JUVENTUS, LA SERATA PERFETTA DI VUCINIC


Per Conte è insostituibile
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18/03/2012 -

Come riporta La Stampa con questo articolo di Massimiliano Nerozzi, l` Indiscutibile, cioè Mirko Vucinic nel verbo di Antonio Conte, allunga la prima mano sulla partita, con il gol del vantaggio, e poi aiuta gli altri a impacchettarla, con tre assist. La sua vittoria è quella del tecnico: «Fino a due settimane fa lo volevate in panchina - dirà alla fine in conferenza stampa - perché mi si chiedeva di metterlo fuori. Se avessi messo in discussione lui, per noi sarebbe stata la fine». Diciamo piuttosto che smisurato talento l`ha sempre mostrato, ma non sempre l`ha utilizzato. Ieri, alla grande.

Il poster di Vucinic sta nell`esultanza, con le mani che simulano gli spari di un pistolero. La notizia è lì: stavolta, oltre agli assist, e gli slalom, tira anche dritto, a bersaglio: controllo, occhiata alla porta, e destro, sul quale Boruc neppure muove un guantone. Neppure un quarto d`ora e ha già deciso il duello.

A volte il talento può far sterzare anche il destino, che fin lì pareva andare nella stessa direzione di Genova, una giornataccia: «Sembrava che anche stavolta la porta fosse stregata», confesserà Conte. Ancora il palo. Lì il montenegrino aveva spedito un colpo di testa domenica scorsa, a Marassi, lì contro stampa il primo proiettile della partita, qui a Firenze. Dagli occhi alzati al cielo gli saranno balenati cattivi pensieri. Unica consolazione: non sarebbe comunque uscito tra i fischi, che un mese fa gli aveva rovesciato lo Juventus Stadium. Qui si era in terra ostile, e il nemico era occupato a insultare Conte. La notte del pistolero continuerà regalando pallottole ai compagni. Tre assist, sempre in canna al momento giusto, nel posto giusto. Nella città della bellezza, sa anche essere pratico. Un po` come lo era stato a Bologna, dove però si era limitato un gol fenomenale: per il resto aveva latitato, così come il risultato. Confessione di qualche mese fa: «A volte mi riguardo in tv, e mi dico: Sembra davvero che in campo pensi ai cavoli miei». Questa volta fila diversamente, e si vede, da come esplode i primi tiri. Palo, poi a segno. Limitando le serpentine al necessario per crearsi lo spazio di tiro. La dedica la rivela Andrea Pirlo, al gong: «Il mio gol, come quelli di tutti, è per Muamba, il giocatore del Bolton che è in fin di vita. Siamo vicini a un collega che purtroppo è stato male». I sogni, invece, mirano al Milan: «Era importante stare attaccati a loro: sono più forti e favoriti, ma cerchiamo di stargli dietro». Allo sprint, anche i migliori possono perdere.

IlCalcio24 Redazione