MORIRE DI SLA A SOLI 49 ANNI


Stefano Borgonovo
tempo: 42ms
RSS
29/06/2013 -

Stefano Borgonovo, il simbolo della lotta alla Sla è deceduto giovedì 27 giugno a soli 49 anni. Presto, troppo presto per morire. E anche se la vita l’aveva condannato a vegetare, non si può accettare una fine così prematura. E’ l’eterno dilemma sul senso della vita, che in circostanze estreme come quelle di Stefano Borgonovo, ti pone davanti a quesiti profondi sulla validità dell’esistenza che molto spesso non hanno alcuna risposta. C’è chi si rifugia nella fede in Dio, chi cerca comunque di dare un significato all’importanza di svegliarsi al mattino e chiudere gli occhi la sera prima di dormire, per ritornare a rivedere l’alba del mattino dopo. E non importa se è dalla propria stanza da letto e da quell’unica finestra capace di illuderti di vedere il mondo che sembra non volerti più, l’importante è non morire. Ex calciatore di Como, Milan, Pescara e Fiorentina, era da tempo malato di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia altamente invalidante che ha colpito molti sportivi. Sono tanti gli interrogativi che il mondo dello sport si pone da diversi anni su questo particolare tema più volte dibattuto a livello medico scientifico e mai risolto. Ci si chiede perché lo sport che da sempre considerato “Mens sana in corpore sano” debba essere causa (volontaria o involontaria?) di una così grave malattia neurologica che porta inevitabilmente alla morte. Si è spesso volutamente considerata anche la probabile correlazione verso quelle sostanze chimiche lecite che in carriera i calciatori sono autorizzati ad assumere. Un viaggio nell’apparente trasparenza di un mondo carico di punti interrogativi, che spesso fa pensare al torbido pensiero legato a prestazioni atletiche non propriamente sorrette dalle semplici forze naturali. Ma di ciò non c’è certezza, non è dato sapere, e la ricerca in questo settore non dà purtroppo ancora nessuna risposta. Al momento, l’unica cosa certa è la Fondazione Onlus che sostiene la ricerca contro la Sla e che porta il nome di Stefano Borgonovo. “ La stronza”, la chiamava così Stefano, quella maledetta malattia che l’ha colpito e che l’ha condannato a “vivere” una vita da infermo, comunicando solo grazie a un sintetizzatore vocale. Ma Stefano Borgonovo è stato qualcosa di più che un semplice ex calciatore colpito da una terribile malattia incurabile, lui è stato campione di vita, dentro e fuori dal campo. Tra il 1985 e il 1989, Borgonovo ha vestito la maglia della Nazionale Italiana, passando dall’Under 21 alla Under 23 e poi alla Nazionale maggiore. Nel 2000 iniziò a Como la sua carriera di allenatore del Settore Giovanile e poi nel 2005 abbandonò il mondo del pallone. Nel 2008 l’annuncio della malattia e da quel momento iniziò la sua battaglia con la Sla. Oggi tutti piangono la sua prematura scomparsa e un destino beffardo che dopo avergli regalato una carriera da professionista del pallone a ottimi livelli, gli ha tracciato un percorso di vita che non è stata più tale.

Salvino Cavallaro

 

Salvino Cavallaro