Prima ancora che un match valevole per il campionato Lega Pro di Seconda Divisione, la partita tra Vallée D’Aoste e Monza si può identificare come l’incontro tra vecchi amici: ovvero quando il calcio mette di fronte allenatori e giocatori provenienti dallo stesso ambiente. Mister Zichella tecnico dei valdostani e Antonino Asta coach del Monza a confronto, dopo essere stati per anni nel Settore Giovanile del Torino e aver prodotto un lavoro professionalmente impeccabile. Tuttavia, l’altisonante punteggio di 5 a 0 con il quale il Monza ha battuto il Vallée D’Aoste tra le sue mura, non si può minimizzare come la vittoria di un tecnico sull’altro ma, più correttamente, analizzarla come la vittoria di una squadra che aveva più motivazioni e rabbia in corpo, rispetto a chi invece sta andando alla deriva. Come si sa, il Monza non attraversa un periodo societario in grado di soddisfare le esigenze della squadra. Stipendi non pagati e altre carenze economiche hanno creato allarme nel clan monzese che, invece, per ben figurare e mettere in mostra tutte le capacità tecniche e atletiche della squadra stessa, avrebbe bisogno di maggiore tranquillità e armonia. E’ l’eterno problema legato a società di calcio in difficoltà finanziarie, dove il lavoro del tecnico che fa da collante tra lo spogliatoio e l’ambiente esterno, si presenta come strenua “lotta” quotidiana nell’ambito degli allenamenti.
E, mentre crescono le difficoltà di mantenere all’interno del gruppo un ambiente sereno che tutt’intorno non c’è, ecco che la domenica, durante la partita, i ragazzi sfoderano una prestazione che ha più il sapore della rabbia e la delusione accumulata durante la settimana, piuttosto che l’effettiva motivazione tecnica, tattica e atletica evidenziata dal confronto con l’avversario di turno. L’altisonante vittoria del Monza in terra aostana si può dunque riassumere in questa maniera. Una prestazione che ha colto forse di sorpresa l’avversario che, comunque, avrebbe anche avuto buoni motivi per non incappare in questa figuraccia. Le cronache provenienti dal settore del campionato di Lega Pro, ci informano sulla delicatezza del momento per il Vallée D’Aoste, la cui società sta pensando seriamente di avvicendare mister Zichella sulla panchina aostana per dare una scossa positiva alla squadra.
E’ l’ennesima riprova che a pagare sono sempre gli allenatori, anche quando, analizzando bene le capacità tecniche della squadra stessa, non sempre si scoprono colpe oggettive da parte dell’allenatore. Vedremo cosa capiterà nelle prossime ore. Intanto, per effetto di quel crudele ma legittimo pensiero che spesso ricorre nel calcio (ma anche nella vita) quando le cose vanno bene a te e non all’altro, Antonino Asta, anche se dispiaciuto vivamente per la situazione che coinvolge il suo collega e amico Zichella, si gode la vittoria dei suoi ragazzi e la speranza concreta di risalire la classifica in posizioni più consone alle reali capacità del Monza. “I miei ragazzi” dice orgoglioso mister Asta, “hanno fatto vedere di essere prima uomini e poi calciatori. Abbiamo dimostrato quantità ma anche qualità. Siamo stati umili e vogliosi, in fondo affrontare una squadra come il Vallée D’Aoste sul proprio campo non è cosa da poco. Con questa rabbia agonistica, espressa oggi in campo, avremmo potuto battere chiunque”. Appunto, mister Asta, è proprio quello che abbiamo sostenuto noi in questa nostra analisi calcistica, dove rileviamo l’importanza delle motivazioni psicologiche e caratteriali della squadra, che sono spesso la soluzione ideale a ogni tipo di problema legato al pallone e, non solo.
Salvino Cavallaro
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