Come riporta Massimiliano Nerozzi per La Stampa, il bivio per allungare i sogni, come dice Gigi Buffon, o continuare a dispensare miracoli, come ricorda Antonio Conte, è piantato a Bologna, mercoledì verso sera, nel recupero che può ripianare i conti con il Milan: comunque vada, per il numero di partite giocate, solo con una vittoria per i punti in classifica. Sbancando il «Dall`Ara», la Juve sarebbe anzi prima, per l`esito dei duelli diretti con i rossoneri: altrimenti, resterebbe seconda, ma su un pianerottolo reso meno sicuro dall`avvicinamento della Lazio, da ieri salita a meno tre. Quella è la concorrenza che fa paura, se la qualificazione alla Champions è il vero bersaglio stagionale dei bianconeri, per orgoglio e bilancio, e se ieri c`era chi in casa Juve ha esultato per il pareggio dell`Udinese, altro nemico per il podio.
Imboccando la strada giusta sotto le Due Torri, oltre i punti i bianconeri troverebbero pure nuove dosi di fiducia, merce che ultimamente sta scarseggiando, nella squadra e nella tribù che la segue. I fischi spazientiti di sabato sera al sipario con il Chievo, dentro un`arena fin qui molto amica, non sono stati un bel segnale. Anche per questo, Conte s`è affrettato a spolverare la memoria: «Veniamo da due settimi posti e stiamo facendo un miracolo, perché se il Milan spinge, vince lo scudetto facile. Serve pazienza». L`ha chiesta anche Gigi Buffon, rivolgendosi al popolo juventino: «L`unico modo per arrivare in alto e toglierci altre soddisfazioni ha detto il portiere a Juventus Channel - è quella di avere grande unione e compattezza. Sabato sera c`è stato qualche fischio da parte dei tifosi, ma penso sia una reazione per una delusione che è anche nostra». Nulla di scandaloso alla fine, ma per la battaglia il numero uno ha chiesto il solito calore: «Fischiare a fine gara è un loro diritto, però è importante che durante la partita ci sia il loro sostegno, come fin qui è successo». Perché, ha aggiunto Buffon, «vogliamo continuare a sognare». Anche con la vecchia formula dello sport: «Trasformiamo il rammarico in rabbia - ha continuato - quella da mettere in campo nella prossima gara, a Bologna».
Per ritornare a viaggiare ai «duecento all`ora», perché solo a quella velocità la Juve non finisce fuori pista: «Dare il massimo per noi dev`essere un dogma, perché è grazie a questa capacità che ci siamo fatti rispettare e abbiamo raggiunto una posizione di classifica importante». Per mantenerla, i bianconeri dovranno attraversare tre territori ostili, Bologna, Genova e Firenze. Per punti in classifica, neppure avversari da incubi, se non fosse che con la Juve questo discorso quasi non ha senso. All`incasso, incrociare le prime o le ultime non fa differenza, cosa che invece dovrebbe essere: con le prime sette, Conte ha spremuto una media di due punti a gara, con le altre appena 2,05. Spalmando in ugual misura i pareggi: solo che il 3-3 da sogno al San Paolo o il rabbioso 1-1 all`Olimpico, casa Roma, non hanno lo stesso peso delle rimonte concesse in casa a Bologna, Genoa, Cagliari e Chievo. Difatti, Buffon non si fida: «Storicamente il Bologna ci ha sempre fatto sudare le proverbiali sette camicie e viene da una serie di risultati importanti. Lo affronteremo con rispetto, ma anche con la voglia di continuare a sognare». Anche con il conforto di non aver mai conosciuto sconfitta: «Di positivo c`è che continuiamo questa striscia di imbattibilità - ha chiuso Buffon - e il fatto che nonostante tutto, dopo il Chievo ci rimane dentro un briciolo di rammarico che mi auguro si trasformi in rabbia sportiva per le prossime partite». Basta prendere la giusta strada, senza comunque aver l`assillo di ritrovarsi davanti al bivio di Woody Allen: dove «una via conduce alla disperazione e l`altra all`estinzione totale». A Bologna, invece, la Juve sceglierà tra un primato in classifica ritrovato e un secondo posto da difendere: in ogni caso, ben oltre le previsioni.
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