ADDIO A MARCO SALMERI, GIOVANE CALCIATORE DI BELLE SPERANZE


TERMINAL SPORT
ha ricordato ,non appena avuta la notizia della sua morte, la
bontà,l’educazione,le doti calcistiche di Marco Salmeri. A distanza di una
settimana dal suo funerale si moltiplicano le testimonianze di commossa
partecipazione alla tragedia della famiglia Salmeri. Dai ricordi di quanti lo conoscevano viene fuori
il ritratto di un ragazzo fuori dal comune; il calcio era la sua grande
passione,ma il calcio non banale,non violento, non commerciale nel senso più
ampio della parola. Quasi uno sport, che non esiste più: basta vedere ciò che
succede nei campi di calcio ogni domenica.
Forse per quest’idea di calcio
che Marco inseguiva, quel giorno in Chiesa è accaduto un miracolo,calcistico
s’intende: si sono ritrovati intorno alla sua bara società e tifosi,che mai in passato avrebbero sfilato
insieme anche per una causa nobile,come questa.
La famiglia,sappiamo, ha voluto
ringraziare tutti i rappresentati delle numerose società calcistiche della
provincia e non solo (la Reggina ha consegnato tramite Jacopo dall’Oglio la sua
maglia ufficiale con il nome di Marco impresso) e gli organi di stampa compresa
la nostra testata.
C’erano, fra le altre, il Due
Torri naturalmente,il Città di Milazzo,il Città di Messina al gran
completo,l’Orlandina e l’Igea Virtus con
i rispettivi giocatori e tifosi. Ma anche in altri sport ,come il
basket, si è voluto rendere omaggio al giovane Marco: la Sigma Barcellona e
l’Orlandina,che tramite le parole di Marco Pozzetto ha dedicato la vittoria
della domenica proprio a Marco Salmeri.
Dispiace che non ci fosse nessuno
a rappresentare quella ss Milazzo,che non c’è più e che per Marco rappresentò
il sogno cullato per tanti anni,prima sugli spalti della gradinata assieme agli
“ultras” e poi in campo assieme alla truppa di Cannistrà e Venuto. Pensò di
toccare il cielo con un dito,quando si ritrovò a 17 anni fra i professionisti
con un futuro roseo dinanzi. Ma il sogno s’infranse sugli scogli di una nuova
dirigenza,che non capì il valore di quel ragazzo e che considerava il calcio un
“business” e basta più. Dopo un anno d’incomprensioni,durante il quale soltanto
il grande affetto di Venuto gli consentì di esordire in Lega Pro, fu costretto
ad abbandonare la squadra,per la quale avrebbe dato l’anima e che gli restò
comunque nel cuore ,scolpita con caratteri indelebili, anche negli anni
successivi,quando sposò i colori del Due Torri.
Forse si sono accorti di averla
fatta troppo grossa quei signori, cosicchè hanno deciso di fare un minuto di
raccoglimento prima della partita con il Martinafranca. Resta in ogni caso
l’amarezza in tutti noi,tifosi di quella squadra,per il comportamento
inqualificabile di costoro,anche alla luce degli esempi provenienti da società
storicamente “nemiche”,ne cito una per tutte:l’Igea Virtus!.
Quando è giunta in redazione la
notizia dell’incidente mortale, ho pensato con tristezza a questi ragazzi di
Milazzo, costretti ad andare a giocare a
Gliaca di Piraino per soddisfare la loro irrefrenabile passione per il gioco
del pallone. Ho riflettuto in silenzio che se Milazzo calcistica non avesse
subito lo scippo della sua squadra,non fosse stata privata della sua società
senza colpo ferire, forse,chissà, Marco sarebbe rimasto a giocare nella squadra della sua città e Peppe sarebbe
stato lì in mezzo al campo,dove lui preferisce giostrare, a distribuire palloni
ai compagni per ritentare la scalata in Lega Pro.
Ecco il destino di Marco potrebbe essere stato segnato da un’altra
morte:quella della SS Milazzo!
Forse alcuni penseranno che
stiamo esagerando,ma, se riflettiamo un po’,non ci pare di essere troppo fuori
strada. Perché non è vero che le
cattiverie passano,esse restano dentro di
noi;magari gli passiamo dinanzi con un sorriso,ma è difficile
cancellarle. Chiedete al padre del povero Marco se ha dimenticato !
Appunto per non dimenticare,Terminal Sport ha deciso di appoggiare la proposta dei
tifosi di intitolare il vecchio stadio Grotta di Polifemo a Marco Salmeri. Non
ci illudiamo perché i tempi della burocrazia sono lunghi e incerti,per cui
avanziamo la proposta di dedicare a Marco un settore dello stadio (la
gradinata?). Questo passaggio è facilmente percorribile, perché basta mettere
una targa con inciso il nome ed è fatta! Magari la cerimonia si potrebbe
organizzare nel corso di un grande torneo in notturna quest’estate , a cui
potrebbe partecipare una società di serie A (il Palermo?) o di serie B (la
Reggina?) o entrambe assieme al nuovo Milazzo,che nascerà quest’estate e che
dovrà riportarci là dove ci aveva trascinato il grande Marco!
Attilio Andriolo