LA ROSA EXTRA LARGE DELLA JUVE CREA PROBLEMI A SARRI.


Problemi di abbondanza in casa Juve
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Torino, 05/09/2019 -


Dopo l’esclusione dalla Champions di Mandzukic e di Emre Can che ha ufficializzato il proprio disappunto, in casa Juve aleggia una certa qual insoddisfazione da parte di Maurizio Sarri nei confronti di Fabio Paratici, per non essere riuscito nel mercato appena chiuso, a sfoltire una rosa composta da troppi giocatori che mal volentieri si adattano alla panchina. Allenare la Juve non è proprio come allenare un’altra squadra, e Maurizio Sarri pur nella sua soddisfazione di essere arrivato in carriera a lavorare per la più scudettata squadra d’Italia, non nasconde le sue difficoltà di gestire un gruppo di giocatori che per quantità e qualità non ha mai avuto. Il muso duro che Sarri ha mostrato a Paratici in questi giorni, la dice lunga su un carattere poco incline ad abbassare sempre la testa alla società per cui lavora. Un problema nuovo che l’ex allenatore di Napoli e Chelsea non aveva messo in conto, non sono le questioni tecnico tattiche, dello spogliatoio, del turnover, ma è la gestione di un alto numero di campioni cui comunicare certe scelte che apparterrebbero alla società. Evidentemente Sarri era stato chiaro fin dall’inizio, dando alla società i nomi dei giocatori da trattenere e altri da cedere. Ma, evidentemente, l’opera di Fabio Paratici non è stata impeccabile da questo punto di vista. Prima Mandzukic, poi Khedira, Matuidi, Rugani, Dybala, Higuain, Emre Can, Cuadrado, e ancora marcia indietro per Higuain (che si è inserito bene) Dybala (che fino alla fine è stato in bilico se restare o essere ceduto), Khedira (improvvisamente rinato per il gioco di Sarri), Matuidi (anch’egli promosso a titolare) insomma, possiamo dire che la confusione in casa Juve è di casa. Eppure eravamo abituati a una Vecchia Signora simbolo di chiarezza di idee e ottima gestione, mentre in questa occasione si sta mettendo in evidenza l’esatto opposto. C’è chi rimpiange Beppe Marotta e c’è chi (Agnelli e Nedved) difendono a spada tratta Fabio Paratici perché il giovane e rampante dirigente della Juve ha lavorato bene in entrata, anche se le circostanze non l’hanno aiutato a fare altrettanto bene nell’uscita dei calciatori suggerita da Sarri. Al momento in mediana ci sono sette giocatori per tre maglie, Khedira, Pjanic e Matuidi al sono i titolari, mentre Ramsey, Rabiot, Bentancur ed Emre Can aspettano di giocare. Lo stesso discorso va fatto per l’attacco, dove Dybala, Mandzukic e Bernardeschi sembrano chiusi da Ronaldo, Higuain e Duglas Costa. Una serie di top campioni di Club da vertice europeo che, tuttavia, devono essere gestiti con l’aiuto della società che dovrebbe in qualche modo alleggerire il lavoro già difficile di tattica e tecnica in una squadra che deve ancora assorbire il credo calcistico del nuovo allenatore. In questo caso il “comandante” Sarri è stato messo davanti a una situazione del tutto nuova. Ma la Juve non può avere smarrito improvvisamente l’antica forma ordinata di chi ha le idee chiare e vincenti. La confusione non è mai regnata alla Continassa. E allora cosa succede quest’anno alla Vecchia Signora d’Italia, nonostante il suo primato in classifica a punteggio pieno?

Salvino Cavallaro

 

Salvino Cavallaro