LA CAVALCATA DI ANTONIO VENUTO, IL MISTER DEI MIRACOLI


Prese in groppa il Milazzo e lo portò nel calcio che conta, «Ai mamertini auguro la promozione». Ed è pronto per una nuova sfida: «Aspetto chiamata importante».
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Messina, 02/08/2012 -

Da un mese si è concluso il master per il conseguimento del patentino di allenatore professionista di Prima Categoria a Coverciano. Tra i vari Baggio, Cauet e Zé Maria, conoscenze consolidate del calcio italiano, c'era anche lui: Antonio Venuto, messinese di Villafranca, il Mago del Milazzo che ha portato i rossoblù dall'Eccellenza alle porte della Prima Divisione in tre anni. Quest'anno è reduce da una positiva stagione alla guida della Primavera della Reggina. Indubbiamente in futuro si sentirà parlare di lui, che incontriamo per parlare della sua carriera, cominciata tra i pesanti e polverosi campi di Prima Categoria, e il futuro:

- Di tempo ne è passato dai suoi esordi sulle panchine di prima categoria ad oggi. Ci ricorda come cominciò ad allenare?

- Questo è stato il mio ventiduesimo anno da allenatore. Dal 1990-`91 ho allenato la Piana Orlandina, in Prima Categoria. Siamo arrivati secondi e abbiamo immediatamente fatto il salto in Promozione. Per il primo anno ho ricoperto il ruolo di allenatore-giocatore. Il presidente mi diede questa possibilità, avendo visto che avevo le capacità di condurre il gruppo, e i fatti gli hanno dato ragione. Con l`Orlandina abbiamo disputato tre campionati di Promozione, finché non siamo riusciti a passare in Eccellenza. Da calciatore ho sempre giocato tra Promozione e Serie D, quindi conosco bene queste categorie. -

 Dopodichè si sono susseguite diverse panchine di altre squadre& - Si. Dopo sono stato al S. Agata Militello, di cui ho un bellissimo ricordo perché è una piazza molto calda e passionale, di quelle che mettono tanta entusiasmo da poter trasferire ai giocatori. Militello (Catania, ndr) è stata un`oasi felice: tre anni in Eccellenza con ottimi risultati. Dopodichè ho cominciato una nuova esperienza in Promozione nel Due Torri. Credo che la mia carriera si possa dividere in due parti: il Primo Venuto che si concluderà nel ritorno all`Orlandina, e il Secondo Venuto dall`esperienza alla Spadaforese in poi.

- Quali sono i suoi ricordi più vividi del periodo trascorso tra Spadaforese e Milazzo?

- A Spadafora (Messina, ndr) ho preso la squadra a gennaio, praticamente retrocessa. Era ultima in classifica. E con la società siamo riusciti a fare un autentico miracol abbiamo raggiunto la salvezza allo spareggio contro il Camaro, disputatosi ad Acireale (Catania, ndr). È stato sicuramente il risultato più difficile ed entusiasmante che abbia mai raggiunto nella mia carriera, perché a gennaio al 99% saremmo retrocessi. Questa esperienza rimarrà sempre nei miei ricordi sia per il risultato che per l`affetto nei miei confronti dei tifosi e del presidente Miceli. Anche se l`anno dopo le nostre squadre si divisero: fui chiamato a Villafranca (Messina, ndr), e dopo un accordo con il presidente andai ad allenare lì, nella mia città natale, nella squadra in cui giocai da calciatore in Serie D. Al primo anno arrivammo secondi con un gioco entusiasmante, perdendo però lo spareggio promozione.

- Fu maggiore la delusione per la vittoria mancata o la soddisfazione per il lavoro svolto fin lì?

- Villafranca era una piazza abbastanza tranquilla, non ci sono mai state tante pressioni. Ho sempre detto che questa squadra è un laboratorio calcistico in cui fare esperimenti. Quindi la società e la tifoseria erano già contente del risultato ottenuto. L`anno dopo infatti con una rosa ringiovanita guadagnammo un buon sesto posto, e questo era il preludio perché io andassi al Milazzo.

- Ci parla della sua esperienza in questa squadra, che è riuscito a portare dall`Eccellenza alle soglie della Prima Divisione Lega Pro?

- Fra Spadafora e Villafranca ero cresciuto parecchio. Mentre nella fase del Primo Venuto non riuscivo a dare qualcosa per emergere, mi ero appassionato al ruolo di allenatore e frequentai nel 2007 il corso per allenatori professionisti di Seconda Categoria a Coverciano, dove sviluppai migliori conoscenze tecniche, che mi dava l`abilitazione ad allenare anche in Lega Pro. Avevo il presentimento che sarei finito nei professionisti. Arrivai a Milazzo ricco non solo di esperienza ma anche di nuove nozioni apprese al corso. Devo ringraziare la società e il ds Bottari, che mi hanno dato sempre l`opportunità di lavorare secondo il mio pensiero. Milazzo è una splendida piazza: calorosa, appassionata. Non ho mai visto tifosi così vicini alla squadra come quelli mamertini. E questo è il motivo predominante per cui nascono i miracoli, perché è un miracolo se una squadra nel giro di tre anni arriva dall`Eccellenza in Seconda Divisione, perdendo lo spareggio promozione per la Prima Divisione contro l`Avellino. Più che di grande valore tecnico, il Milazzo era una squadra di grandi valori umani. Una famiglia allargata. La squadra rappresentava la comunità cittadina. Io sono stato il conduttore che ha permesso che i sentimenti dei tifosi venissero trasferiti nello spogliatoio, e l`aria che si respirava in squadra venisse palpata all`esterno. Questa perfetta simbiosi ci ha permesso di fare questo miracolo. Con la passione e con il cuore si possono fare cose straordinarie: la passione ci permette di fare sempre qualcosa di positivo. È quello che ritengo ci debba essere nel mondo dello sport. Non è possibile vincere se non c`è la motivazione.

