MILAN-JUVENTUS, RISCHIO SANZIONI PER LA RISSA NEL TUNNEL DEGLI SPOGLIATOI


Il tunnel dei bisticci parte già dalla tribuna d`onore di San Siro
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27/02/2012 -

Come riporta Massimiliano Nerozzi per La Stampa, il tunnel dei bisticci parte già dalla tribuna d`onore di San Siro, quando ben prima del gong dell`intervallo si stappa la rabbia di Adriano Galliani, furibondo per il gol fantasma di Muntari: «Si vergogni - urla l`ad rossonero in faccia al presidente degli arbitri, Marcello Nicchi, seduto qualche fila più dietro - quella palla era dentro di un metro». Poi infila il percorso che porta agli spogliatoi. Nei meandri del Meazza, succede di tutto, volano parole grosse, con «gente che protestava e urlava come ultrà», raccontano testimoni. Nessuno sconfina nei locali, vietati, degli arbitri, ma nel tunnel sì, e anche lì ci potrebbero andare solo i tesserati a referto.

Quando i dirigenti di opposte fazioni s`incrociano scatta il duello. «Provate a lamentarvi adesso - attacca Galliani - ecco quel che succede dopo che si piange una settimana». Conte, girata una delle due curve che portano al campo, se lo trova a un palmo dal viso e non resiste, tra qualche imprecazione in pugliese, come gli scappa quando s`incavola di brutto. Ricostruzione testimoniale più accreditata: «Da che pulpito, ma se voi siete la mafia del calcio». Galliani continua, incrocia Agnelli, Marotta, Paratici e insulta anche loro. Battute pesanti, anche dopoil fischio finale, da parte di gente con lo stemma del Milan sulla divisa: «Tenete il portafoglio, arrivano». Il tutto, sotto gli occhi di due ispettori della Procura federale della Figc. A precisa domanda, l`allenatore bianconero non smentirà lo scontro verbale, pur evitando il replay delle parole: «Con Galliani c`è stato uno scambio di opinioni: quando salgo dal sottopassaggio mi aspetto di non trovare gente che mi insulta, ma a volte non succede». Galliani s`è sentito poco bene, e ha finito di seguire la partita in tv, dentro una saletta vicino ai garage, insieme a un medico.

Nel tunnel non si scalda più di tanto Massimiliano Allegri, nonostante gli scambi di battute nelle ultime settimane. Anche in questo caso, l`allenatore se la prende con l`ad avversario, Beppe Marotta: «La giustizia divina ti punisce per quello che dici. Io forse devo avere il permesso di Marotta per parlare». Anche dopo, a cena con Berlusconi, Allegri torna sulle parole di Marotta, la scorsa settimana e promette battaglia: «Di Marotta continuerò a parlare fino a maggio». In maniera non proprio lusinghiera, si deduce dall`aggettivazione della notte. Casus belli, l`attacco del Milan a Chiellini, definito «spia» per il racconto del buffetto di Ibra a Storari, nell`andata di Coppa Italia. «Noi guardiamo in casa nostra, non in quella degli altri», replicò Marotta a una battuta di Allegri. Da lì, l`allenatore gli ha dichiarato guerra. Dal tunnel, l`aria pesante si trasferisce sul campo, con confronti al limite del regolamento, e anche oltre. Il cazzotto di Mexes a Borriello, lo scambio ravvicinato di vedute tra Muntari e Lichtsteiner, gli incroci spigolosi tra Van Bommel e Pirlo. E, alla fine, la quasi rissa tra Chiellini e Ambrosini. Ruggine recente per l`etichetta di «spia», che il capitano rossonero aveva appiccato, davanti ai microfoni, proprio per la vicenda di Ibra. Sul momento, lo juventino aveva lasciato perdere, ma poi l`agonismo della partita ha rialzato la rabbia.

Visto il saloon, oggi MilanJuve potrebbe avere una coda nelle decisioni del giudice sportivo. Gianpaolo Tosel si dovrà esprimere in base al referto dell`arbitro e a quello della Procura federale, che avrà tempo fino alle 16 per consegnare le proprie segnalazioni. Nel fascicolo potrebbero così finire il litigio fra Galliani e Conte, ed eventuali relativi deferimenti, oltre a tutti i colpi proibiti avvenuti sul campo. Il prossimo 21 marzo, Juve-Milan si rivedranno per il ritorno di Coppa Italia: auguri.

IlCalcio24 Redazione