MESSINA, FISCHI DOPO LA SCONFITTA CONTRO IL FOGGIA


La squadra peloritana
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14/10/2013 -

Il Messina stecca la prima delle due partite in casa,che l’attendevano,con le quali sperava di fare bottino pieno per risalire posizioni in classifica e sistemarsi nel novero delle squadre,che aspirano a disputare il prossimo campionato di Lega Pro,che,com’è noto,sarà a girone unico.
La squadra peloritana ha meritato la sconfitta ,che poteva assumere un punteggio più rotondo,solo se le punte del Foggia fossero state più precise sottoporta. Infatti il Messina non ha mai praticamente impensierito la difesa avversaria,se si eccettua un’azione all’80’ di Guerriera,imbeccato sottoporta da un lancio lungo (uno dei pochi)di Bucolo e che da solo, di fronte a Narciso,portiere del Foggia,ha spedito al di sopra della traversa un pallone ,che aspettava solo di essere appoggiato in un angolo della rete avversaria.
Ben poca cosa il Messina visto oggi al S.Filippo,povero di idee e di gioco,lento negli scambi e quindi prevedibile,fondamentalmente stanco fisicamente (ma si allenano?). Il Foggia d’altro canto ha mostrato di essere più squadra,sicuramente vale più dei sei punti, con cui si è presentato al S.Filippo. Ottimi il centravanti Giglio(una spina nel fianco della difesa siciliana),l’esterno alto Vannittelli, il portiere Narciso,l’autore del terzo gol Zizzari,la difesa ben registrata. Sicuramente i primi due gol del Foggia sono stati favoriti da una distrazione della difesa messinese,che in entrambe le occasioni ha dimenticato di porre un uomo sul vertice della piccola area di rigore al momento del tiro del calcio d’angolo avversario. Cosicchè il secondo gol è stato la fotocopia del primo e le responsabilità dell’allenatore Catalano nel non aver disposto la sua difesa secondo i canoni del calcio moderno,sono evidenti. Il terzo gol è arrivato all’ultimo minuto di recupero e quindi non fa testo perché la squadra ormai era rassegnata.
Quali sono i mali di questo Messina? Senza voler presumere ,siamo convinti che la guida tecnica si trovi in forte stato di confusione.Non si spiegherebbe altrimenti il cambio continuo di schema di gioco a partita in corso ,per cui si  è passati da un 4-4-2 nel primo tempo,ad un 4-3-3 all’inizio del secondo tempo,che ci è apparso il più congeniale alle forze messe in campo,per finire  al 4-2-4 spostando uno sfinito Guerriera,partito esterno alto, in difesa a fare il terzino,senza averne più la testa e la forza. Sarebbe stato meglio far uscire Parachì (insignificante la sua prestazione) e non il terzino Silvestri,mossa che ha indebolito il reparto arretrato. Ma è a centrocampo che il Messina ha mostrato le maggiori lacune: Bucolo è irriconoscibile rispetto a quando giocava nel Milazzo, non gli riesce più di catturare palloni all’avversario o di fare una parvenza di pressing sul portatore di palla.L’unica nota lieta viene dall’esordio dell’argentino Piovi,un giocatore dai piedi buoni,che sa impostare l’azione e che probabilmente deve giocare un po’ più avanzato per dare aiuto alle punte.Invece mister Catalano lo ha sostituito erroneamente,a parer nostro, dopo 5 minuti dall’inizio del secondo tempo per passare ad un 4-2-4 ,vero suicidio di questa squadra. In avanti Corona non può sopportare a 39 anni e da solo il peso dell’attacco,mentre Lasagna,che a Milazzo come ad Avellino ha sempre giocato da seconda punta, un po’ dietro la punta centrale,nel Messina di Catalano dopo metà del primo tempo è stato posto a giostrare molto largo sul fronte di attacco ,con il risultato che è rimasti inoperoso ed inefficace. L’ingresso di Mirko Guadalupi ci è apparso troppo prematuro,la condizione fisica non l’accompagna,al massimo lo si poteva rischiare nell’ultimo quarto d’ora ; mentre Bongiorni,entrato sul due a zero, non ha dato la sensazione di poter fare la differenza.
Il risultato quindi non fa una grinza e molto probabilmente costerà la panchina a mister Gaetano Catalano. Resta il problema di fondo di una squadra assolutamente incolore,senza mordente e che forse ha bisogno di qualcosa in più a centrocampo ed in avanti,oltre che un cambio di rotta nella  guida tecnica per poter dare una scossa a tutto l’ambiente. Il campionato intanto non aspetta e domenica prossima arriva il Poggibonsi di mister Tosi,reduce dalla vittoria sull’Aprilia,ma soprattutto con il dente avvelenato per essere stato esonerato l’anno scorso,mentre guidava il Milazzo,dall’attuale proprietà dei Lo Monaco con strascico di polemiche,che non si sono ancora sopite.Un’altra sconfitta sarebbe esiziale e scatenerebbe le proteste della tifoseria,che oggi nonostante la debacle,a cui ha assistito,è stata splendida continuando ad incitare i suoi beniamini,riservandosi di fischiare soltanto dopo aver subito il terzo gol. Un fatto è certo:questa tifoseria non merita di assistere ad un altro spettacolo indecente ,come quello di quest’ultima domenica al S.Filippo!

Attilio Andriolo

 

IlCalcio24 Redazione