LA JUVENTUS È CAMPIONE D’ITALIA PER LA QUINTA VOLTA CONSECUTIVA.


Maradona:
”La Juventus? Ha giocatori fenomenali in
federazione e fra gli arbitri”. E’ l’eterna storia antijuventina che si
manifesta in quella parte d’Italia che non ama i colori bianconeri. Diego Armando Maradona rimasto legato
al Napoli e ai napoletani, con la frase sopracitata si è reso portavoce di un
retro pensiero antico come il mondo che, tuttavia, non porta a nulla di
concreto. La realtà è che la Juve ha vinto il suo quinto scudetto consecutivo
con un irripetibile ribaltone di + 25 punti sulla Roma e 21 sul Napoli. A
Ottobre 2015, infatti, tutti pensavano che la Juve di quest’anno, dopo aver
venduto Tevez, Vidal e Pirlo, oltreché Llorente, avrebbe dato un addio
anticipato allo scudetto. Tutti erano pronti a emarginare mister Allegri,
perché si era affidato a un cambio tattico che prevedeva l’inserimento del
trequartista che nella Juve di fatto non c’è. E così dopo le prime mortificanti
sconfitte contro Udinese e Roma, il percorso della Juve si è fatto impervio e
irto di mille figuracce tipiche da squadra provinciale, fino alla partita
contro il Sassuolo in casa dei nero verdi. Una domenica in cui i bianconeri
toccarono il fondo della loro dignità. In quella occasione capitan Buffon, a
nome della vecchia guardia ha smosso l’orgoglio della squadra, coinvolgendo
soprattutto i nuovi arrivati. E galeotto fu quel momento in cui, a cominciare
dal derby torinese in cui Cuadrado ha infilato il pallone della vittoria
all’ultimo minuto. Da quel momento la Juve ha ottenuto 24 vittorie consecutive
su 25 partite, ha costruito il record di imbattibilità di Buffon ed è arrivata
alle porte dei quarti di finale di Champions, dopo essere stata estromessa immeritatamente
dal Bayern Monaco. Tutte cose che non si inventano dalla sera alla mattina, ma
che hanno bisogno di tempo, di qualità, di concentrazione massima e di lavoro. E
allora cosa vogliamo ancora dire oggettivamente a una squadra e a un gruppo
così compatto, gestito in maniera egregia da una società capace di conoscere il
segreto di “non morire mai”. Da sempre sappiamo che nel calcio non esiste una
squadra forte se alle spalle non c’è una grande società. E la Juve è una grande
società, perché questo dicono i fatti, gli scudetti vinti, la sua storia. Poi,
ognuno può dire quel che vuole per antipatia verso i colori bianconeri, o
perché dopo calciopoli ognuno ha affondato i suoi pensieri nei torbidi convincimenti
di chissà quale oscuro disegno. La sostanza è che la Juve resta ancora da
cinque anni la squadra da battere in campo nazionale, ma che deve ancora
colmare un piccolo gap con le più titolate squadre europee. Questo è l’eterno
cruccio di una società che storicamente ha vinto troppo poco in campo
internazionale, ma che sta studiando per diventare grande anche in Europa. Adesso
i tifosi aspettano fiduciosi di conquistare quella Champions che la storia bianconera
ricorda come qualcosa di stregato. Agnelli, Marotta, Nedved e Paratici sono già
all’opera, cominciando proprio dal rinnovo del contratto di quel Massimiliano
Allegri che all’inizio della sua avventura bianconera nessuno voleva. Con lui
si programmerà il futuro immediato di un’Europa che significa conquista della
Champions League.
Salvino
Cavallaro