La Gazzetta dello Sport fa una lunga analisi sulla volata al terzo posto mettendo in risalto cinque voci: 1. Condizione generale; 2. Cosa va; 3. Cosa non va; 4. L'uomo chiave; 5. Il calendario (in maiuscolo le partite in casa).
LAZIO (54 PUNTI) 1. Non brillantissima. Nelle ultime settimane Reja non ha mai avuto la squadra al completo, con assenze pesanti. Ora le cose dovrebbero andare meglio, anche se la perdita di Klose, probabilmente fino a fine stagione, è un macigno. Con la Juve la Lazio ha mostrato tutti i suoi limiti attuali, soprattutto quando si tratta di proporre gioco. 2. La squadra è compatta e unita alla ricerca dell'obiettivo. Le difficoltà di organico hanno rafforzato l'identità: viste le difficoltà a segnare tanti gol con l'attacco si punta ad attendere gli avversari e a ripartire. La crescita di Diakité in difesa è stata esponenziale nelle ultime partite. 3. L'attacco è ridotto ai minimi termini, aggrappato a capitan Rocchi, che va per i 35 anni. Cisse non è stato sostituito, Klose è infortunato, Kozak è un centravanti interessante ma un po' acerbo, Alfaro per ora è un oggetto misterioso. Hernanes è in difficoltà: Reja dovrà lavorare per recuperarlo. 4. Stefano Mauri è rientrato benissimo dal lungo infortunio. Col Napoli ha segnato un gol tanto spettacolare quanto pesante ai fini della classifica e si è ripetuto allo Juventus Stadium. Salterà il Novara per squalifica, ma Reja conta moltissimo su di lui. 5. Non impossibile, anche se c'è lo scontro diretto a Udine: Novara, LECCE, Udinese, SIENA, Atalanta, INTER.
UDINESE (51) 1. I friulani non attraversano il loro miglior momento stagionale, tra assenze e alcuni giocatori che pagano le molte partite disputate. Il vantaggio di Guidolin è che nessuno gli ha chiesto il terzo posto: la sua stagione resterà comunque positiva. 2. La squadra sa sempre cosa fare. Chiunque entra è subito pronto a dare il suo contributo, come Maxi Pereyra, l'ultimo giocatore lanciato in ordine di tempo. Di Natale a dispetto dell'età è sempre un giocatore in grado di determinare, come si è visto anche nell'assist a Fernandes con la Roma. 3. La solidità difensiva è stata un po' smarrita. Handanovic ha dovuto subire gol abbastanza inconsueti per un gruppo maestro della fase difensiva. C'è di mezzo anche il calo di Benatia, mai più al top dopo la Coppa d'Africa. 4. Dusan Basta. Il serbo è ancora fuori per infortunio. Se quando rientrerà sarà ai suoi livelli, allora c'è ancora speranza. La catena con Isla è spezzata, ma i suoi allunghi a destra sono un'opzione su cui Guidolin conta molto. 5. Impegnativo, ma con due scontri diretti in casa e tre trasferte non impossibili: INTER, Chievo, LAZIO, Cesena, GENOA, Catania.
ROMA (50) 1. L'etichetta di pazza appartiene all'Inter per statuto, ma come valutereste una squadra che viene travolta a Lecce e poi tre giorni dopo batte con pieno merito l'Udinese? La Roma resta quella di sempre: una squadra piena di talento, dalle possibilità inesplorate specie dalla cintola in su, ma con una difesa che è una tassa più sgradevole dell'Imu e una mancanza di continuità disarmante. 2. La facilità nel creare occasioni da gol. Il barometro della condizione di Osvaldo e Totti volge al bello, a breve rientrerà anche Borini: Luis Enrique è pieno di opzioni. 3. Dobbiamo ripeterci, la difesa. Spesso si incassano gol inconcepibili. Il problema è che con gli infortuni di Burdisso e Juan gli uomini a disposizione sono questi. 4. Totti non ha avuto una stagione memorabile, tra infortuni e giornate no alternate a rari lampi. Se ora azzeccasse un filotto di partite, potrebbe essere decisivo. 5. Finale in discesa dopo Juventus e Napoli: FIORENTINA, Juventus, NAPOLI, Chievo, CATANIA, Cesena.
NAPOLI (48) 1. E' il peggior momento della stagione degli azzurri e uno dei più negativi della gestione Mazzarri. Le tre sconfitte consecutive contro Juve, Lazio e Atalanta sono state molto diverse tra loro. Ma sono emersi i limiti fisici e mentali di un gruppo che per mesi sembra aver viaggiato al di sopra delle proprie possibilità. E non appena la mente ha staccato un attimo, sono arrivati i problemi. 2. Lavezzi è rientrato tonico dopo lo stop per problemi muscolari. Il Pocho è vicino alla doppia cifra (9 reti finora) e sta provando a nascondere il calo di Cavani e Hamsik. 3. La difesa, composta individualmente da giocatori di livello medio, sta incassando troppi gol. I limiti strutturali emergono in maniera prepotente sulle palle alte. Senza la protezione degli stantuffi Maggio e Zuniga sulle fasce la situazione è peggiorata. 4. Cavani deve tornare al più presto ai suoi livelli. Servono i suoi gol per continuare a inseguire un'impresa che ora s'è fatta oggettivamente complicata. 5. Almeno due partite (la prossima e quella con la Roma) sono difficili: Lecce, NOVARA, Roma, PALERMO, Bologna, SIENA.
INTER (48) 1. L'arrivo di Stramaccioni ha certamente rassenerato l'ambiente. E sembra aver responsabilizzato la squadra. Non c'è stata nessuna rivoluzione: la Primavera non è stata portata a forza in serie A. I sette punti conquistati su 9 disponibili aiutano a dare un senso al finale di stagione, col terzo posto che torna possibile. 2. La manovra scorre più fluida rispetto alla gestione Ranieri. Milito sta bene e l'Inter segna con una certa facilità. 3. La difesa con Stramaccioni ha subìto 7 gol in tre partite, di cui 5 su palla inattiva. Forlan continua a essere un corpo abbastanza estraneo. 4. Wesley Sneijder. E' stata una stagione disgraziata per l'olandese, il cui rientro appare finalmente non lontano. La sua classe e la sua freschezza sono armi da sfruttare. 5. Tutt'altro che semplice: Udinese, Fiorentina, CESENA, Parma, MILAN, Lazio.
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