioni, scappano dalla serie A. Di cosa ha bisogno la serie A per ritrovare il proprio appeal?
"Il livello è molto più basso. Non ci sono più i giocatori che c'erano quando giocavamo noi o fino a qualche anno fa. Già solo il fatto di aver avuto la fortuna di giocare con i vari Platini, Rummenigge e Maradona, Van Basten, Gullit, i più forti giocatori al mondo, credo basti, il resto sono chiacchere. C'erano giocatori fenomenali mentre adesso, con tutto il rispetto, il livello oggettivamente è differente".
Ultima domanda proprio su Maradona. Il paragone con Messi ormai si spreca da diversi anni. Lei chi preferisce: Messi o Maradona?
"A Messi manca il 50% delle qualità di Maradona, e cioè la parte caratteriale. Magari se si guarda solo al lato tecnico, i goal che fa, le statistiche che sono anche migliori rispetto a quelle di Diego, il paragone regge, ma per essere un trascinatore gli manca quel 50% che aveva Diego, il carattere appunto. Il carattere del campione che se anche non è in condizione riesce a trascinare ugualmente i compagni e a fargli dare quel qualcosa in più che serve per vincere le partite. Sicuramente Messi ha grandi doti, ma quando non è in giornata non è che riesce a trasmettere qualcosa ai propri compagni come faceva el Pibe de Oro".
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