INTER, OBIETTIVI E AMBIZIONI


Inter
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19/10/2012 -

‘Inter, bene bene’.
Direbbe così Antonio Cassano, il simbolo della rinascita nerazzurra, il simbolo di una squadra che ha ancora voglia di dire la propria, di dimostrare agli altri il proprio valore.
Direbbe così anche Andrea Stramaccioni, icona del nuovo volto del club di Moratti: fra vecchi senatori e giovani promesse.  Proprio in settimana il giovane allenatore romano ha raccontato il momento forse più complicato della sua gestione. Quale? Il primo giorno, la prima ora, quando è entrato in quello spogliatoio, padroneggiato da vecchi senatori e giovani campioni: lo sconcerto, dice lui, era palese sulle facce dei suoi nuovi giocatori.

Ora ha conquistato tutti, dal presidente, alla squadra, alla tifoseria, dedicando a questa l’ultima vittoria, la più sublime.  Il derby vinto, come sottolineato da tanti, non ha convinto sotto il profilo del gioco. Quindi, domenica contro il Catania, oltre ai tre punti, necessari per continuare la rincorsa, è necessario il bel gioco mostrato contro la Fiorentina.  Parlando chiaramente, intorno all’ambiente nerazzurro è maturata una convinzione, corretta o no lo scopriremo vivendo, riguardo le ambizioni di questa squadra.  Moratti, Stramaccioni, Coutinho: si crede allo scudetto.  Lo dicono i protagonisti, ma in pochi si fidano.  Il gap verso Juventus e Napoli sembra ancora profondo, ma, intanto, i nerazzurri potranno sfruttare positivamente, in ogni caso, il risultato fra piemontesi e partenopei nel big match di sabato sera.  Il gap è profondo? Probabilmente si.  Il gap è risolvibile? Probabilmente si.
Di soldi ce ne sono pochi: ormai l’abbiamo capito tutti.

Moratti esplica i problemi economici e sostiene la volontà di creare una squadra fondata sui giovani, già facendo crescere i piccoli fenomeni della primavera, una delle migliori nel territorio europeo. Ma non basta. Serve comprare. Servono obiettivi. Questi, almeno, l’Inter ce li ha. I nomi si sprecano, i sogni non mancano. Tralasciando il nome di David Villa, l’obiettivo principale della campagna d’acquisti invernali sarà Paulinho. Il prezzo continua a lievitare per le prove eccelse del brasiliano del Corinthians e nelle ultime ore si sono inseriti  anche il Chelsea e Abramovich.  In questi giorni, inoltre, si parla di un forte interesse del Milan per Kevin Strootman, centrocampista olandese nato nel 1990. In realtà, anche la dirigenza dei nerazzurri avrebbero fatto più di qualche piccolo pensiero per il giovane fuoriclasse. Il problema? Il prezzo del cartellino. Poi si passa all’attacco. Si, il vice-Milito serve e se ne sono accorti tutti.  I nomi sono due: l’idea di Pepito Rossi permane ma la scommessa sarebbe di quelle importanti. Dopo anni d’infortunio, pesanti per il giocatore ex Parma, i nerazzurri dovranno ponderare bene le loro scelte.  L’altro nome, forse più raggiungibile, è quello del Tanque Denis.  L’attaccante dell’Atalanta, spesso e volentieri troppo sottovalutato, sarebbe perfetto per il gioco di Stramaccioni e come caratteristiche assomiglia anche al Principe Milito. Per arrivare all’argentino della squadra di Colantuono si potrebbe arrivare tramite una contropartita: il nome sarebbe quello di Silvestre.

Ma come è anche giusto che sia, siamo più vicini alla fine della sessione estiva che all’inizio della sessione invernale di questo mercato.  Quindi, spazio al campo.

Giovanni Morotti