INTER, STRAMACCIONI: «DI ICARDI AMMIRO IL FIUTO DA MARCATORE. MI PREOCCUPA LA CONDIZIONE FISICA»


Alla vigilia della sfida di domani sera a Genova contro la Sampdoria
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16/03/2013 -


Molti discorsi sono stati fatti dopo la vittoria per quattro a uno dell'Inter sul Tottenham . I nerazzurri hanno dimostrato di essere una squadra viva, adesso però serve grande continuità per lottare per il terzo posto che vuole dire Champions League. Alla vigilia della sfida di domani sera a Genova contro la Sampdoria, queste le dichiarazioni di mister Stramaccioni.

"Condizione fisica e mentale? Sicuramente questa è l'aspetto che mi preoccupa di più, sono onesto. Sicuramente quella contro la Samp è la quinta partita in un ciclo di due settimane molto intense per noi. Abbiamo onorato quasi sempre con lo stesso blocco di calciatori. Abbiamo guadagnato qualche ora con il posticipo, ma credo che 120 di giovedì siano stati molto intensi; abbiamo gestito questi due giorni in funzione della rigenerazione e del recupero. La fiducia del presidente? Per me è fondamentale, come lo è il sostegno che mi dà ogni volta. Ma, senza sminuire questo, direi che il segnale più importante l'hanno dato i giocatori. Giovedì abbiamo fatto un passo avanti in molti aspetti, adesso questa partita è difficile perché arriva molto ravvicinata e non abbiamo tante alternative. Purtroppo anche due dei tre fuori lista non sono disponibili e anche Kuzmanovic non è al top. Il futuro? Quello che conta per me è il presente, c'è ancora un mini-campionato, dieci partite, a disposizione. Cassano? Gli attaccanti giovedì hanno svolto un grandissimo lavoro, così come tutta la squadra. Probabilmente hanno avuto un dispendio elevato in questo periodo. Credo che per Antonio sarà una partita diversa dalle altre, le parole di mister Rossi sono la conferma che lui in quella città è amato. Samuel? Il recupero di Walter è fondamentale, sia come valore che come leadership del gruppo. Sappiamo che la nostra evoluzione tattica è passata anche attraverso la sua presenza, sicuramente rappresenta un'arma in più. Se sento la pressione? Io personalmente mi sono sempre sentito in discussione, dal primo aprile, tutte le partite. So che rappresento un eccezione nel calcio italiano e forse in quello europeo. Ogni pressione per me è quadruplicata, questa cosa l'ho capita immediatamente; quello che posso fare è dare il 101% in ogni allenamento e in ogni partita. Io non ho mai pensato che i miei giocatori avessero mollato, ed è per questo che li ho sempre difesi. Immagine rafforzata dopo la partita con il Tottenham? Credo sia normale, penso che qualsiasi avversario ci affronti vada incontro ad una partita difficile. Poi vedi il trend che attraversa una squadra. La partita col Bologna è venuta dopo Londra, dove avevamo tanti indisponibili. Adesso possiamo beneficiare di una forza nostra e la testa incide sulle gambe molto più di quanto si pensi. I nostri moduli? Credo che la nostra costante sia stata il centrocampo a tre. Guarin potrebbe anche giocare adesso come uno dei due mediani, ma significherebbe sminuirne un po' le qualità. Lui è partito alle spalle di Cassano e Palacio, ma in realtà lo abbiamo trovato spesso a destra contro il Tottenham. È un giocatore importante perché rappresenta il raccordo fra centrocampo e attacco, l'ha sempre fatto bene anche quando aveva qualche problema fisico. Kovacic? Ho grande fiducia in Mateo e l'ho fortemente voluto. Stiamo lavorando per costruire questo centrocampo del futuro, del quale lui fa parte. Rappresenta un giocatore da gestire per il presente, ma una certezza per il futuro. Non ha avuto problemi fisici dopo Londra, se non crampi dovuti anche alla giovane età. Icardi? È un centravanti moderno, con un grandissimo fiuto del gol, raro vederlo così marcato in un giocatore così giovane. Lui insieme agli altri ha le caratteristiche per mettere in difficoltà chiunque. La Samp è temibile soprattutto in casa e grazie ai suoi attaccanti. Di Icardi non è utile parlare adesso del futuro del ragazzo. Poli? Ho avuto la fortuna di allenarlo, rientrava anche nei miei piani tecnici. Sono contento che stia facendo bene. Esistono le trattative, non so come sia andata e non è il mio compito. Il nostro calendario e quello delle nostre rivali? In questo momento l'Inter deve pensare solamente a se stessa. Troppo spesso abbiamo guardato i risultati delle altre, anche domenica scorsa. Qualunque risultato ci sarà domani non sarà decisivo per nessuno. Delle dieci partite che mancano questa è quella più delicata, perché sappiamo come abbiamo giocato dopo l'Europa League e adesso l'impegno è stato anche doppio".

IlCalcio24 Redazione