JAVIER ZANETTI: LA CARRIERA


La carriera di Javier Zanetti, il capitano dell`Inter
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31/03/2012 -

Javier Zanetti nasce a Buenos Aires il 10 agosto del 1973, ed è nel quartiere portuale della capitale argentina Dock Sud che vive la sua giovinezza. Dotato di grandi doti fisiche e tecniche, è sempre stato un esempio del giocatore perfetto. Terzino o centrocampista di fascia, Zanetti ha più volte ricoperto anche molti altri ruoli, occupando per altro tutta la zona difensiva e mediana.

Inizia a giocare a livello amatoriale nella squadra del suo quartiere, la Disneyland, ed a 15 anni è, come attaccante esterno, nelle giovanili dell`Independiente, la sua squadra del cuore, ma viene fatto fuori perché è troppo magro, creando un trauma nel giovane Zanetti che per circa un anno non toccherà più un pallone. Grazie all`aiuto che offre al padre muratore Rodolfo Ignacio, Javier nel frattempo ha messo su muscoli e decide di rimettersi in gioco. L`opportunità gliela offre il Talleres, la squadra da dove è appena andato via suo fratello Sergio, che lo fa entrare nelle giovanili. Da esterno d`attacco arretra il suo baricentro, diventando centrocampista di fascia. Dopo una brillante stagione tra le giovanili, Zanetti viene promosso in prima squadra, dove disputa la Nacional B, ovvero la seconda divisione. La squadra, con grande generosità, gli offrì un contratto da professionista in quanto Javier prima, per aiutare la sua famiglia a livello economico oltre al calciatore faceva la mattina il ragazzo del latte. Nel 1992 totalizza 17 presenze ed una rete, ed è in quest`anno che conosce la sua futura moglie Paula, che avrebbe sposato nel 1999. Tra l`altro in questo periodo gli viene assegnato il soprannome Pupi, dato precedentemente anche al fratello, necessario in quanto in squadra c`erano ben cinque Javier. Nell`estate del 1993 Zanetti si trasferisce al Banfield in Primera División, dove indossa per la prima volta la maglia numero 4. Esordisce il 12 settembre 1993 contro il River Plate, la partita finisce 0-0. Nella prima stagione scende in campo 37 volte, segnando anche una rete. Nel novembre 1994 viene convocato da Daniel Passarella nella nazionale argentina, la Selección, con cui debutta a Santiago il 16 novembre, vincendo 3-0 contro il Cile. Viene soprannominato dal telecronista Victor Hugo Morales el Tractor, ovvero il trattore, per il vigore delle sue gambe, e continua a giocare bene al Banfield, assieme al suo futuro compagno di squadra, Julio Cruz, collezionando 29 presenze condite da 3 gol. Nell`estate del 1995, Antonio Angelillo, osservatore ed ex gloria dell`Inter, segnala Zanetti al nuovo presidente Massimo Moratti, che lo acquista subito prima di un altro argentino, Sebastián Pascual Rambert, detto l`Avioncito. Viene presentato alla stampa il 5 giugno 1995 alla Terrazza Martini proprio assieme a Rambert. Ma il problema era che in quel periodo il regolamento prevedeva che una squadra potesse schierare in campo solamente tre stranieri, ed oltre a Zanetti c`era il già citato Rambert ed i più blasonati Roberto Carlos ed Ince. Ma Moratti credette in lui, lasciando in tribuna più volte Rambert. Il suo maestro, sin dal primo giorno, è il grande Giacinto Facchetti, ed è lui che trasmette ad Javier i valori sportivi più importanti: la correttezza, la lealtà, l`onestà ed il rispetto per gli avversari. Debutta con la maglia dell`Inter sotto la gestione di Ottavio Bianchi il 27 agosto 1995, quando i nerazzurri battono il Vicenza per 1-0. L`esordio per l`Inter sembra promettente, ma poco dopo una serie di risultati deludenti indussero Moratti ad esonerare Bianchi, che venne sostituito per poco tempo da Luis Suárez, in attesa dell`arrivo di Roy Hodgson. L`allenatore inglese gli cambia ruolo, Zanetti passa da laterale destro in un 5-3-2 in interno destro in un modulo a rombo. Sotto la gestione di Hodgson, Zanetti segna il suo primo gol con la maglia dell`Inter, il 3 dicembre 1995 contro la Cremonese. In tutto nell`annata 1995-1996 Javier disputa 39 partite andando in rete per due volte, ma l`Inter si classifica con un magro settimo posto. In estate vince la medaglia d`argento ai giochi olimpici di Atlanta con la maglia della nazionale argentina. Nel campionato successivo