ADDIO A MARCO SALMERI, GIOVANE CALCIATORE DI BELLE SPERANZE


Un addio commovente che, nonostante la folta presenza al suo funerale degli addetti ai lavori del pallone, lascia l`amaro in bocca per quello che non è stato.....
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Milazzo (Me), 04/05/2014 -


TERMINAL  SPORT  ha ricordato ,non appena avuta la notizia della sua morte, la bontà,l’educazione,le doti calcistiche di Marco Salmeri. A distanza di una settimana dal suo funerale si moltiplicano le testimonianze di commossa partecipazione alla tragedia della famiglia Salmeri. Dai  ricordi di quanti lo conoscevano viene fuori il ritratto di un ragazzo fuori dal comune; il calcio era la sua grande passione,ma il calcio non banale,non violento, non commerciale nel senso più ampio della parola. Quasi uno sport, che non esiste più: basta vedere ciò che succede nei campi di calcio ogni domenica.

Forse per quest’idea di calcio che Marco inseguiva, quel giorno in Chiesa è accaduto un miracolo,calcistico s’intende: si sono ritrovati intorno alla sua bara società e  tifosi,che mai in passato avrebbero sfilato insieme anche per una causa nobile,come questa.

La famiglia,sappiamo, ha voluto ringraziare tutti i rappresentati delle numerose società calcistiche della provincia e non solo (la Reggina ha consegnato tramite Jacopo dall’Oglio la sua maglia ufficiale con il nome di Marco impresso) e gli organi di stampa compresa la nostra testata.

C’erano, fra le altre, il Due Torri naturalmente,il Città di Milazzo,il Città di Messina al gran completo,l’Orlandina e l’Igea Virtus con  i rispettivi giocatori e tifosi. Ma anche in altri sport ,come il basket, si è voluto rendere omaggio al giovane Marco: la Sigma Barcellona e l’Orlandina,che tramite le parole di Marco Pozzetto ha dedicato la vittoria della domenica proprio a Marco Salmeri.

Dispiace che non ci fosse nessuno a rappresentare quella ss Milazzo,che non c’è più e che per Marco rappresentò il sogno cullato per tanti anni,prima sugli spalti della gradinata assieme agli “ultras” e poi in campo assieme alla truppa di Cannistrà e Venuto. Pensò di toccare il cielo con un dito,quando si ritrovò a 17 anni fra i professionisti con un futuro roseo dinanzi. Ma il sogno s’infranse sugli scogli di una nuova dirigenza,che non capì il valore di quel ragazzo e che considerava il calcio un “business” e basta più. Dopo un anno d’incomprensioni,durante il quale soltanto il grande affetto di Venuto gli consentì di esordire in Lega Pro, fu costretto ad abbandonare la squadra,per la quale avrebbe dato l’anima e che gli restò comunque nel cuore ,scolpita con caratteri indelebili, anche negli anni successivi,quando sposò i colori del Due Torri.

Forse si sono accorti di averla fatta troppo grossa quei signori, cosicchè hanno deciso di fare un minuto di raccoglimento prima della partita con il Martinafranca. Resta in ogni caso l’amarezza in tutti noi,tifosi di quella squadra,per il comportamento inqualificabile di costoro,anche alla luce degli esempi provenienti da società storicamente “nemiche”,ne cito una per tutte:l’Igea Virtus!.

Quando è giunta in redazione la notizia dell’incidente mortale, ho pensato con tristezza a questi ragazzi di Milazzo, costretti ad andare a giocare  a Gliaca di Piraino per soddisfare la loro irrefrenabile passione per il gioco del pallone. Ho riflettuto in silenzio che se Milazzo calcistica non avesse subito lo scippo della sua squadra,non fosse stata privata della sua società senza colpo ferire, forse,chissà, Marco sarebbe rimasto a giocare  nella squadra della sua città e Peppe sarebbe stato lì in mezzo al campo,dove lui preferisce giostrare, a distribuire palloni ai compagni per ritentare la scalata in Lega Pro.

Ecco il destino di Marco  potrebbe essere stato segnato da un’altra morte:quella della SS Milazzo!

Forse alcuni penseranno che stiamo esagerando,ma, se riflettiamo un po’,non ci pare di essere troppo fuori strada. Perché  non è vero che le cattiverie passano,esse restano dentro di  noi;magari gli passiamo dinanzi con un sorriso,ma è difficile cancellarle. Chiedete al padre del povero Marco se ha dimenticato !

 Appunto per non dimenticare,Terminal  Sport ha deciso di appoggiare la proposta dei tifosi di intitolare il vecchio stadio Grotta di Polifemo a Marco Salmeri. Non ci illudiamo perché i tempi della burocrazia sono lunghi e incerti,per cui avanziamo la proposta di dedicare a Marco un settore dello stadio (la gradinata?). Questo passaggio è facilmente percorribile, perché basta mettere una targa con inciso il nome ed è fatta! Magari la cerimonia si potrebbe organizzare nel corso di un grande torneo in notturna quest’estate , a cui potrebbe partecipare una società di serie A (il Palermo?) o di serie B (la Reggina?) o entrambe assieme al nuovo Milazzo,che nascerà quest’estate e che dovrà riportarci là dove ci aveva trascinato il grande Marco!




Attilio Andriolo