Tra big match, squadre in crisi e allenatori in bilico.
L’undicesima giornata della Serie A si presenta come una delle più importanti e affascinanti e, probabilmente, lascerà dietro di sé uno strascico importante.
Ecco l’analisi delle dieci partite.
Milan-Chievo: l’impressione è che i rossoneri si troveranno ad affrontare un campionato fatto di alti e bassi, sulla falsa riga dell’Inter dello scorso anno.
Anche il Chievo, rigenerato da Corini, può replicare il solito campionato: una salvezza tranquilla. La formazione di Allegri non è più un mistero dopo la conferenza e Galliani sarà contento di aver finalmente capito che nella mente del tecnico toscano ci sono idee precise e ponderate. Sabato alle ore 18.00 dovrebbe essere 4-2-3-1 con Bojan, El Shaarawy e Pato a complicare la vita a Sorrentino. Dovrebbe essere ancora reclusione in panchina per Pazzini: il cambiamento di sponda del naviglio non ha avuto risultati magici. Anche i gialloblù scenderanno in campo con il tridente offensivo: Luciano, Thereau e Pellissier.
Juventus-Inter: decisiva o meno, poco importa. Il campionato è ancora lungo e il derby d’Italia sarà importante più che altro per il morale, per la testa e per vedere quanto è ampio, se esiste, il gap dei nerazzurri nei confronti dei campioni d’Italia.
Stramaccioni va a Torino con una consapevolezza in più, va a Torino non per chiudersi ma per giocare a viso aperto la partita. La Juventus, dal canto suo, vive un momento particolare: la mancanza della prima punta dai gol rapaci si fa sentire ma in qualche modo il team di Conte riesce sempre a risolvere le partite. Vucinic e Giovinco dovrebbero partire titolari: dopo il turnover contro il Bologna tornano in campo tutte le stelle anche a centrocampo, dove non ci sarà Pogba che partirà dalla panchina. Per l’Inter, invece, è tutto da scoprire: il tridente pesante, pesantissimo, sembra molto rischioso ma non è escluso che l’allenatore romano possa sorprendere tutti, nuovamente. La Torino bianconera contro la Milano nerazzurra, la prima contro la seconda.
Juventus contro Inter.
Pescara-Parma: anche quella dell’Adriatico nell’anticipo della domenica mattina può essere, nel suo piccolo, la partita della svolta.
Il Pescara per ritrovare la vittoria e allontanarsi dalla zona retrocessione.
Il Parma per capire, una volta per tutte, che può competere non solo per un campionato tranquillo ma per un obiettivo grande, grandissimo, europeo. Lo dice la classifica, lo dicono i quindici punti guadagnati e la sesta posizione occupata.
Probabilmente, però, non ci sarà Amauri, infortunato, che lascerà il posto al piccolo talento Pabon, ancora in cerca della condizione perfetta.
Il Pescara si affida ancora a Weiss, Quintero e Abbruscato in una partita che deciderà il futuro di Stroppa, uno degli allenatori più in bilico di tutto il campionato.
Bologna-Udinese: con una sconfitta dopo l’altra i rossoblù si trovano sorprendentemente penultimi in classifica. La sconfitta maturata a Torino all’ultimo secondo ha mascherato però una buona prestazione della squadra di Pioli che non deve farsi prendere dal panico della classifica. Se Diamanti torna trequartista alle spalle di Gabbiadini e Gilardino, l’Udinese perde Di Natale, faro di una squadra che non riesce a ottenere costanza. Occasione quindi per Barreto che sarà affiancato da un rinato O’Mago Maicosuel. Ancora panchina per Willians e ancora spazio ad Allan.
Catania-Lazio: impegno difficilissimo per Petkovic e compagnia che al Massimino di Catania dovranno cercare di tornare alla vittoria. Il pareggio contro il Torino non ha convinto i tifosi ma la posizione in classifica resta ottima e il quarto posto ben saldo. Un pareggio, invece, più che positivo quello che ha ottenuto la formazione di Maran in terra friulana. In realtà si può dire che il pareggio quasi sta stretto dato che il miracolo era a un passo quando Di Natale ha spento l’entusiasmo dei siculi. Non era comunque facile rialzarsi dopo la cocente delusione contro la Juventus e le mille polemiche arbitrali: ora Lodi vuole segnare ancora, questa volta per far vincere la propria squadra. I biancocelesti dovranno scendere in campo senza Miro Klose, squalificato: ritornano, però, le altre due stelle di Petkovic, Ledesma e Hernanes.
