QUEL FURBACCHIONE DI GARCIA


Rudi Garcia:«Lo scudetto? Non me lo aspetto più«
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Torino, 03/05/2014 -


Dopo avere istigato la suscettibilità di Conte e della Juventus, con affermazioni che lasciavano presagire il dubbio sull’effettivo impegno delle squadre che affrontano i bianconeri a questo punto della stagione, adesso Rudi Garcia cambia rotta. A tre giornate dal termine e prima di affrontare il Catania sul terreno degli etnei, il coach francese esce fuori con frasi come: “Lo scudetto? Non me lo aspetto più. Per me il campionato è chiuso. Complimenti alla Juventus, una grande società con grandi giocatori”. Poi, sulla polemica intavolata in settimana con Antonio Conte dice: “Non gioco più nel cortile della scuola, per me la ricreazione è finita e adesso suono la campanella”. Non c’è che dire, questo Garcia ha proprio capito tutto. Prima ha cercato di innervosire Conte, la società e la piazza juventina e adesso, solo apparentemente, sembra aver smorzato la polemica ma con ancora un filo d’ironia. Storie di pallone, storie di frasi e polemiche forzate tendenti a creare nervosismo nel tentativo di far perdere la via maestra all’avversario. Psicologia spicciola che non può intaccare una società dalla grande tradizione come la Juventus che, tuttavia, nel caso del suo allenatore Conte, ha dato l’impressione di cadere nella trappola. Suscettibile è apparso Conte in occasione della risposta alla Roma e a Garcia, quando ha risposto per le rime dicendo che contro la Juve ogni squadra gioca la partita della vita e che a nessuno è mai sfiorata l’idea di non impegnarsi pensando di avere partita persa in partenza. Non esiste, ha detto ancora Conte, e non c’è bisogno che in Italia vengano personaggi come Garcia per mettere il dubbio su ciò che non c’è. Rudi Garcia, dunque, sembra alzare furbescamente bandiera bianca proprio ora che l’ambiente in casa Juve è amareggiato per l’eliminazione dalla finale di Europa League ad opera dei lusitani del Benfica. “Se la Juventus ha fatto un campionato da record è anche grazie a noi” dice ancora l’allenatore giallorosso che va a Catania per vincere e per continuare la striscia positiva di dieci partite utili consecutive. Ma quello che è il retro pensiero del coach romanista non è dato sapere. Possiamo semplicemente supporre che ancora si aggrappi ad una flebile speranza dovuta alla condizione psicologica dei bianconeri che non è certo quella delle migliori occasioni. Ma, da questo punto di vista, Conte ha dimostrato da tre anni a questa parte di saper far recuperare al suo gruppo le forze fisiche e psicologiche necessarie per avere la giusta reattività a momenti difficili come questo, in cui si taglierà probabilmente il traguardo del 32esimo scudetto conquistato sul campo (anche se ufficialmente si parla di 30 scudetti, per effetto dell’arcinota questione di calciopoli) in una stagione fatta di tanti record che scrivono la lunga e gloriosa storia della Juventus, mentre, al contempo, si riflette su quello che avrebbe potuto essere e non è stato.

Salvino Cavallaro        

Salvino Cavallaro