MESSINA, C’È BISOGNO DI TEMPO. E POI VEDRAI…..


Il legittimo entusiasmo del presidente del Messina Pietro Sciotto, non nasconde il messaggio di pazientare. I risultati arriveranno.
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14/09/2017 -


Ciò che ci sembra di questo rinato Messina del presidente Sciotto, è il desiderio di fare le cose in fretta per dare alla città che è appena uscita dal fallimento del pallone, quel segnale di ripresa immediata che significa a tutti i costi un campionato al vertice. Chi vive di calcio ormai da diversi lustri, sa bene che in questo particolare mondo bisogna avere pazienza e che nulla si risolve con la bacchetta magica. Dopo le due sconfitte subite ad opera del Portici e della Nocerina, attorno alla squadra di Antonio Venuto c’è una sorta di inspiegabile delusione da parte di qualche critico e tifoso. A questo proposito si è tirato in ballo l’entusiasmo (forse eccessivo ma comprensibile) del presidente Sciotto, il quale fin dall’inizio ha promesso ai tifosi un campionato di vertice. E si sa che la passione talvolta gioca brutti scherzi, tuttavia, chi ascolta e legge i giornali dovrebbe mettere in conto che non sempre si dice nel calcio ciò che è razionale, ma si manifesta a chiari lettere ciò che nasce dal punto di vista emotivo. Certo, è bello avere entusiasmo, ma non è auspicabile fare dei voli pindarici per non farsi male. Noi che siamo testimoni di una lunga intervista fatta a mister Venuto durante il mese d’agosto, possiamo dire che nelle parole di questo coach che ha sempre avuto nel cuore il Messina, si è evidenziato (com’è giusto che sia) l’appello alla pazienza, pur con vere note di speranza nella crescita di una squadra che ha assoluto bisogno di lavorare in serenità per trovare l’assetto di gioco, la forza fisica e mentale per costruire qualcosa che scaturirà nell’armonia del gruppo e nell’inevitabile arrivo dei buoni risultati. D’altra parte il tecnico di Villafranca Tirrena, ha da sempre sposato il credo di un calcio propositivo che richiede particolare attenzione negli allenamenti e nel sistema tattico di gioco che coinvolge tutti i reparti e che si manifesta attraverso l’intento globale di squadra che non è mai affidato al singolo. Grinta, determinazione, cattiveria agonistica, sono da sempre le caratteristiche che hanno manifestato le squadre allenate da Venuto, ma, per fare questo, c’è bisogno di tanto impegno, di umiltà, di convinzione e tanta pazienza. Noi confidiamo nel lavoro di questo tecnico, perché lo seguiamo ormai da parecchio tempo e riconosciamo in lui il senso di appartenenza, anche nell’arrovellarsi se i risultati non arrivano come vorrebbe. Ma lui, prima o poi, la quadratura del cerchio la trova sempre, stiano tranquilli i tifosi giallorossi perché questo tecnico è la persona giusta al posto giusto. Quando nel calcio si rinasce si ha bisogno dell’opera del collettivo, con figure atte a esplicare il proprio ruolo nel migliore dei modi. E’ il mondo dell’azienda chiamata calcio, che deve essere intesa come una piccola industria in cui ogni investimento deve essere fatto con oculatezza, professionalità e capacità di settore. Il presidente Sciotto questo lo sa, ed è per tale motivo che sta costruendo attraverso il suo smisurato entusiasmo una Messina del pallone che oggi sogna legittimamente un ritorno a quella magica storia che non è neppure molto lontana nel tempo. Ma c’è bisogno di pazienza, dell’aiuto di tutti, dell’unione che fa la forza e che non disgrega mai. Oggi apprendiamo che un altro tassello è stato posto nei vertici dirigenziali della società peloritana. Infatti, con l’entrata in società di Fabrizio Ferrigno in qualità di direttore sportivo, riteniamo che si stia migliorando lentamente un’organizzazione tale da percorrere la strada giusta. Vedremo cosa accadrà in seguito. Noi siamo fiduciosi che questo nuovo Messina rappresenti la sorpresa di chi, troppo banalmente, oggi si lascia prendere da quelle eccessive delusioni iniziali che il calcio mette sempre in preventivo quando tutto è da riorganizzare. A Messina ci si liberi della facile negatività e si pensi oggettivamente a far gruppo, in campo e fuori.

Salvino Cavallaro           



Salvino Cavallaro