Fiorentina-Cagliari: partita splendida quella che andrà in scena al Franchi di Firenze. Due delle squadre più in forma del campionato si affronteranno a viso aperto e senza risparmiarsi. Montella vuole continuare a stupire con la sua bella e giovane Viola, affidandosi al solito tandem Ljajic-Jovetic. Pulga, che ha infilato quattro vittorie su quattro da quando è arrivato, non può non schierare Nenè-Sau dopo il poker inflitto al povero Siena. La prima impressione è che il fattore campo possa essere decisivo e anche per un brillante Cagliari come questo sarà difficile fermare la strepitosa corsa della Fiorentina.
A domenica il responso definitivo.
Napoli-Torino: è in confusione Mazzarri. Non se lo aspettava nemmeno lui un crollo così repentino. Non si aspettava nemmeno lui di vedere la sua squadra così indebolita dall’assenza di Cavani. Per la prima volta a Bergamo, i partenopei hanno risentito in maniera mostruosa della mancanza di un giocatore come Lavezzi che con la sua velocità e le sue ripartenze era fondamentale per le trasferte del Napoli. Contro l’Atalanta è mancato proprio questo: velocità, rapidità e il collegamento fra centrocampo e attacco. Ora ci deve riprovare, con Cavani o senza: l’uruguagio resta in dubbio e nel caso non ci fosse la coppia dovrebbe essere Pandev e Insigne. Il Torino di Ventura dimostra ottima solidità fuori dalle mura casalinghe e la prova contro la Lazio ne è un’ottima dimostrazione. Con un attacco molto stitico ma una difesa solida i granata possono comunque fare un ottimo campionato.
Sampdoria-Atalanta: ci abbiamo pensato noi, ci avrà pensato anche lui. Non se lo augura, è certo, ma sicuramente i ricordi tornano alla mente più limpidi che mai. L’inizio di stagione della Sampdoria di Ferrara sembra avere sempre più similitudini con l’inizio della Juventus di Ferrara, proprio quella che sembrava imbattibile e che in seguito si rivelò un clamoroso flop. Contro l’Inter non è poi andata così male: chissà se quell’espulsione e quel rigore non ci fossero stati come sarebbe andata. Ahi, galeotto Costa! L’Atalanta di Colantuono ha coronato il sogno di sconfiggere il Napoli e ha ripreso prepotentemente la carica verso una salvezza facile, che ovviamente i neroblù sono in grado di ottenere. Maxi Lopez da una parte, Denis dall’altra: una sfida tutta argentina per decidere tre punti fondamentali.
Siena-Genoa: se Fiorentina contro Cagliari è la sfida tra le squadre più in forma del campionato questa è la sfida tra le formazioni che stanno peggio e la classifica lo dimostra. Senza i sei punti di penalizzazioni bianoneri e rossoblu sarebbero entrambe a nove punti, certamente non tantissimi. Cosmi si affida a Calaiò e soprattutto all’ex di turno Zè Eduardo che al Genoa vuole ancora dimostrare qualcosa. Immobile, nonostante la forma pessima, rimane titolare inamovibile del neo tecnico Del Neri che certamente immaginava un inizio più esaltante e più stimolante.
Si salvi chi può.
Roma-Palermo: da sempre una sfida ricca di gol, anche quest’anno all’Olimpico si preannuncia una sfida strepitosa. Il merito è sicuramente dei due reparti offensivi ma soprattutto della scarsità delle difese, che nell’ultimo turno si sono rivelate davvero orribili. Ormai anche la credibilità di Zeman vacilla e una vittoria potrebbe non bastare: quello che serve alla Roma è costanza nei risultati, è decisione, è non mollare mai. Quello che serve al Palermo è probabilmente un cambiamento di organico e un cambiamento della dirigenza: che senso ha avuto esonerare un tecnico come Sannino? I risultati non danno certamente ragione al presidente Zamparini che in settimana ha affermato ‘Non andremo in Serie B’. Più autoconvinzione che resto. Zeman invece sostiene di non poter cambiare sé stesso e questo non è certamente un fatto positivo: anche un allenatore esperto come lui, dopo tanti anni tra Serie A e Serie B, dovrebbe aver capito che non tutte le partite si possono affrontare allo stesso modo.
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