all`Inter arrivano Djorkaeff e Zamorano, ed i nerazzurri rimangono a lungo nei primi posti, ma alla fine concludono il campionato al terzo posto. In Europa invece, l`Inter raggiunge la finale di Coppa UEFA, che perde ai rigori contro lo Schalke 04 nella finale di ritorno a Milano. Questa è l`unica partita dove Zanetti ebbe un atteggiamento sopra le righe, infatti dopo essere stato sostituito, litigò con Hodgson, ma si scusò subito dopo. Le ultime partite della stagione si consumarono, dopo le dimissioni di Hodgson, sotto la guida ad interim di Luciano Castellini, ex giocatore ed all`epoca allenatore dei portieri nerazzurri. La stagione termina con 50 presenze e 4 gol, ma già si pensa a quella successiva, infatti Moratti acquista il pallone d`oro Ronaldo, ma anche Simeone, Recoba, West e molti altri, e chiama come allenatore Gigi Simoni. In quell`anno in Italia l`Inter non è stata solo sfortunata, ma anche sfavorita dagli arbitri, specialmente quando nello scontro per lo scudetto non venne assegnato un rigore a Ronaldo su fallo di Iuliano. Invece a livello continentale l`Inter vince la Coppa UEFA al Parco dei Principi di Parigi contro la Lazio. Per Zanetti la partita fu memorabile: 3-0 ed il secondo gol, tra l`altro bellissimo, venne segnato da lui, il secondo in 41 partite in quell`anno. L`estate dopo arriva un nuovo campione in nerazzurr Roberto Baggio, che diventerà un grande amico di Javier, regalandogli anche un labrador, Simba. Nel bel mezzo della stagione la società esonera Simoni per chiamare il rumeno Mircea Lucescu, con cui Zanetti giocherà anche come seconda punta, in amichevole, ma dopo un`eliminazione in Champions League contro il Manchester United, venne esonerato anche Lucescu. La squadra viene presa in mano per quattro partite nuovamente da Castellini, per poi tornare tra le mani di Hodgson. La stagione fu una delle più buie, e nonostante i quattro gol in 50 partite di Zanetti, la squadra termina il campionato all`ottavo posto. Per la nuova annata Moratti porta ad allenare a Milano Marcello Lippi, che però costringe al ritiro il capitano Giuseppe Bergomi. Oltre a lui se ne va anche il vice-capitano Pagliuca, e nella squadra a soli ventisei anni la fascia di capitano toccò proprio ad Javier Zanetti, il giocatore che con i suoi tre anni in nerazzurro era all`Inter da più tempo. Con il miglior allenatore in circolazione ed un attacco atomico composto da Ronaldo, Zamorano, Baggio e Recoba, come al solito la stagione inizia nel migliore dei modi. Zanetti torna a giocare a centrocampo, come tornante a destra, nel 4-4-2, ma a causa di qualche infortunio di troppo, come quello gravissimo di Ronaldo contro il Lecce, in poco tempo l`Inter smise di pensare allo scudetto, che poi venne conquistato dalla Lazio. Tra l`altro nel mercato invernale la squadra si era notevolmente rinforzata con gli acquisti di Seedorf, Mutu e del difensore Córdoba, che assieme a Zamorano e Baggio diventerà uno dei migliori amici del capitano. La stagione finisce con una qualificazione in Champions League ottenuta grazie ad una vittoria in uno spareggio contro il Parma, e Zanetti scende in campo 41 volte segnando in due occasioni. La stagione 2000-2001 per Javier non comincia nel migliore dei modi, infatti il capitano riporta una lesione muscolare all`adduttore sinistro che lo tiene fermo per un po` di tempo. In Champions l`Inter viene eliminata nei turni preliminari dalla squadra semisconosciuta dell`Helsingborg, ed in campionato dopo un esordio con sconfitta a Reggio Calabria, Lippi diede le dimissioni. Al suo posto arriva Marco Tardelli, ma ormai il dado è tratto. Arrivano altre figuracce, sei gol subiti dal Parma e dal Milan ed un`altra eliminazione europea, in Coppa UEFA, contro la modesta squadra del Deportivo Alavés, che portano ad una contestazione di un tifoso che getta una molotov contro il pullman nerazzurro, provocando un grande panico tra i giocatori. Il campionato termina con l`Inter al quinto posto, il capitano timbra 34 volte la presenza, senza mai segnare. Durante l`estate Zanetti si permette addirittura di rifiutare le offerte del Real Madrid e del Manchester United, anche perché all`Inter è arrivato un suo connazionale come tecnico, Héctor Cúper, che parlò con lui, dichiarandolo come un elemento