Antonio
Paolino ha la Juve dentro l’anima. Il suo profilo di giornalista
sportivo si delinea fin dall’inizio della sua carriera come commentatore
fazioso della Vecchia Signora d’Italia. Tuttavia, pur avendo ormai assunto a
tutti gli effetti il ruolo di difensore della sua squadra del cuore, in più
d’una occasione ha dimostrato attraverso i suoi commenti di essere non solo
preparato dal punto di vista tecnico, ma di sapersi anche districare
positivamente nei giudizi oggettivi. Giornalista, regolarmente iscritto
all’Ordine Professionale del Piemonte dal 1999, Antonio Paolino ha inizialmente
lavorato in alcune radio locali di Torino e poi nel 2003 ha fatto il salto di
qualità, entrando a far parte del canale televisivo “7 Gold” come inviato e telecronista della Juventus. Nel 2006 ha
fatto parte della redazione di “Juventus
Channel” e nel 2012 è ritornato a “7
Gold”. Dal 2015 collabora con Tuttosport.com,
mentre l’anno seguente è stato nominato nuovo telecronista tifoso della
Juventus per “Premium Sport”, in
sostituzione di Claudio Zuliani diventato direttore JTV. Tutte sfide
professionali che Antonio Paolino ha
superato in maniera brillante, dimostrando passione e grande attaccamento ai
colori bianconeri. Sappiamo che adesso comincerà anche a lavorare in radio con
un nuovo programma legato alla sua Juventus. Con lui abbiamo parlato della sua
nuova esperienza radiofonica, dei vari temi legati alla prossima partita Juve –
Milan, ma anche del finale di stagione bianconera che si presenta davvero
interessante soprattutto in chiave Champions.
Antonio,
sappiamo che tra breve inizierai in radio una nuova esperienza lavorativa in
veste di direttore. Di che cosa si tratta?
“Penso che sia una iniziativa
davvero intrigante e interessante sotto il profilo professionale e umano. Mi
sento molto coinvolto nel progetto, perché ci sarà da dialogare tanto con
colleghi e tifosi durante dieci ore di diretta continuativa da Torino, dagli
studi di Roma, Firenze, Milano, (dove ci sono delle altre sedi da cui
trasmettere), ma soprattutto c’è la possibilità di vivere un’iniziativa
editoriale innovativa, perché sarà una radio web che ha l’ambizione di arrivare
nel cuore dei tifosi di tutto il mondo, visto che in questo momento c’è
un’attesa spasmodica. Parlare di Juve è facile e ci impegniamo a farcela nel disquisire
le varie tematiche tecniche che fanno capo alla sportività. Questo è il mio
obiettivo da raggiungere.”
Quando
potremo ascoltare questa nuova trasmissione in radio?
“In questi giorni stiamo
mettendo a punto la situazione tecnica. Lunedì 8 aprile ci sarà la
presentazione alla stampa intorno alle ore 12 – 12,30 a Milano, presso la sede
editoriale e commerciale di Tribù. In contemporanea alla presentazione ai
colleghi della stampa, apriremo il mixer per questa iniziativa web che si potrà
fare attraverso il cellulare, dal tablet e dal computer, collegandosi su www.radiobianconera.com oppure
attraverso l’App che si potrà scaricare da Tutto Juve, Tutto Mercato Web o da
Juventus news 24.com. C’è davvero grande attesa per questa nuova iniziativa
editoriale che intriga noi, i tifosi di tutto il mondo che mi conoscono, quelli
che amano la Juventus e quelli che avranno facilmente la parola in questa tavola
rotonda allargata, dove sarà importante essere juventini, non esserlo, ed
essere critici nei giudizi sportivi. ”
Già,
la radio. Per te è come ritornare ai primordi della tua carriera. Provi
emozione?
“Sì, provo molta emozione e
spero di poterla provare ancora ogni volta che si presenterà qualche progetto
nuovo. Sai, i progetti professionali sono come la vita, perché ti rimettono in
gioco e sono sempre convinto che (come diceva mio nonno), quando si chiude un
portone c’è sempre la porta aperta di chi ti vuole bene. Per questo dico che la
radio è una palestra spettacolare che inviterei tutti a fare, perché ti dà modo
nel raccontare sportivamente e umanamente la squadra che tu ami, tenendo conto
che quello che tu dici non è sempre la verità, ma ci provi a dirla quasi
interamente.”
La
Juventus per te è un grande amore. Come sei riuscito negli anni a conciliare il
ruolo di giornalista con quello di tifoso?
“Credo che sarebbe stato più
facile nascondersi dietro una maschera e forse qualche volta l’ho fatto anche
professionalmente. Penso che in campo giornalistico sia peggio negare qualsiasi
tipo di appartenenza e poi scrivere o guardare solo la bandierina della propria
squadra. Detto questo, devo dirti che per quanto mi riguarda, tutto nasce da
una piccola bandiera che mi regalò il mio carissimo zio bianconero. Ebbene, da
quel momento ho iniziato ad amare questa Signora e non un’altra. Per questo ne
vado fiero.”
