FIORENTINA - ATALANTA DI COPPA ITALIA, UN DIVERTIMENTO ALLO STATO PURO

In Italia ci sono rare partite che per la
spettacolarità di gioco, di gol, di movimento e grandi numeri di tecnica
sopraffina, ti sembra quasi che servano da insegnamento per le scuole calcio.
Un pallone inteso con quell’antica purezza che predilige lo spettacolo, distruggendo
quasi con disprezzo ogni tatticismo esasperato. E’ la bellezza di un calcio che
sa di gioco fatto al parco, negli antichi cortili di casa, dove le porte erano
fatte di indumenti o di zaini che avevano ancora dentro i libri di scuola. Puro
e semplice divertimento che visto su un campo di calcio di Serie A quasi stona,
abituati come siamo a quella inevitabile forma mentale costituita da tattiche
fatte per inibire il gioco avversario. Eppure, incredibile ma vero, anche in
Italia come in Premier League si è verificato il miracolo di assistere a una
partita maschia, con gesti tecnici e corse furibonde per oltre 90 minuti, tali
da lasciarti a bocca aperta e farti stropicciare gli occhi per l’incredulità. Fiorentina
e Atalanta sono le squadre che hanno offerto questo gran calcio, nel corso
della prima semifinale di Coppa Italia finita 3 a 3. Ma non sono solo i sei gol
realizzati ad avere fatto spettacolo, perché questa partita deve essere vista
nel suo insieme come una grande voglia di superarsi con forza decisionale e con
il pensiero primario di offendere l’avversario piuttosto che contenerlo con
mezzucci noiosi, tipici di quell’italico calcio che annoia. Tinti di viola sono
stati gli spalti del Franchi di Firenze, che ha beneficiato del grande
spettacolo sul rettangolo verde offerto dalle squadre di Pioli e Gasperini. Qualche
fissato di tattica ostinata, potrà dire che il risultato di 3 a 3 è dovuto a
difese disattente e magari disposte malamente a 3 o 4 giocatori. Noi diciamo,
invece, che abbiamo visto due squadre arrembanti, le quali hanno sbagliato poco
o nulla, badando a verticalizzare il gioco con aperture perfette, costruite con
massimo due tocchi. Tutto fatto con grande velocità da una parte all’altra,
quasi a non avere ancora avuto il tempo di apprezzare le incursioni di Chiesa e
Benassi, che già sei conquistato dall’incedere del Papu Gomez piuttosto che di Ilicic.
Uno show esaltante di squadre e giocatori capaci di accendersi in campo con
qualità, badando a superarsi attraverso il pensiero fisso che nel calcio chi fa
più gol vince. E se è vero che con quel punteggio di 3 a 3 l’Atalanta potrà
avvalersi nella partita di ritorno di un pareggio o una vittoria per potere
partecipare alla finale di Coppa Italia, la Fiorentina di Pioli vista al
Franchi, se metterà la stessa determinazione nell’esprimere la purezza di gioco
espressa in questa circostanza, allora potrà anche ambire a una vittoria che le
spalancherebbe le porte della finale. Dunque, è errato pensare e scrivere di un
calcio italiano che è inferiore per sostanza e spettacolo, rispetto al calcio
inglese. I numeri li abbiamo anche noi, basta volerlo! Imparino i ragazzi che
fanno calcio perché il gioco del pallone è semplice, è fatto di passione, corsa,
duri contrasti, lealtà e tecnica sopraffina. La tattica? Lasciamola a chi millanta
parole e snatura il senso vero di uno sport che appassiona. Brava Fiorentina e brava
Atalanta, la vostra lezione di calcio ha fatto bene a noi e dà speranza a chi
vuole emulare tale filosofia.
Salvino
Cavallaro