indispensabile. Con lui alla guida dell`Inter Javier torna a giocare da terzino destro, e la squadra si dimostra grande, rimanendo a lungo in vetta fino all`ultima giornata programmata il 5 maggio 2002. Bastava battere la Lazio per conquistare lo scudetto, anche se l`Inter lo avrebbe potuto vincere qualche settimana prima, quando i nerazzurri strapparono un misero pareggio a Verona, dove il risultato fu pesantemente condizionato dall`arbitro a sfavore dell`Inter. Nella gara contro la Lazio, l`Inter passò per due volte in vantaggio, per poi essere rimontata due volte. Nel secondo tempo la squadra crollò, perdendo la partita per 4-2, e consegnando lo scudetto alla Juventus. A fine partita tra i più delusi ci sono Zanetti e Ronaldo in lacrime, anche se poi il brasiliano si sarebbe consolato con la vittoria dei mondiali in Corea e Giappone. In quel periodo nella sua Argentina la situazione è disastrosa. Il debito pubblico e la svalutazione della moneta hanno portato moltissime famiglie tra la vita e la morte. Così Javier e sua moglie Paula decisero di contribuire, creando la Fundación Pupi, che si pone come obiettivo l`educazione e l`alimentazione dei bambini disagiati nel paese latino. I ragazzi aiutati dalla fondazione sono tantissimi, da Martín, che era sordomuto, ma ora è capace di parlare, a Gisela, che è nata con un ritardo mentale e adesso ha un quoziente intellettivo in regola, passando per Nazarena, che aveva problemi di socializzazione derivati dalla violenza che ha subito per anni dal padre, ma che adesso vive normalmente, senza dimenticare Denise, nata con una malformazione fisica che le impediva di camminare, ma che ora si sposta senza alcun problema. Per le sue attività a favore della salvaguardia dei diritti dei bambini, Zanetti ha ricevuto un Ambrogino d'Oro, una delle più alte onoreficenze conferite dal comune di Milano, nel 2005. Nel corso del secondo anno di Cúper sulla panchina nerazzurra continuarono ad arrivare giocatori argentini nell'Inter, e Kily González, Crespo e l'immenso Batistuta si aggiunsero a Zanetti, Vivas, Almeyda, Guglielminpietro. L'annata è positiva, ma non del tutto, infatti in serie A i nerazzurri si classificano secondi, ed in Champions League vengono eliminati in semifinale dal Milan con un doppio pareggio. Anche in occasione della finale di ritorno il capitano, che tra il 2002 ed il 2003 ha totalizzato 53 presenze segnando un gol, non si è vergognato di nascondere le sue emozioni, rimanendo a piangere dinnanzi a tutto lo stadio Meazza. L'anno dopo Cúper viene esonerato dopo poche giornate ed a sostituirlo c'è Alberto Zaccheroni, campione d'Italia col Milan nel 1999. La stagione non è da ricordare, infatti la squadra viene eliminata sia in Champions che in Coppa UEFA, e finisce il campionato al quarto posto. Nel frattempo Pupi, in occasione dei festeggiamenti per il centenario della FIFA, viene inserito da Pelé tra i giocatori più forti di sempre. In tutte le competizioni Zanetti scende in campo 51 volte, senza mai comparire nel tabellino dei marcatori. L'inizio del ciclo delle vittorie nerazzurre coincide con la stagione 2004-2005. Al timone della squadra arriva Roberto Mancini, che come al solito schiera con regolarità il capitano, per ben 49 volte, anche se non va mai a segno. L`ex leggenda della Sampdoria subito conquista una coppa Italia, vinta in finale contro la Roma, anche se in campionato non va oltre al terzo posto ed in Champions League viene nuovamente eliminata dal Milan, perdendo tra l'altro la gara di ritorno 3-0 a tavolino dopo vergognosi lanci di fumogeni in campo, ma intanto si avvicina la voglia di rivincita, che arriva la stagione dopo, con una vittoria estiva in Supercoppa italiana contro la Juventus ed un`altra vittoria in Coppa Italia contro la Roma. Il capitano non gioca quasi sempre la prima parte della stagione, a causa di una lesione, sempre all`adduttore, ma questa volta destro, collezionando solamente39 presenze, senza ancora segnare. Durante l`estate del 2006 la nazionale italiana vince i mondiali, ma subito dopo, a seguito dello scandalo denominato Calciopoli, viene assegnato lo scudetto all`Inter e mandata in serie B la Juventus. Dopo anni sono emersi i veri motivi per cui la squadra nerazzurra non è riuscita a vincere uno scudetto in