IL MERCATO DEL TORO? CAIRO MERITA UN 8 IN PAGELLA


L`analisi sul calciomercato del Torino
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Torino, 02/09/2016 -


Dopo tanti anni di presidenza granata, Urbano Cairo ha finalmente centrato un calciomercato intelligente sotto il profilo della gestione economica e tecnica. Si diceva di lui che avesse il braccino corto e, in effetti, in tutti questi anni di presidenza ha sempre adottato la politica dei prestiti, con scarse risorse tecniche a beneficio della squadra e con la conseguente mancanza di investimenti che potessero creare delle plusvalenze economiche a favore della stessa società granata. Ma già a partire dall’anno scorso ha finalmente deciso di cambiare rotta, investendo su giocatori giovani come Benassi, Baselli, Zappacosta, Belotti, per citarne solo alcuni, che in due anni hanno fatto lievitare il loro valore. E, continuando su questa falsa riga, quest’anno ha condotto assieme al DS Petrachi una campagna ancora più intelligente, piazzando Glik, Bruno Peres e Maksimovic e acquistando giocatori come Ljajic, Iago Falque, Castan, De Silvestri, Rossettini, Ajeti, Boyè (giovane attaccante argentino classe 1996) e prendendo in prestito soltanto il portiere della nazionale inglese, Joe Hart. In questo caso si tratta di un prestito intelligente che vale oro, vista l’importanza di un portiere che va a coprire un ruolo che in tanti anni è sempre apparso insufficiente per il Torino. Così, a conti fatti, grazie al presidente Cairo, la squadra di Mihajlovic sembra ben registrata in tutti i suoi reparti, mentre al contempo il bilancio della società granata si arricchisce di un + 30,9 milioni di euro tra operazioni di vendita e acquisti. Niente male per il Torino che sta costruendo una squadra con il chiaro intento di entrare a far parte dell’Europa League del prossimo anno. Oggi, Belotti, che è l’alfiere dei giovani granata, vale oltre 30 milioni di euro. Non male per un acquisto dell’anno scorso, cui sono stati investiti 7,5 milioni di euro. Ma parlando di cose tecniche calcistiche più consone ai tifosi, possiamo dire che questo Torino affidato a Sinisa Mihajlovic piace nella sua integrità di squadra, perché con Hart, Valdifiori e Ljajic ha finalmente ricoperto i ruoli di portiere, regista di centrocampo e seconda punta adattabile anche da trequartista, che ormai da troppi anni non vantava. Oggi, finalmente, il centrocampo granata si fa più equilibrato, con meno incontristi e più giocatori tecnici dai piedi buoni, che sono in grado di costruire bene l’azione d’attacco, mentre per caratteristiche tecniche riescono anche ad interdire nel momento del bisogno. Poi, con lo stato di forma del “Gallo” Belotti, tutto sembra spianare una strada che da sempre è sembrata interrotta, per un Torino che dava la sensazione di essere costantemente in cantiere. Adesso la costruzione sembra completata, anche grazie al suo capocantiere che si fregia con i fatti di avere consegnato a Mihajlovic una squadra in grado di dare grandi soddisfazioni ai suoi tifosi. I 5 gol fatti al Bologna non devono certamente illudere oltre misura, tuttavia, pur continuando la nostra analisi positiva del Torino 2016’17, diciamo che ci sono tutti i presupposti per iniziare un progetto serio che porterà lontano.

Salvino Cavallaro



Salvino Cavallaro