L`INCERTEZZA DEL CAMPIONATO CHE STA PER COMINCIARE


Torres, Falcao, Cerci, Lavezzi,
Cuadrado, Insigne, Guarin. Tutti nomi che hanno tenuto banco in questa
interminabile estate di mercato del pallone. Per fortuna si contano i giorni
alla chiusura delle trattative dei campioni (o presunti tali) che attraggono i
sogni dei tifosi. E, mentre comincia a scemare l’interesse verso questo o quel
giocatore che potrebbe cambiare maglia da un momento all’altro, ecco che
all’orizzonte si riaffaccia il campionato di calcio con tutto il suo fascino e
le contraddizioni di sempre. Le candidate allo scudetto sono sempre le stesse,
Juve, Roma, Napoli, forse Inter, Fiorentina, Milan e poche altre. La Juve di
Massimiliano Allegri, in partenza non ha più i favori del pronostico della
squadra da battere. I motivi sono tanti, a cominciare dalle caratteristiche
diverse del nuovo coach al cospetto di
Antonio Conte. Allegri è sicuramente un ottimo allenatore, tuttavia, è
statisticamente provato che le sue squadre sono molto lente a ingranare. Questo
potrebbe rappresentare un handicap per la Vecchia Signora che, perdendo punti
in partenza, non avrebbe più modo di recuperare sulle dirette avversarie. Se
così fosse, comincerebbero i mugugni in una piazza che, da tre anni a questa
parte, è stata abituata a dominare la scena calcistica nazionale. Si creerebbe
malcontento nello spogliatoio e nelle tribune che si rifletterebbe
inevitabilmente sul campo. Queste, naturalmente, sono tutte ipotesi che, in
caso di non risultati positivi da parte della squadra di Allegri, accentuerebbero
ancor di più il malcontento verso un allenatore che fin dall’inizio ha avuto
pochissimi consensi. Solo i risultati positivi possono far cambiare idea nel
calcio, un po’ come dire che le simpatie o le antipatie non contano nulla di
fronte alla concretezza dei risultati. Vedremo! La Juve ha sicuramente una rosa
valida a livello di confronti nazionali, mentre rimangono forti dubbi per ciò
che riguarda il gap con le più titolate squadre europee. Intanto la Roma di
Garcia sembra essere cresciuta. Pur non avendo cambiato molti giocatori, i
giallorossi non rappresentano più la novità del calcio italiano, perché la
maturazione del gioco voluto dal suo tecnico ha dato il senso della continuità
e della compattezza, che ben si accompagnano all’unità d’intenti,
all’entusiasmo e a quella “fame” di gloria che è sempre stato il focus di ogni
vittoria. Napoli e Inter rappresentano invece l’eterno punto interrogativo che
li accompagna ormai da troppo tempo. Per loro c’è bisogno di un periodo di
assestamento e, dal punto di vista psicologico, anche un bagno di autostima
perduta per strada. E’ anche un po’ il discorso di Fiorentina e Milan. La
squadra di Montella pare da sempre bloccata nel momento della sua crescita
definitiva, nonostante il bel gioco a tratti anche spumeggiante espresso dai
viola. A oggi il pezzo pregiato di casa Della Valle, e cioè Cuadrado,
sembrerebbe ancora per quest’anno in forza ai toscani. Forse le pretese
iniziali per la sua vendita sono state troppo esose, così l’interessamento dei
club europei è praticamente scemato. Il Milan di Filippo Inzaghi potrebbe
invece rappresentare la novità. La cessione di Balotelli sembrerebbe un affare
per la società rossonera, non solo dal punto di vista psicologico per la
migliore gestione e compattezza di gruppo, ma anche per la definitiva
valorizzazione di El Shaarawy, un talento ancora giovane del quale non si
conosce ancora completamente il suo valore. E poi Galliani sembra orientato a
dare a Inzaghi un giocatore importante. Si parla con insistenza di Torres, per il
quale si potrebbe sfruttare la formula del prestito con riscatto. Vedremo cosa
accadrà, anche se è già chiaro che la squadra di Filippo Inzaghi ha dato
segnali di efficienza nell’ambito della compattezza del gruppo, mentre ha
saputo correggere quegli svarioni difensivi che sono stati la vera
preoccupazione della dirigenza e dei tifosi milanisti, nel corso dei vari
tornei estivi in Inghilterra. In casa rossonera c’è tanta voglia di far bene e
di riportare i propri tifosi allo stadio. Inzaghi sembra ricalcare la storia
che fu di Conte tre anni fa alla Juve. Stesse motivazioni, stessa voglia di
mettersi in gioco. Vedremo se queste nostre impressioni sul campionato che sta
per cominciare saranno azzeccate o, più semplicemente, rimarranno soltanto
pensieri dettati dalla sensazione e dall’esperienza di chi ha vissuto tante
pagine di calcio nostrano.
Salvino
Cavallaro