“Pietro
Anastasi finì per essere il simbolo vivente di un’intera classe sociale: quella
di chi lasciava a malincuore
il meridione per andare a guadagnarsi da vivere nelle fabbriche del Nord”. Così
scriveva Alessandro Baricco,
torinese di nascita, scrittore, saggista, sceneggiatore, regista e noto
esponente della narrativa italiana contemporanea. E, in effetti, Pietruzzu Anastasi ha rappresentato
attraverso il calcio un periodo storico importante del nostro Paese. La sua
lunga carriera di calciatore siciliano partito dalla Massiminiana di Catania,
per passare al Varese e poi percorrere la strada del suo destino glorioso con
la Juventus, si è legata all’avvocato Agnelli e soprattutto a Giampiero Boniperti,
il quale l’ha subito accolto a braccia aperte come fosse un figlio. Pietro
Anastasi ha compiuto da poco 70 anni, ma segue sempre la sua Juve come fosse un
tifoso qualunque; retaggio di una passione antica per la Vecchia Signora che si
è incarnata in lui fin da piccolo, prima ancora che il destino gli affidasse
quella maglia numero 9 a strisce bianconere che gli appartenne per molti anni.
La sua casa di Varese è tappezzata di ricordi indelebili che parlano di un
passato bianconero che si è alternato alla maglia azzurra e a quella nazionale
che fu campione d’Europa a Roma, grazie anche a un suo indimenticabile gol in
mezza rovesciata contro la Jugoslavia. Frammenti e bagliori di un calcio
d’altri tempi, che romanticamente ci pongono davanti al tempo che è fuggito via inesorabile, ma che ci fa
riflettere anche tecnicamente come il pallone e gli uomini che gli gravitano
attorno sono cambiati profondamente. Ma con Pietro Anastasi preferiamo parlare
di oggi, perché è quello che interessa maggiormente ai tifosi e a tutto il
mondo Juve. Del Campionato, di Allegri, dei calciatori a sua disposizione, ma
soprattutto della Champions. Già, della Champions! E non è un caso che abbiamo
voluto ascoltare il parere di Anastasi a tarda sera, proprio sul finire delle fasi
concitate della partita di ritorno contro il Real Madrid. Una grande delusione
provocata da un arbitro incapace, che elimina in extremis una Juventus in
vantaggio di 3 gol a 0 e pronta a fare i tempi supplementari.
La
Juve, purtroppo, nonostante una prestazione epica non è riuscita nell’impresa
di raggiungere le semifinali di Champions. Qual è il tuo pensiero in merito?
“Fa male uscire di scena in
questa maniera, perché in base a ciò che si è visto chiaramente in campo, la
Juve meritava di giocare i tempi supplementari. Il rigore dato all’ultimo
minuto non c’era assolutamente, per me l’arbitro non ha dimostrato carattere e
capacità professionale. E’ amara questa eliminazione, soprattutto in virtù del
fatto che la Juve ha saputo riscattare in maniera eccelsa la brutta prestazione
dell’andata. Allegri non ha fatto cambi, perché la squadra stava facendo bene e
sarebbe stato rischioso apportare modifiche in alcune zone del campo che
avrebbero potuto peggiorare la situazione. Per me, l’unico neo è stato Higuain
che ha giocato male e non è stato in grado di incidere sulla partita. Per il
resto nulla da dire. Adesso facciamo il tifo per la Roma che è l’unica italiana
rimasta. Ma com’è amaro il calcio in certe situazioni.”
Pietro,
ma che idea ti sei fatto di questa Juve?
“La Juve lascia un po’ a
desiderare come gioco, ma è sempre lì a vincere scudetti e coppe in maniera essenziale.
D’altra parte, la storia del calcio ci insegna a ricordare sempre chi vince e
non come si vince. Se hai giocato bene o male nessuno lo ricorda, ma se hai
vinto o perso resta sempre in mente a tutti.”
Non
pensi che per competere maggiormente in Europa, alla Juve manchino due Top Player?
“Diciamo che sarebbe meglio
alzare di più l’asticella per giocarcela meglio con il Real Madrid, il
Barcellona e il Bayern Monaco. La squadra è forte dei suoi campioni già in
rosa, tuttavia, ritengo che bisognerebbe fare ancora un piccolo sforzo per
renderla ancora più competitiva in Europa.”
Cosa
pensi di Max Allegri?
“Penso tutto il bene possibile,
perché tutti i cambi che fa sono sempre azzeccati. Magari sbaglia qualche volta
nel mettere in campo la formazione giusta, ma poi si ravvede subito a partita
in corso.”
Allora
sei d’accordo con lui, quando dice di far danni ma poi li ripara?
“Sì, è la sua caratteristica.”
Dell’attuale
rosa della Juve, quali giocatori devono essere sostituiti per avere maggiori
chance in Champions?
“Penso che si debba partire
dalla difesa, perché adesso con Barzagli e Chiellini è diventata troppo
vecchia. La fase di rinnovamento è necessaria e sono sicuro che i giovani presi
dall’Atalanta faranno subito bene.”
Secondo
te Buffon giocherà ancora un anno, oppure chiuderà definitivamente la sua
splendida carriera?
“A parte l’espulsione di
stasera, avvenuta durante le ultime fasi concitate della partita, Gigi ha
ancora tanta voglia di giocare. Certamente a 40 anni, sostenere il peso di un
calcio ad alti livelli comincia a essere pesante. Tuttavia, ritengo che
nonostante qualcuno cominci a lamentarsi di lui, Buffon resta ancora una
garanzia tra i pali. Una cosa è certa, se continua a giocare nella Juventus
deve fare il titolare e non la riserva di qualcuno. Sono scelte da ponderare
attentamente, sia da parte sua che dalla società.”
Pietro,
mi sai dire perché Allegri ha quasi messo da parte Marchisio?
“Penso che Marchisio non abbia
recuperato al 100% la sua condizione fisica. Non c’è altra spiegazione per un
giocatore che se sta bene deve giocare assolutamente titolare nel centrocampo
della Juve.”
Parlando
invece di scudetto, pensi che si deciderà nella partita contro il Napoli?
“Penso che potrebbe decidersi
addirittura domenica prossima, perché se la Juve vince contro la Sampdoria e il
Napoli pareggia a Milano contro il Milan, i sei punti di differenza a sei
giornate dalla fine del campionato, sarebbero sufficienti ai bianconeri per
vincere lo scudetto.”
Dunque,
nonostante le fatiche accumulate dal match di Champions contro il Real Madrid,
confidi in una vittoria della Juve contro la Sampdoria?
“Non sarà semplice, anche
perché mi sovviene che la prima partita che abbiamo perso in campionato è stata
proprio contro la Sampdoria. La squadra di Gianpaolo è temibile per la sua
qualità di gioco, ma come ti ho detto pocanzi, penso che la Juve vincendo in
questo turno di campionato abbia la possibilità di allungare il suo vantaggio
sul Napoli.”
Salvino
Cavallaro
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