questi anni, e finalmente si apre per l`Inter una strada colma di successi. La prima opportunità arriva il 27 agosto 2006: i nerazzurri sfidano nuovamente la Roma, questa volta per la Supercoppa italiana. Dopo essere stata in svantaggio di tre reti, la compagine interista è autrice di una rimonta incredibile, riuscendo a trionfare per 4-3 ai supplementari. Questo perché Zanetti il giorno prima ha promesso a Giacinto Facchetti, in ospedale per un tumore al pancreas, di portargli la coppa. Il 4 settembre successivo però, l`eterno terzino muore. L`Inter vuole vincere il campionato per dedicarglielo, ed è l`occasione giusta, in quanto la Juventus non partecipa al campionato ed il Milan è penalizzato. Inoltre la campagna acquisti è stata eccellente: arrivano Grosso, Ibrahimovic, Maicon, Maxwell e Vieira, ed inoltre ritorna in nerazzurro dopo due anni Crespo. A livello tattico Mancini sposta Zanetti come centrocampista esterno, per dar spazio in difesa al promettente terzino Maicon. I risultati si vedono, e l`Inter trionfa in campionato, polverizzando ogni record, sia nazionale che europeo, mettendo in sella 17 vittorie di fila e conquistando ben 97 punti. L`unica delusione fu a livello europe dopo due pareggi contro il Valencia, di cui l`ultimo finito con una rissa, l`Inter esce agli ottavi in Champions League. In questa grande stagione a livello nazionale anche il capitano torna al gol, segnandone uno all`Ascoli in 50 presenze. La stagione 2007-2008 è quella del centenario dell`Inter, che fugge in vetta già dall`inizio del campionato. Tuttavia, a causa della fatica che si è accumulata, inizia un periodo di declino. Lo scontro diretto con la Roma avviene il 27 febbraio, ed i giallorossi si portano subito in vantaggio nel primo tempo. A pochi secondi dalla fine l`Inter riesce a pareggiare con un gol, che poi si sarebbe rivelato fondamentale ai fini del campionato, di Zanetti da fuori area, l`unica rete in 51 partite stagionali. Qualche settimana dopo arriva un`altra eliminazione in Champions, immeritata come quella dell`edizione precedente, questa volta con il Liverpool. Lo scudetto si decide all`ultima giornata, quando l`Inter trionfa a Parma per 2-0, con doppietta di Ibrahimovic. Tuttavia, a causa degli insuccessi a livello europeo Moratti decide di chiamare José Mourinho come nuovo allenatore, che alla prima partita batte la Roma ai rigori in Supercoppa italiana. Lo Special One, come veniva soprannominato l`allenatore portoghese, nel suo primo anno di guida a Milano ha vinto lo scudetto, ma è stato eliminato in Champions, il nuovo obiettivo degli interisti, dal Manchester United. Anche con Mourinho, il capitano viene schierato con regolarità, totalizzando 51 presenze e nessun gol. Nella stagione 2009-2010 è stato ceduto il bomber Ibrahimovic in cambio di un conguaglio economico più il cartellino di Eto`o. Inoltre vengono acquistati Lúcio, Thiago Motta, Sneijder e Milito, per puntare alla Champions League. L`Inter realizza un grande cammino, per poi calare le attenzioni verso la primavera, in quanto impegnata in tutte le competizioni: Coppa Italia, Serie A e Champions League. Intanto Zanetti, nella gara del 24 marzo contro il Livorno, gioca la sua 137° partita consecutiva in serie A, stabilendo un record. Successivamente i nerazzurri riescono a tornare in testa alla classifica in serie A, dopo essere stati scavalcati per poche settimane dalla Roma, che intanto viene battuta dall`Inter nella finale di Coppa Italia il 5 maggio 2010 con un gol di Milito. Come nel 2008, lo scudetto si decide all`ultima giornata, e l`Inter sul campo del Siena riesce a trionfare per la quinta volta consecutiva nella competizione nazionale, grazie ad un gol di Milito arrivato su un meraviglioso assist proprio di capitan Zanetti. L`ultima partita rimasta coincide con la 700 di Zanetti in nerazzurro, si disputa il 22 maggio ed è la finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco. I nerazzurri sono arrivati in finale dopo un incredibile calvario, eliminando Chelsea, CSKA Mosca ed i campioni d`Europa e del mondo del Barcellona. Una doppietta del solito Milito regala all`Inter la sua terza coppa continentale, dopo 45 anni di attesa. Anche in questo caso Zanetti è in lacrime, ma a differenza delle lacrime di sofferenza di