- Ha allenato nell`ultima stagione la primavera della Reggina, ottenendo un`ottima sesta posizione che ha portato i calabresi ad un soffio dai play-off&

- Nel mio ultimo anno a Milazzo ci fu un cambio di società, con il gruppo Lo Monaco che diventò proprietario del club. Si era creato un gruppo nuovo, ma sotto l`onda emotiva degli anni precedenti riuscimmo a fare bene anche in Seconda Divisione, raggiungendo il risultato più alto della storia del Milazzo. A fine stagione la società non mi interpellò riguardo al futuro. Nel frattempo mi era stata data l`occasione di allenare la Primavera della Reggina ed ero stato ammesso al master a Coverciano (per conseguire il patentino professionistico di Prima Categoria) che mi ha impegnato fino al 3 luglio e accettai. Per me fu una scelta importante perché essa mi permetteva di stare a stretto contatto con un ambiente altamente professionale. Questi fattori mi hanno dato l`opportunità di crescere ulteriormente.

- Quali sono i giovani più promettenti nel panorama attuale del Campionato Primavera?

- Nella Primavera ci sono squadre di livello nazionale che possono sfornare ogni anno giocatori importanti per la Serie A e la Serie B. Mi viene in mente Piscitella, l`anno scorso alla Roma (ora al Genoa come contropartita nell`affare Destro, ndr), ma anche Caprari  ora al Pescara  e Viviani. Nel Napoli ci sono alcuni giovani interessanti come Insigne, fratello dell`attaccante ex Pescara. Da segnalare anche Malcore del Lecce. Nella stessa Reggina c`è Di Lorenzo, in prestito al Cuneo e tanti altri, come Longo dell`Inter che ho affrontato al Torneo di Viareggio. I giovani del Campionato Primavera si trovano davvero a un passo dal calcare gli importantissimi campi di Serie A. La nostra scuola italiana, tanto vituperata, è importantissima e insegna tanto ai ragazzi.

- Secondo lei qual è stato il salto più grande della sua carriera?

- Dal punto di vista del risultato sicuramente gli straordinari successi a Milazzo. Da quello tecnico la stagione appena conclusa. Fra il campionato con la Reggina e il corso a Coverciano tecnicamente ho avuto una profonda crescita. -

 Ha ricevuto offerte per la panchina, o ci sono interessamenti nei suoi confronti soprattutto ora che è diventato allenatore professionista di Prima Categoria?

- Sono sempre andato avanti solo grazie alle mie capacità, sia tra i dilettanti che tra i professionisti; ognuno le conosceva e magari richiedeva le mie prestazioni tecniche. Ho avuto offerte da qualche importante società di Serie D che ho declinato perché spero di accasarmi in una società professionistica. A Reggio Calabria avevo già parlato con il presidente Foti  una persona splendida e assolutamente competente  poiché l`esperienza del Campionato Primavera sarebbe potuta interessarmi solo per un anno, perché avevo intenzione di misurarmi nuovamente alla guida di prime squadre. L`esperienza alle giovanili mi è servita soprattutto come esperienza completiva di formazione professionale. Adesso mi aspetto una chiamata importante nel mondo del calcio professionistico. C`è stata qualche voce riguardante un mio ritorno a Milazzo, ma non ci sono state le condizioni perché questo potesse accadere.

 - Ha un sogno che vorrebbe realizzare?

- Voglio mettere subito in pratica i miglioramenti acquisiti durante l`ultimo anno. In un campo in cui vi sia un`alta professionalità.

- Quest`anno il calcio siciliano ha fatto vedere buone cose, con Catania e Palermo, ma anche con Trapani e Siracusa, soprattutto con i granata che sono arrivati ad un passo dalla promozione in serie B. Secondo lei l`anno prossimo potranno avvenire le svolte tanto attese, magari con il Milazzo in prima divisione?

- Potrebbe accadere di tutto. Il Catania potrebbe davvero migliorare sempre di più. Il Palermo dipenderà sempre dall`umorale e volubile Zamparini. Il Trapani ha fatto qualcosa di straordinari in Seconda Divisione era la grande rivale del Milazzo, ed è arrivata ad un passo dalla B. Ha fatto cose davvero grandi. Il Siracusa deve rammaricarsi per i punti di penalizzazione che non le hanno regalato quella Serie B che secondo me avrebbe dato alla società la possibilità di sopravvivere. Invece gli aretusei non hanno potuto iscriversi al prossimo campionato, ma il risultato resta di assoluto valore dal punto di vista tecnico. Al Milazzo sono particolarmente legato: auguro ai mamertini la promozione in Prima Divisione.

- Un pronostico sul campionato di quest`anno: qual è la sua classifica delle prime sei?

- Non è facile. La Serie A l`ho vista sempre in televisione& ma mi farebbe piacere che Zeman potesse avere la soddisfazione di vincere anche nella massima serie. L`ho visto allenare al Licata e al Messina, e lo ritengo un siciliano acquisito  anche perché è sposato con una palermitana  . Mi piacerebbe vederlo più in alto possibile.

- & E un ottimo colpo giovane di calciomercato?

- Destro è stato un ottimo acquisto da parte della Roma. Il Milan purtroppo per motivi di bilancio si è dovuto privare di calciatori di assoluto valore ma sono convinto che abbia le potenzialità per fare bene. La Juve si è consolidata e potrebbe ripercorrere il cammino dell`anno scorso.

Samuel Boscarello