Nel variegato mondo del pallone c’è una realtà importante della quale spesso dimentichiamo di valorizzarne i contenuti sportivi, sociali, educativi e anche agonistici. Stiamo parlando del calcio dilettantistico, un mondo che, troppe volte davvero, viene escluso dalle grandi attenzioni mediatiche per illuminare invece il più importante calcio professionistico, fatto di luccicanti lustrini e abbaglianti ribalte ma, soprattutto, di cosmici interessi economici. E, tra le tante competizioni sportive che si avvicendano in maniera ammirevole in tutta Italia con l’inizio della stagione estiva, spicca il Palio dei Quartieri di Torino, una interessante manifestazione di calcio dilettantistico giunta alla sua terza edizione. “Il Palio dei Quartieri” da scommessa a realtà. Questo è lo slogan che è stato coniato per attribuire sempre maggiore importanza ad una stracittadina che ha come motivo conduttore il calcio dilettantistico, in lungo e in largo. Dopo due anni di ottimi risultati e successo di pubblico, Il Palio dei Quartieri di Torino si presenta con alcune interessanti novità. Nell’ambito della manifestazione sportiva, infatti, oltre a presentare il Torneo dei Dilettanti e degli Esordienti 2000, da quest’anno il regolamento impone che la composizione delle squadre sia a carico delle società partecipanti. Ma c’è ancora una ulteriore e interessante novità da rimarcare: la partecipazione al Torneo, di Società dilettantistiche dell’hinterland torinese. Una iniziativa apprezzabile sotto l’aspetto delle relazioni socio-sportive che si prefigge lo scopo di coinvolgere le realtà calcistiche non solo della città di Torino ma anche della sua cintura, la quale raccoglie un bacino d’utenza numericamente rilevante. Le partite saranno giocate nei campi sportivi di Victoria Ivest, del Vianney, del Vanchiglia e del Nizza Millefonti. Presso il Parco Ruffini e lo stadio Primo Nebiolo, invece, per rendere omaggio alla città di Torino e alle sue istituzioni, si disputeranno come da consuetudine le serate inaugurali e conclusive. Un calcio che ridiventa gioco, dunque, un pallone che ha il desiderio di riscoprire quei connotati di aggregazione sociale e culturali che sembrano ormai lontani dal nostro modus vivendi e operandi quotidiano, fatto sempre più di sprezzanti odi razziali e mortificazioni che nulla hanno a che fare con la rincorsa a quel pallone inteso come il gioco più affascinante e antico del mondo. Con manifestazioni come il Torneo dilettantistico Palio Dei Quartieri, si vuole rafforzare l’urlo al ritorno del gioco puro, dei suoi antichi valori educativi, ma anche al desiderio di iniziare un percorso di civiltà dove lo sport e, in questo caso il pallone, rappresenti per i giovani calciatori anche l’impegno per la scuola e lo studio che devono andare di pari passo con i fatti e non solo con le parole. “Da grande voglio fare il calciatore”. E’ la frase ricorrente che sentiamo dire da sempre da parte dei bambini, che amano rincorrere la palla nelle palestre e nei numerosi campi di calcio di tante città del mondo. Ma quanti di loro potranno dire di aver coronato il sogno a lungo accarezzato? Pochi, davvero pochi fortunati potranno fregiarsi la coccarda del calciatore arricchito e famoso. Ma la cultura e lo studio non possono stare passivamente in panchina, in attesa di partecipare all’attività del gioco. Devono entrambi andare di pari passo, allenando il corpo pur senza dimenticare il cervello. E’ un messaggio educativo importante che, troppe volte davvero, abbiamo messo in luce come un qualcosa che si abbellisce e si fregia più dell’apparire piuttosto che dell’essere. E’ importante coltivare nell’io dei più piccoli calciatori l’importanza del gioco che si deve integrare ai risultati dello studio. Vai bene a calcio? Ok, devi andare bene anche a scuola! Non come fatto impositivo, ma più semplicemente come la necessità dell’uno come complemento dell’altro. Sport e cultura, dunque, nel messaggio promozionale della terza edizione del torneo di calcio dilettanti Palio dei Quartieri di Torino, il quale tende anche a sensibilizzare la nostra attenzione verso il sociale e gli obiettivi benefici a favore della ricerca contro il cancro e le malattie genetiche che, ancora oggi, risultano purtroppo incurabili. Facile il riferimento alla Partita del Cuore che si disputerà allo Juventus Stadium di Torino il 28 maggio e al numero 45501 che raccoglie fondi per la ricerca di Telethon e dell’Istituto Oncologico di Candiolo . Ma c’è ancora un altro messaggio sociale voluto dal presidente del Palio dei Quartieri Lucio Stella, ex calciatore, allenatore, ideatore e anima pensante della manifestazione sportiva che si avvale anche del prezioso aiuto della scrittrice Sabrina Gonzatto, responsabile marketing e pubbliche relazioni della CEPU. Si tratta di CASA AMICA EDOARDO, un’organizzazione di alloggi vuoti in Torino, atti ad ospitare i parenti dei malati di tutta l’Italia che, ricoverati negli ospedali della città piemontese, vogliono stare vicini ai propri cari. Coloro i quali sono interessati a questa ammirevole organizzazione sociale che ha la sua sede a Torino in Via Spotorno, 45, possono visitare il sito www. Arpnet.it/azas, mail: azas@arpnet.it. Che bello potere scrivere di un pallone capace di coinvolgere i sentimenti più profondi dell’animo umano. Calcio = cultura, socializzazione e sensibilizzazione sociale. Questo è il pallone che ci piace, questo è il calcio educativo che ci si prefigge d’insegnare ai nostri giovani, anche grazie all’esempio di tornei quali, il Palio dei Quartieri di Torino.
Salvino Cavallaro
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