“L’unico
rammarico è di avere avuto poco spazio in Nazionale, perché prima avevo davanti
Rivera e Mazzola, poi Franco Causio. Da lì, sono nate le difficoltà di trovare
un posto in azzurro". A parlare è Claudio Sala, uno degli ultimi interpreti del calcio inteso come
fantasia e poesia. Capitano del Torino dell’ultimo scudetto conquistato nella
stagione 1975’76, questo poeta del gol che con i suoi dribbling e le discese
sulla destra del campo, metteva sempre i “Gemelli
del gol” Pulici e Graziani in condizione di segnare numerose reti. Quello
fu un Torino davvero particolare, proprio per quella concezione innovativa di
un football che si ispirava molto a quello olandese. Atleta corretto e
fantasioso, Claudio Sala per le sue undici stagioni giocate con la maglia granata,
è considerato da tutti un fedelissimo del Toro. E non è un caso che abbiamo
pensato di fargli questa intervista, proprio per affrontare insieme i vari temi
che possano spiegare in qualche modo la situazione non certo brillante del
Torino attuale.
Claudio,
che cosa sta succedendo al Toro?
“Penso che a questa domanda
potresti rispondere meglio tu che sei dentro le cose del Toro, rispetto a
quanto non lo sia io. Personalmente non credo alle favole di chi dice che nella
squadra ci sia chi gioca contro l’allenatore e neanche a chi sostiene che ci
siano giocatori che non passano la palla al compagno per partito preso. Questo
è fantacalcio. Ogni squadra gioca per vincere e quindi non sono da considerare
certe situazioni. Certo, per il Toro è un momento difficile, tuttavia,
nonostante fosse partito bene in campionato, ha avuto quella sconfitta in casa
con il Lecce, una squadra che poi a dimostrato fuori casa di farsi valere.
Adesso sono arrivati questi tre punti conquistati contro il Genoa fuori casa.
Questo secondo me è un dato importante, perché fa vedere le cose sotto
un’ottica diversa e sicuramente più ottimistica.”
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i malumori dei tifosi che sono delusi anche dopo la vittoria esterna di Genova?
“I tifosi hanno sempre il
diritto di potere esprimere il loro stato d’animo, però non è che si possa
accettare sempre un certo tipo di atteggiamento, soprattutto quando la squadra
si presenta sotto la curva per essere incoraggiata. E anche se a Genova si è
vinto pur giocando male, il calcio ci insegna che la cosa che conta è il
risultato. Io sono pratico oggi, così com’ero ieri quando giocavo.”
Dal
punto di vista tecnico, che motivazioni dai a questo cattivo andamento di un
Toro che all’inizio di campionato prometteva ben altro?
“Sì, è vero. Il Toro prometteva
ben altro, anche se ha fatto una campagna acquisti negli ultimi giorni, per
inserire due pedine come Laxalt e Verdi e potenziare la squadra. Io avrei
cercato di farlo molto tempo prima, una volta saputo che dovevi andare a
giocare l’Europa League. Quindi, penso che tutto ciò sia stato un premio ai
tifosi, i quali si aspettano sempre l’arrivo di giocatori di un certo livello.”
Tu
che sei stato capitano del Toro, ricordi momenti di questo tipo nell’ambito
della squadra? Come si vivevano certe situazioni all’interno dello spogliatoio?
“Certo, prima di vincere i
campionati, qualche volta ci sono stati degli screzi con i tifosi. Tuttavia,
devo dirti che adesso è cambiato tutto nel calcio e quindi è difficile fare un
paragone. Per quanto riguarda la situazione attuale, penso che ci siano delle
cose che noi non possiamo sapere e quindi i giocatori possono anche fare delle
scelte sbagliate, come quelle di andare o no sotto la curva dopo la fine della
gara.”
E
adesso sta per arrivare la Fiorentina. Sarà una gara tra deluse?
“Tra deluse non direi, perché
il Torino viene da un risultato positivo fuori casa, mentre la Fiorentina ha
perso malamente in casa e aveva pure perso la partita precedente. La squadra di
Montella ha fatto un buon avvio di campionato e anche lei probabilmente sta
patendo qualche problema.”
Per
finire Claudio. Tu sei ottimista o no, per quanto riguarda il prosieguo del
campionato del Toro?
“Io sono sempre ottimista,
anche perché non considero mai che l’allenatore sia l’unica causa del cattivo andamento
della squadra. Spero che da adesso in poi il Toro affronti le partite con un
pizzico di morale in più, perché è una squadra che può fare molto bene e
sicuramente meglio di quanto non abbia fatto fino adesso.”
Salvino
Cavallaro
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