Tra
7 Gold, Juventus Channel e Premium Sport. Tre esperienze professionali diverse
o simili tra loro?
“Simili e complementari. A
Juventus Channel ho imparato a stare vicino ai giocatori e a capire il loro
umore. 7 Gold è una palestra interessante proprio come la radio, dove devi
farti capire con poche parole. E poi Premium, dove la telecronaca era il momento
clou della giornata sportiva che ti faceva confrontare con grandi giornalisti.
Diciamo che sono andato in palestra e adesso spero di mettere in atto ciò che
ho imparato da queste esperienze.”
E
veniamo al prossimo big match Juventus – Milan. Come vedi questo incontro?
“Vedo la Juve più in salute. Mi
è piaciuto molto l’atteggiamento della squadra a Cagliari, in cui si è
evidenziato un grande spirito di gruppo nonostante le varie assenze di rilievo.
Tutto ciò mi fa pensare a una Juve capace di arrivare fino in fondo alla
Champions.”
E
allora, mi pare di capire che vuoi simpaticamente dare un dispiacere al tuo
amico milanista Tiziano Crudeli.
“Con Tiziano ci pizzichiamo
spesso in trasmissione, ma tra di noi c’è un rapporto di correttezza che va al
di là di quelle che possono sembrare le apparenze. In 90 minuti di trasmissione,
siamo agguerriti nemici dal punto di vista sportivo. Spero dunque di potere
urlare sui suoi baffi la mia gioia.”
Che
idea ti sei fatto di Allegri. Pensi che andrà via dalla Juve anche se dovesse
vincere la Champions?
“Penso che né la società e né
Allegri aspetteranno l’ultimo giorno per decidere il futuro. Credo che le parti
sappiano già da molto tempo quello che sarà il finale di stagione. Nel bene e
nel male diciamo che ci avviciniamo ancora una volta nella scelta
dell’eccellenza, e sono quindi convinto che Allegri non sarà più l’allenatore
della Juventus del prossimo anno. Pur con tutte le soddisfazioni possibili,
penso che si sia chiuso ormai un ciclo. In Italia i cicli calcistici hanno una
durata ben precisa, anche per questo motivo credo che sulla panchina della Juve
ci sarà un altro allenatore. E poi è importante finire al meglio, perché
ciascuno decide quando è giusto smettere. Non quando lo dicono gli altri. ”
E
allora chi sarà il nuovo allenatore della Juve?
“Le speranze della Juventus
credo che portino al nome di Pep Guardiola. Tutto è possibile per la famiglia
Agnelli, compatibilmente con l’attenzione ai bilanci. Poi ci potrebbe essere il
ritorno di Didier Deschamps, anzi ti dirò che ci sono molte piste che mi
portano a dire che questo allenatore francese sia già stato contattato dalla
Juventus e possa seriamente diventare il prossimo allenatore bianconero.”
Allora
le voci che parlano di Luis Enrique alla Juve, non sono da considerare?
“Penso che ci siano molti
allenatori bravi, i cui profili potrebbero essere adatti ad allenare la Juve.
Tuttavia, anche se le caratteristiche di Luis Enrique non si discutono, penso
che su di lui si siano fatte soltanto delle riflessioni che non sono
compatibili con il futuro della Juventus.”
A
proposito di Champions, pensi che la Juve possa superare il turno contro l’Ajax,
anche senza CR7 nel match di andata?
“Dopo l’estrazione dall’urna
che aveva decretato l’Atletico Madrid quale avversario della Juve, avevo detto
che chi passava questo turno sarebbe arrivato in finale. Ebbene, oggi lo
riconfermo più che mai!”
Ritorniamo
al campionato. Nonostante la quasi conquista dell’ottavo scudetto consecutivo,
molti non sono contenti del gioco della Juventus che appare più redditizio che divertente.
Qual è il tuo pensiero in merito?
“ E’ vero che ci sono molti
tifosi che non sono contenti del gioco della Juve. Ma ce ne sono molti di più,
tra questi anche il sottoscritto, che pretendono sempre qualcosa di più nonostante
si riconoscano i meriti di quello che è il migliore allenatore italiano; ovvero
Massimiliano Allegri. Quindi, preferisco arrivare primo con questo gioco,
piuttosto che arrivare secondi, terzi o quarti con un gioco migliore.”
Per
finire Antonio. Da giornalista tifoso bianconero è facile immaginare il tuo
sogno di rivincere la Champions dopo tanti anni. Ma tu, quale altro desiderio
hai chiuso nel cassetto?
“Professionalmente mi
piacerebbe che dopo 23 anni, con Radio Bianconera e con me direttore si potesse
festeggiare la vittoria di quella Champions che ho vissuto da semplice tifoso.
Dal punto di vista umano, invece, mi piacerebbe che fossimo tutti d’accordo almeno
quando guardiamo una partita insieme. Questo è il mio augurio nel mondo del
calcio.”
Salvino
Cavallaro
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