Si parla di ranking. Si parla di classifiche. Si parla di un’Italia in ripresa, di squadre potenziate e con migliori mezzi. Si parla di rincorsa alla Germania. Si deve parlare della tristezza di vedere solamente due squadre in Champions League, dopo tanto, tanto tempo.
Si deve parlare di sole sei vittorie in diciotto partite da parte delle nostre squadre in Europa, tra quella importante, e quella un po’ meno.
Così non va, proprio non va. Perché ormai più che alla Germania (sempre più lontana), bisogna guardarsi alle spalle, a quella Francia e a quel Portogallo che insidiano la quarta posizione nella classifica europea. E diciamocelo, che tristezza sarebbe: paragonare il nostro campionato alla Ligue 1 o alla Liga Sagres fino a pochi anni fa sarebbe stato ridicolo. Ora è semplicemente triste. E dire che eravamo partiti bene: nella prima giornata fuori dalle Alpi nessuna squadra era caduta. Poi, il disastro.
Questa è stata la settimana peggiore: un successo, due pareggi, tre sconfitte.
Partiamo dall’unica, sofferta e difficile vittoria.
I nerazzurri sconfiggono i serbi del Partizan di Belgrado nel girone qualificatorio d’Europa League. Decide Palacio, all’88’ su assist dell’appena entrato Principe Milito. Lo stesso Principe che contro il Rubin Kazan aveva regalato un altro assist, quella volta per Nagatomo il quale aveva stabilito la parità. L’Inter è in testa il girone e con la qualificazione nel taschino: condivide il primo posto con i russi a quota sette punti, poi c’è il baratro: Partizan e Neftchi hanno ottenuto solo un inutile punticino.
La squadra di Stramaccioni mantiene, insieme alla Juventus e alla Lazio, il primato dell’imbattibilità: in Europa queste tre squadre non vogliono crollare.
Non crollano i bianconeri ma poco ci mancava: nella notte di Champions Vucinic regala un punto a una sterile Juve, ma un punto non basta: lo Shaktar scappa e il Chelsea sembra favorito per la qualificazione. Imbattuti sì, ma anche mai vittoriosi.
Sembra Champions e invece no: il girone della Lazio è terribile, trasferte difficili e squadre complicate da affrontare.
Ma Petkovic sa come si fa: i biancocelesti sono a quota cinque punti e due trasferte sono già state affrontate ma la qualificazione resta molto, molto difficile da ottenere.
Peccato perché la vittoria in Grecia contro il Panathinaikos era a un passo. Poi ci ha pensato il gol di Toche, attaccante spagnolo ventinovenne, e il sogno è svanito.
Ma arriviamo alle noti dolenti, le più dolenti: continuando sulla linea dell’Europa League, sembra che Udinese e Napoli, prossime avversarie in campionato, si siano accordate per non sforzarsi troppo: sconfitta esterna per 3-1 per entrambe.
I friulani in Svizzera, contro gli Young Boys. Una brutta partita quella della squadra di Guidolin e il passaggio del turno si fa sempre più difficile. Il Liverpool ha ripreso a vincere mentre la trasferta in Russia contro Eto’o e compagnia sembra l’ostacolo più complicato per il team di Di Natale.
Disastrosi i napoletani: dopo la sconfitta a Torino e dopo tante polemiche altra terribile sconfitta: il Dnipro, squadra ucraina temibilissima, vince e raggiunge i nove punti. Il Napoli rimane dietro agli olandesi del PSV: qualificarsi sarà un’impresa e Mazzarri conferma la sua scelta di privilegiare a tutti i costi il campionato.
Arriviamo, per finire, all’inferno del diavolo: poche parole, tanto sconforto. Il Milan perde contro il Malaga ma la sconfitta pesa meno delle altre. In Champions la situazione è ancora tranquilla anche se lo Zenit di San Pietroburgo sta rinascendo.
Queste le statistiche delle nostre italiane europee, con la speranza che fra due settimane la situazione possa migliorare.
Deve migliorare.
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