TORO, UN ALTRO ANNO INSIPIDO.


L`ennesimo anno di promesse non mantenute
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Torino, Stadio Grande Torino, 24/04/2018 -


I tifosi del Toro hanno già perso il conto. Ma quanti anni sono che la squadra granata intorno al mese di febbraio o marzo, non ha più nulla da dire al suo campionato? Anche quest’anno il Torino era partito per raggiungere l’obiettivo dell’Europa League. Il presidente Cairo ( a suo dire) sembra che abbia dato carta bianca a Sinisa Mihajlovic, il quale ha stilato una serie di calciatori potenzialmente da acquistare e altri da vendere. Così, in buona fiducia, si è cominciato un campionato dal sapore promettente per l’Europa, quasi si trattasse di qualcosa di più della semplice speranza che questo fosse finalmente l’anno giusto per il Toro. Oggi, a quattro giornate dal termine del campionato, tutti sanno com’è andata a finire. A Bergamo, infatti, la squadra di Mazzarri non solo ha giocato male ma ha anche perso la partita e anche quell’esile speranza rimasta di Europa. Grande è stato il nervosismo al termine del match tra Sirigu e Belotti, reo (secondo il portiere) di non aver saputo tenere la palla per fare scorrere gli ultimi minuti della partita che si era incanalata sul risultato di 1 a 1. E’ il segno tangibile di una situazione interna che, visti i risultati insufficienti, divide lo spogliatoio. Il Torino sull’esempio dell’Atalanta deve ripartire dal Settore Giovanile, ma soprattutto ha bisogno di affidarsi a una programmazione seria che significa anche investimenti su giocatori di qualità. Altrimenti questo Torino resterà insipido e senza reali obiettivi da raggiungere. I tifosi granata hanno bisogno di certezze e non di effimere promesse. Le probabili partenze di alcuni calciatori fanno presumere l’arrivo di altri; importante è creare con Mazzarri una squadra con caratteristiche tecniche adatte al suo modulo di gioco. Si respingano con forza le tentazioni di acquistare giocatori come Niang che non hanno più nulla da dire al calcio, ma si imbastisca una squadra degna di portare in alto certi colori granata che il tempo sta sbiadendo non certamente per storia, ma per appiattimento di entusiasmo. Ci auguriamo davvero che il prossimo anno sia davvero prodigo di risultati positivi e quindi di quell’interesse che non vada scemando con l’arrivo della primavera. Si rispolveri in maniera simbolica quella fatidica sedia che Mondonico alzò al cielo, incarnando lo spirito di un Toro il cui cuore non può e non deve essere soltanto di apparenza.

Salvino Cavallaro           

Salvino Cavallaro