IL PARMA STOPPA LA CORSA ALL’EUROPA DEL TORINO.


Pensiamo davvero che il popolo granata debba
fare alcune considerazioni sulla propria squadra. Una su queste potrebbe essere
ad esempio di non illudersi mai, se non a obiettivo raggiunto. Dopo le
sperticate lodi dei giorni scorsi verso il Toro di Mazzarri che ha ottenuto una
serie di risultati positivi ottenuti anche con l’ausilio del bel gioco, eccoci
ancora a dovere parlare di una squadra immatura e poco incline a uno spirito di
gruppo capace di dimostrare a se stessi di essere diventati definitivamente adulti.
E’ bastato un Parma pimpante nelle ripartenze e concentrato a ferire con
Gervinho e Inglese, che i granata si sono sciolti come neve al sole. Da
dimenticare i primi 30/35 minuti che hanno messo in evidenza l’approccio
sbagliato degli uomini di Mazzarri, incapaci di arrivare primi sul pallone e
abulici nel contrastare le folate offensive della squadra di D’Aversa. Poi,
dopo avere incassato incredibilmente le due reti del Parma, ecco scuotersi
leggermente il Toro che ha accorciato le distanze con Baselli, prima della
chiusura del primo tempo. Ma nel secondo tempo, nonostante Mazzarri si sia
tolto la giacca per incitare i suoi, nulla di buono si è visto nell’intento di
capovolgere il destino di una gara che sembrava già scritta. Così il tecnico
toscano ha cambiato Djidji con Zaza, Soriano con Berenguer e Baselli con
Parigini, rivoluzionando suo malgrado quel 3-4-2-1 di partenza che non aveva
dato alcun risultato positivo. Ma il vero problema del Toro visto contro il
Parma, non è stato tanto nell’intendimento tattico, quanto in un approccio
mentale sbagliato che non ha tenuto conto dell’importanza di vincere e
convincere per migliorare la propria classifica verso l’Europa, aumentando così
il processo della propria autostima. Niente di tutto questo, perché il Toro è
stato impaurito dalle ripartenze veloci degli avversari, ma anche da una
superiorità a centrocampo che si è ben evidenziata in fase di costruzione di
gioco e di interdizione. Il cielo plumbeo e quella pioggerellina insistente,
sono stati l’emblema di una giornata da dimenticare per la squadra di Mazzarri.
Resta la grande riflessione sull’incapacità di maturare una mentalità che non
si addice a chi si infiamma improvvisamente e poi si spegne all’improvviso. Il
calcio non si può interpretare a spizzichi e bocconi, ma soprattutto, non si
può pensare di vivere di rendita in base a ciò che hai fatto prima di buono,
perché c’è sempre chi all’improvviso ti castiga. E il Parma, oggi, ha castigato
un Toro che è mancato proprio quando si è presentato a sostenere l’esame di
maturità.
Salvino
Cavallaro