CAGLIARI, CELLINO: QUI COMANDO IO E QUESTA E CASA MIA


Cagliari Cellino
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Torino, 24/09/2012 -

Nell'immaginario collettivo che da sempre inonda l'essere umano di orgoglio e sete di potere, c'è sempre il preponderante desiderio del comando per arrivare a fare i propri interessi, come se nulla e nessuno potesse mai contrastare il proprio volere . Purtroppo, si tratta di una cultura radicata sulla quasi totalità del genere umano. Comando equivale a potere e potere significa fare i propri interessi, non certo quelli degli altri.

Partendo da questo principio sbagliato che, per quanto riguarda la storia dell'uomo si perde nella notte dei tempi, il malcostume generalizzato del nostro quotidiano che è farcito di sfrenato egoismo, si espande in egual misura in tutti i campi della vita sociale, si tratti di politica o di sport, non fa differenza. Massimo Cellino, imprenditore, presidente di lungo corso del Cagliari calcio e vicepresidente della Lega Calcio per la Serie A, ha toppato in maniera grossolana, contravvenendo al rispetto delle regole. Sabato scorso, infatti, ha emanato un comunicato ufficiale da Miami (pare che si trovi lì per alcune cure mediche) a tutti i tifosi del Cagliari, esortandoli a recarsi ugualmente allo stadio Sant'Elia ad assistere alla partita contro la Roma, nonostante l'obbligo inderogabile della Prefettura di Cagliari di effettuare il match a porte chiuse per l'inagibilità della struttura sarda.

La "bravata" di Cellino che, se pur separato dall'oceano non si salva dal linciaggio mediatico, incrementa l'ennesima brutta figura del pallone made in Italy. Che ci fossero, da parte del presidente, continue diatribe con le istituzioni sarde per la costruzione del nuovo stadio di Quartu S.Elena, tutti ne erano a corrente. Ma, se il presidente Cellino avesse avuto pur dei buoni motivi per combattere le istituzioni locali che sembrano mettergli il bastone tra le ruote per frenare le sue iniziative, questo non pregiudica nella maniera più assoluta che lui possa farsi artefice di un'iniziativa che appare assolutamente irresponsabile. E' uno di quei casi in cui se è vero che puoi avere delle ragioni per altre situazioni, passi sicuramente dalla parte del torto in occasioni di questo tipo. E, come se non bastasse, adesso la Roma, nel nome del D.G. Baldini, chiederà la vittoria a tavolino per 3 a 0 come previsto dall'art.17. "Sei un avvoltoio che se ne approfitta delle disgrazie degli altri" tuona Massimo Cellino da Miami. A nostro parere, non è Baldini ad approfittare delle disgrazie altrui, ma è Cellino che ha perso l'occasione per dimostrare che, soprattutto nel suo ruolo, si deve dare esempio di rispetto delle regole senza pensare di essere padrone assoluto di tutto ciò che riguarda la terra sarda, già falcidiata da mille altri problemi di natura sociale ed economica. "Atti da sanzionare anche oltre i limiti della giustizia sportiva" urla il presidente della FIGC Giancarlo Abete "Chiedo per Cellino una sanzione pesante" continua l'alto dirigente del pallone italiano. Che gli stadi italiani siano ormai obsoleti da diversi anni e che ci sia bisogno di un salto d'indispensabile qualità, è assodato. E, facendo riferimento nella fattispecie al nuovo stadio ancora in costruzione di Quartu S.Elena, il presidente Abete dice:  "I soggetti che debbono dare un giudizio relativamente alla sicurezza e all'agibilità degli stadi sono soggetti pubblici, con commissioni preposte che coinvolgono le istituzioni del territorio. C'è la massima tranquillità su una valutazione professionale e istituzionale delle condizioni, per disputare una partita". Certo, non vogliamo dire che le indubbie lungaggini burocratiche non siano spesso d'intralcio a chi investe del denaro e ha interesse che sia sveltito ogni tipo di sicurezza e abilitazione delle strutture. Tuttavia, riteniamo davvero che non è con la forza, né con la "guerra" e la prepotenza che si risolvono i problemi, anzi pensiamo che si acuiscano ancor di più, se certi atteggiamenti scorretti provengono proprio da chi dovrebbe dare il buon esempio.

Salvino Cavallaro


Salvino Cavallaro