ITALIA, IL PROSSIMO OSTACOLO SI CHIAMA DANIMARCA


Italia Danimarca
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Milano, 14/10/2012 -

Tra vecchie conoscenze, presenze ancora sconosciute e futuri sogni proibiti.
Sarà tutt’altro che facile la quarta partita del nostro girone contro i freddi e glaciali danesi del nord.  Un obiettivo comune: Brasile 2014.

La nazionale di mister Prandelli torna a casa. Era da cinque anni che gli azzurri non giocavano a San Siro, la scala del calcio milanese. L’ultima volta, nel settembre 2007, una Francia che portava sul groppone un pesante sentimento di revenge, bloccò la squadra di Donadoni sullo zero a zero.  Questa volta l’avversario è di minor calibro, ma, certamente, non sarà una passeggiata. Morten Olsen, un ‘vecchio volpone’ del calcio danese, guida la nazionale nordica ormai da dodici anni ed è già riuscito già a bloccarci nell’Europeo del 2004: prima con una partita a reti inviolate, poi, soprattutto, con il famigerato biscotto svedese.

Una Danimarca ancora imbattuta ma anche mai vittoriosa: due pareggi in due partite, l’ultimo dei quali contro la Bulgaria.  Se leggiamo la formazione biancorossa, troviamo fin da subito diversi nomi noti.  Provate ad andare a Roma. Fate il nome di Simon e il cognome di Kjaer. Certamente i giallorossi lì presenti non vi risponderanno né con sorrisi né con abbracci. La giovane promessa del Palermo, dopo la parentesi tedesca al Wolfsburg, ha fallito pesantemente con la Roma di Luis Enrique, in una stagione tutt’altro che positiva.
Il suo compagno di reparto, invece, è sempre stato oggetto di mercato: dall’ Inter al Milan, fino al passaggio che sembrava certo al Barcellona. Il danese, pilastro del Liverpool, ha giurato amore eterno alla Kop: in settimana, infatti, Daniel, si è tatuato sulla pelle il celebre inno della curva dei Reds ‘You’ll never walk alone’.  Ma attenzione al centrocampo della squadra ospite.

Oltre a Khron-Deli, centrocampista reduce da uno strepitoso europeo e spesso accostato anche al campionato italiano, spicca il nome di Eriksen.  È lui il vero fenomeno della squadra di Olsen, uno dei più promettenti gioielli del calcio europeo. Stella dell’Ajax, desiderato dal Manchester United e non solo, Christian Eriksen è nato nel 1992 e ha una visione di gioco spaventosa.  Sarà lui la vera spina nel fianco da contenere e annullare.
Ma guarda chi si vede lì davanti. Con il suo club non segna mai, perché non gioca mai. Con la nazionale gioca sempre e segna spesso. Ha appena deciso la partita con la Bulgaria, trovando un gol importantissimo per la vittoria finale. Lui è Nicklas Bendtner e gioca nella Juventus. Cioè, gioca è un parolone; piuttosto, si allena con la squadra campione d’Italia. L’attaccante ex Arsenal vuole stupire San Siro, prima di tutto per condurre il suo paese, ma anche per lasciare a bocca aperta Antonio Conte.

 

Giovanni Morotti