qualche anno prima, queste sono lacrime di gioia. Il capitano alza nel cielo di Madrid davanti 80.000 spettatori l`ultimo di tre trofei conquistati in una sola stagione, siglando un`impresa unica nel calcio italiano. Mourinho non torna a Milano, ma rimane a Madrid per accasarsi tra le file del Real Madrid. Qualche settimana dopo come allenatore viene ufficializzato lo spagnolo Rafael Benítez. Intanto per Zanetti avviene una delusione: il commissario tecnico argentino, la leggenda del calcio Diego Armando Maradona, dopo una grande stagione, dove è il capitano scende in campo 55 volte senza segnare, non convoca lui (che per altro è il giocatore con più presenze nella nazionale albiceleste) e Cambiasso per i mondiali in Sudafrica. Passata l`estate Javier torna ad alzare un altro trofe la Supercoppa italiana vinta nuovamente ai danni della Roma, ma la sua Inter perde la Supercoppa Europea con l`Atletico Madrid. A dicembre vince anche il Mondiale per Club, competizione nella quale Zanetti segna anche un gol, in semifinale, ma l`avventura per Benítez termina con questa vittoria, sospendendo il suo operato. Ad allenare arriva il brasiliano Leonardo, ex giocatore ed allenatore del Milan, e nella sua quarta gara da allenatore nerazzurro, contro il Bologna, schiera Zanetti in campo, facendogli raggiungere Bergomi a quota 519 presenze in serie A, e qualche mese più tardi, l`11 maggio 2011, in un Inter-Roma di Coppa Italia mette a segno la sua 1000° partita ufficiale in tutta la sua carriera. In campionato l`Inter è costretta ad inseguire, arrivando al secondo posto dietro i cugini del Milan, dopo aver recuperato punti preziosi in inverno. In Champions l`avventura è rocambolesca, dopo una rimonta esterna ai danni del Bayern Monaco, i nerazzurri si fermano ai quarti di finale, dove subiscono una clamorosa botta in casa, prendendo cinque gol dallo Schalke 04. Tuttavia l`annata non è da buttare, in quanto oltre ai due trofei arrivati sul finire del 2010, arriva la Coppa Italia che il capitano alza al cielo, mentre la bandiera italiana del club, Marco Materazzi, solleva un trofeo dedicato al 150° anniversario dell`unità d`Italia. Per Zanetti è il quindicesimo trofeo in soli sei anni, il sedicesimo in carriera considerando la Coppa UEFA del 1998. Dopo 52 partite giocate e due gol realizzati, Zanetti partecipa in estate alla sua quarta Copa América, dove la sua Argentina, tra l`altro padrone di casa, viene eliminata ai rigori dall`Uruguay. Intanto Leonardo si dimette da allenatore dell`Inter per diventare direttore sportivo del Paris Saint Germain ed ad allenare l`Inter arriva Gian Piero Gasperini, che con il suo 3-4-3 cambia spesso il ruolo a Zanetti, facendolo giocare spesso anche come difensore centrale. Il capitano non vuole riposare, e poche settimane dopo la cocente eliminazione in Copa América, comincia la sua diciassettesima stagione con la maglia nerazzurra, la tredicesima da capitano, perdendo la Supercoppa italiana a Pechino contro il Milan. In campionato il 17 settembre 2011 contro la Roma Javier eguaglia il numero di presenze di Bergomi con la maglia nerazzurra, 756, e la partita successiva, contro il Novara, lo supera, diventando il giocatore sceso più volte in campo con la maglia nerazzurra. Tuttavia, la gara col Novara è bella solo per il capitano, perché l`Inter incassa tre gol e Gasperini viene esonerato. Qualche giorno dopo viene ufficializzato l`ingaggio dell`allenatore Claudio Ranieri, che da allenatore della Roma aveva fatto soffrire i nerazzurri nell`anno della tripletta. Ranieri fa tornare Zanetti nel suo ruolo fisso di centrocampista, e subito l`Inter vede qualche risultato in più. Il 10 ottobre arriva un altro riconoscimento per Javier, infatti viene premiato come leggenda del calcio mondiale, diventando la prima leggenda ad essere premiata in attività. Otto giorni più tardi, nella gara esterna contro il Lille, raggiunge le 100 presenze in Champions League.

Il capitano, nonostante l`età avanzi, non ha mai pensato di smettere, e quando i giornalisti chiesero a Cambiasso se nel 2014 sarebbe diventato capitano dell`Inter lui ha rispost No, nel 2014 ci sarà ancora Zanetti. Queste parole dette da un grande amico, dicono molte cose sul capitano, che per l`Inter darebbe di tutto.

Francesco Ippolito