QUEL «COMUNQUE RESTEREMO SEMPRE AMICI.....» DI ANTONIO CONTE


Antonio Conte resta alla Juve, oppure.....
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Torino, 12/05/2014 -


Sembra un addio annunciato o, per meglio dire, un arrivederci che sa di saluto a chissà quando. Antonio Conte, l’allenatore dei record della sua Juventus, il moto perpetuo, l’irrequietezza che non s’accontenta mai di niente, lascia i tifosi della Juve e la Juve stessa senza alcuna certezza per il suo futuro sulla panchina della Vecchia Signora. In questi giorni si va per deduzioni nel dare un senso logico a certe dichiarazioni che lasciano propendere più per un addio consenziente che per un chiaro “desidero rimanere”. Conte sa che questa squadra ha dato ormai tanto, anzi tutto quello che poteva dare, e quindi si richiede una sorta di rivoluzione, un ricominciare d’accapo con il supporto di campioni in grado di competere a grandi livelli in Champions League. Non sappiamo se la Juve sia in grado di accontentare il suo allenatore, almeno sotto il profilo del budget societario. Conte ha bisogno di nuovi stimoli, ha bisogno di nuove scommesse, così come è stato tre anni fa quando è arrivato alla Juve dopo un fallimentare settimo posto. Adesso, con questa squadra si è vinto tutto. Manca solo la Champions, ma per arrivare a far questo non basta questa squadra, è impensabile poter competere con Bayern, Real Madrid, Barcellona; no, così non è davvero proponibile. Dalle parole di Conte si evince un chiaro desiderio di cambiare che è dato dalla ragione, mentre il cuore resta legato ai sentimenti forti che non potranno mutare il suo essere juventino da sempre e per sempre. “Non penso all’anno sabbatico, anche perché dopo due mesi la mia famiglia non mi sopporterebbe più. Se con la Juve dovessimo decidere di lasciarci, valuterei le offerte che mi intrigano”. Questo è il pensiero di Conte sotto l’effetto della riflessione sul suo futuro. Parla di qualcosa che lo possa intrigare, un qualcosa che pensiamo debba trovare forse più in lui, dentro se stesso, che negli altri. Un passato glorioso da capitano della Juventus e un recente triennio da coach dai molteplici record, ad Antonio Conte manca solo di vincere la Champions League come allenatore. La sua richiesta è in fondo questa, poter essere messo in condizioni di vincere, perché, come dice lui, è solo chi vince che scrive la storia. Non c’è che dire; questo piccolo grande allenatore tutto grinta e determinazione, capace di motivare la sua squadra fino alla soglia del maniacale modo di raggiungere grandi risultati, sarà pure criticabile su diversi aspetti caratteriali ma è indubbiamente uomo dalle idee chiare e allenatore che non si può discutere. Lui mette tutto se stesso nel suo lavoro, va dritto per la sua strada fatta di obiettivi da raggiungere e, per fare questo, ha bisogno del supporto della società che fino ad oggi ha avuto, talora solo in parte. Ma adesso, ai suoi ragazzi non può più chiedere di più. La birra è finita, c’è bisogno di rinforzi ad alto livello. Difesa, centrocampo e attacco hanno bisogno di forze fresche ma, soprattutto, di tanta qualità internazionale che richiede sforzi economici che la Juventus non pensiamo sia in grado di promettere, almeno per competere con le grandi potenze calcistiche europee. Vedremo come si evolverà la questione tra Conte e la Juve, ma quel “Comunque resteremo sempre amici…”, potrebbe già essere considerata una risposta.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro